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<b>ANTIREUMINA</b><br>  Compresse<br><b>Che cos’è e a che cosa serve</b><br>Antireumina contiene tre principi attivi, l'<b>acido acetilsalicilico</b>  ed il paracetamolo che hanno un'azione antidolorifica, antifebbrile e antinfiammato

ANTIREUMINA 10CPR

Codice Prodotto (Minsan): 004172021
Classificazione: PARACETAMOLO, ASSOCIAZIONI ESCLUSI GLI PSICOLETTICI

Prezzo di listino: 6,01 €

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ANTIREUMINA
Compresse
Che cos’è e a che cosa serve
Antireumina contiene tre principi attivi, l'acido acetilsalicilico ed il paracetamolo che hanno un'azione antidolorifica, antifebbrile e antinfiammatoria e la caffeina, un leggero stimolante che aumenta gli effetti antidolorifici dei primi due composti.
Antireumina è indicato per combattere mal di testa ed altri tipi di dolore quali nevralgie, mal di denti, dolori mestruali e dolori articolari. Antireumina è efficace per abbassare la febbre e per alleviare i sintomi delle malattie da raffreddamento.

Spese di spedizione: 6€
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Descrizione Prodotto

DENOMINAZIONE

ANTIREUMINA
Compresse

Che cos’è e a che cosa serve
Antireumina contiene tre principi attivi, l'acido acetilsalicilico ed il paracetamolo che hanno un'azione antidolorifica, antifebbrile e antinfiammatoria e la caffeina, un leggero stimolante che aumenta gli effetti antidolorifici dei primi due composti.
Antireumina è indicato per combattere mal di testa ed altri tipi di dolore quali nevralgie, mal di denti, dolori mestruali e dolori articolari. Antireumina è efficace per abbassare la febbre e per alleviare i sintomi delle malattie da raffreddamento.

CONTROINDICAZIONI

Cosa deve sapere prima di prendere il medicinale
Non usi Antireumina:
- Se è allergico all'acido acetilsalicilico, al paracetamolo o alla caffeina o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale (elencati al paragrafo 6)
- Nel terzo trimestre di gravidanza
- In bambini e ragazzi di età inferiore a sedici anni.

Se soffre o ha sofferto di:
- Tendenza accertata alle emorragie
- Presenza documentata di ulcere nello stomaco o nel duodeno
- Favismo (malattia ereditaria caratterizzata da un deficit dell'enzima (una proteina specializzata) chiamato glucosio-6-fosfato deidrogenasi)
- Grave anemia emolitica (anemia per distruzione dei globuli rossi)
- Grave insufficienza delle funzioni del fegato
- Asma

Avvertenze e precauzioni
Si rivolga al medico o al farmacista prima di prendere Antireumina In particolare consulti il medico se:
• ha spesso disturbi allo stomaco o all'intestino
• sta assumendo altri medicinali contenenti paracetamolo, perché il paracetamolo se assunto ad alte dosi può dare gravi effetti indesiderati
• intende iniziare una gravidanza, perché l'uso di questo medicinale è sconsigliato
• ha problemi di fertilità, o si sta sottoponendo a delle indagini sulla fertilità, in quanto il trattamento deve essere interrotto
• è in trattamento con altri antinfiammatori
• soffre di gravi malattie del fegato e del rene
• ha più di 70 anni di età ed è in trattamento con terapie concomitanti

Non usare il farmaco oltre 3 giorni consecutivi senza consultare il medico.
In caso di reazioni allergiche sospenda il trattamento e informi immediatamente il medico.

Interazioni con altri medicinali
Informi il medico o il farmacista se sta assumendo, ha recentemente assunto o potrebbe assumere qualsiasi altro medicinale.

Usare con cautela Antireumina e sotto diretto controllo medico se è in trattamento con farmaci che possono determinare l'induzione delle monoossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio rifampicina, cimetidina, antiepilettici quali glutetimide, fenobarbital, carbamazepina).

Informi il medico se sta assumendo:
• farmaci utilizzati per ridurre la coagulazione del sangue (anticoagulanti),
• farmaci usati per abbassare l'uricemia (uricosurici),
• farmaci usati per la terapia del diabete mellito (sulfaniluree, ipoglicemizzanti),
• flucloxacillina (antiobitico), a causa di un grave rischio di alterazioni del sangue e dei liquidi (acidosi metabolica con gap anionico elevato) che deve essere trattata urgentemente e che può verificarsi in particolare in caso di grave compromissione renale, sepsi (quando i batteri e le loro tossine circolano nel sangue portando a danni d'organo), malnutrizione, alcolismo cronico e se vengono utilizzate le dosi massime giornaliere di paracetamolo.

Informi il medico se deve sottoporsi ad un intervento in quanto questo farmaco può interferire con l'arresto del flusso del sangue durante l'intervento (l'emostasi intraoperatoria).

Possibili effetti indesiderati
Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.

Sono stati inoltre segnalati disturbi uditivi (ronzii ecc.), vertigini, emorragie, soprattutto a carico della mucosa nasale (“epistassi”) e delle gengive.
Con l'uso di paracetamolo sono state segnalate reazioni cutanee di vario tipo e gravità anche su base allergica inclusi casi di eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson e necrolisi epidermica, disturbi che comportano vari gradi di arrossamento diffuso della pelle, comparsa di bolle sulla pelle, distacco di parte della pelle con malessere generale. Sono state inoltre segnalate reazioni di ipersensibilità quali ad esempio angioedema, (cioè un gonfiore localizzato ed autolimitante presente a livello dei tessuti sotto la pelle e sotto le mucose), edema della laringe (gonfiore della gola con senso di ostruzione), shock anafilattico (grave reazione allergica a rapida comparsa e che può causare anche la morte). Inoltre sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati: riduzione della conta delle piastrine (corpuscoli del sangue che facilitano la sua coagulazione) e dei leucociti (globuli bianchi), anemia, agranulocitosi (scomparsa o riduzione di globuli bianchi particolari detti granulociti), alterazioni della funzionalità epatica ed epatiti, alterazioni a carico del rene con la possibile comparsa di sangue nelle urine, disturbi gastrointestinali.

Segnalazione degli effetti indesiderati
Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazionireazioni-avverse.
Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

Monografia

004172021

DENOMINAZIONE

ANTIREUMINA

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa contiene: Principi attivi: Acido acetilsalicilico 275 mg Paracetamolo 175 mg Caffeina 25 mg

ECCIPIENTI

Amido di mais, Cellulosa microcristallina, Magnesio stearato, Silice precipitata

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Trattamento sintomatico di mal di testa, nevralgie, mal di denti, dolori mestruali, dolori articolari, stati febbrili e sindromi da raffreddamento.

CONTROINDICAZIONI/EFFET TI INDESIDERATI

Ipersensibilità individuale accertata verso i componenti.I prodotti a base di paracetamolo sono controindicati nei pazienti con manifesta insufficienza della glucosio-6-fosfato deidrogenasi ed in quelli affetti da grave anemia emolitica. Grave insufficienza epatocellulare. Tendenza accertata alle emorragie. Gastropatie (es. ulcera gastroduodenale). Asma. Terzo trimestre di gravidanza. L’uso di questo medicinale è controindicato nei bambini e nei ragazzi di età inferiore a sedici anni.

POSOLOGIA

Adulti: da 1 a 4 compresse al dì. Non superare le dosi consigliate; in particolare i pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minimi sopraindicati. Il prodotto va assunto a stomaco pieno.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura ambiente.

AVVERTENZE

Non somministrare per oltre 3 giorni consecutivi senza consultare il medico. Inoltre va consultato il medico da parte di pazienti con disturbi gastrici o intestinali cronici o ricorrenti. Durante il trattamento con paracetamolo prima di assumere qualsiasi altro farmaco controllare che non contenga lo stesso principio attivo, poiché se il paracetamolo è assunto in dosi elevate si possono verificare gravi reazioni avverse. Si consiglia cautela se il paracetamolo viene somministrato in concomitanza con flucloxacillina a causa dell'aumentato rischio di acidosi metabolica con gap anionico elevato (HAGMA), in particolare nei pazienti con grave compromissione renale, sepsi, malnutrizione e altre fonti di carenza di glutatione (ad es. alcolismo cronico), così come in quelli che utilizzano le dosi massime giornaliere di paracetamolo. Si raccomanda un attento monitoraggio, inclusa la misurazione della 5-oxoprolina urinaria. L’uso di ANTIREUMINA, come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e della ciclossigenasi, è sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza. La somministrazione di ANTIREUMINA dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilità o che sono sottoposte a indagini sulla fertilità. Invitare il paziente a contattare il medico prima di associare qualsiasi altro farmaco. Vedere anche la voce “Interazioni”. È sconsigliato l’uso del prodotto se il paziente è in trattamento con altri antiinfiammatori. Utilizzare con cautela in soggetti con insufficienza epatica o renale. Nei rari casi di reazioni allergiche la somministrazione deve essere sospesa. Questa specialità medicinale non deve essere utilizzata nei bambini e nei ragazzi di età inferiore a 16 anni (vedi controindicazioni). I soggetti di età superiore ai 70 anni di età, soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questo medicinale solo dopo aver consultato un medico.

INTERAZIONI

Usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronico con farmaci che possono determinare l’induzione delle monoossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio rifampicina, cimetidina, antiepilettici quali glutetimide, fenobarbital, carbamazepina). Il farmaco può interagire con anticoagulanti, uricosurici, sulfaniluree, ipoglicemizzanti. La somministrazione del prodotto, a causa della presenza di paracetamolo, può interferire con la determinazione dell’uricemia (mediante il metodo dell’acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi). L’impiego preoperatorio può ostacolare l’emostasi intraoperatoria. Si deve prestare attenzione quando il paracetamolo è usato in concomitanza con flucloxacillina poiché l'assunzione concomitante è stata associata ad acidosi metabolica con gap anionico elevato, specialmente nei pazienti con fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4).

EFFETTI INDESIDERATI

Possono manifestarsi disturbi gastro-enterici, vertigini, eruzioni cutanee su base allergica. Per la presenza di acido acetilsalicilico possono manifestarsi anche disturbi otovestibolari (ronzii, ecc.), fenomeni emorragici, (epistassi, gengivorragia, ecc.), ritardo di parto e riduzione della conta piastrinica. Con l’uso di paracetamolo sono state segnalate reazioni cutanee di vario tipo e gravità inclusi casi di eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson e necrolisi epidermica. Sono state inoltre segnalate reazioni di ipersensibilità quali ad esempio angioedema, edema della laringe, shock anafilattico. Inoltre sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati: trombocitopenia, leucopenia, anemia, agranulocitosi, alterazioni della funzionalità epatica ed epatiti, alterazioni a carico del rene (insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria), reazioni gastrointestinali e vertigini. Effetti indesiderati non descritti devono essere comunicati al proprio Medico o al Farmacista.

SOVRADOSAGGIO

In caso di sovradosaggio, per la presenza di paracetamolo, si può provocare citolisi epatica, che può evolvere verso la necrosi massiva ed irreversibile. Per la presenza di caffeina, sempre per dosi elevate, si può verificare una sindrome di iperstimolazione con eccitazione, insonnia, ronzii, tremore muscolare, nausea, vomito, aumento della diuresi, tachicardia, extrasistolia, scotoma.

GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO

Gravidanza L'uso del prodotto è controindicato nel terzo trimestre di gravidanza. ANTIREUMINA contiene acido acetilsalicilico (ASA). Gli studi clinici indicano che dosi di ASA fino a 100 mg/die possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio specialistico. - Dosi di ASA 100-500 mg/die. Ci sono insufficienti dati clinici relativi all’uso di dosi superiori a 100 mg/die fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio. - Dosi di ASA 500 mg/die e oltre L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1%, fino a circa l’1,5%. È stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l’acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se l’acido acetilsalicilico è usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: - tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); - disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios. la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: - possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse; - inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, l’acido acetilsalicilico alle dosi > 100 mg/die è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Paracetamolo Una grande quantità di dati sulle donne in gravidanza non indicano né tossicità malformativa, né fetale/neonatale. Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Se clinicamente necessario, il paracetamolo può essere usato durante la gravidanza, tuttavia dovrebbe essere usato alla dose efficace più bassa per il più breve tempo possibile e con la più bassa frequenza possibile.

PARACETAMOLO, ASSOCIAZIONI ESCLUSI GLI PSICOLETTICI
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