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<b>Aspirinaact 800 mg / 480 mg compresse effervescenti con vitamina C</b><br>  Acido acetilsalicilico e acido ascorbicoAspirinaact contiene:<br>  • acido acetilsalicilico, che calma il dolore e riduce la febbre;<br>  • acido ascorbico, noto an

ASPIRINAACT 10 COMPRESSE EFF800+480MG

Codice Prodotto (Minsan): 048277014
Classificazione: ACIDO ACETILSALICILICO,ASSOCIAZIONI ESCLUSI GLI PSICOLETTICI

Prezzo di listino: 9,80 €

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Special Price 8,82 €

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Aspirinaact 800 mg / 480 mg compresse effervescenti con vitamina C
Acido acetilsalicilico e acido ascorbicoAspirinaact contiene:
• acido acetilsalicilico, che calma il dolore e riduce la febbre;
• acido ascorbico, noto anche come vitamina C.
Aspirinaact si usa
• per il trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato, come cefalea, mal di denti e dolori mestruali;
• nel raffreddore comune o nei sintomi influenzali per il trattamento sintomatico di dolore e febbre;
• La vitamina C (acido ascorbico) supporta il sistema di difesa dell'organismo, favorendo l'azione dei globuli bianchi.

Aspirinaact si usa negli adulti e negli adolescenti di età superiore a 16 anni.

Spese di spedizione: 6€
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Descrizione Prodotto

DENOMINAZIONE

Aspirinaact 800 mg / 480 mg compresse effervescenti con vitamina C
Acido acetilsalicilico e acido ascorbicoAspirinaact contiene:
• acido acetilsalicilico, che calma il dolore e riduce la febbre;
• acido ascorbico, noto anche come vitamina C.
Aspirinaact si usa
• per il trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato, come cefalea, mal di denti e dolori mestruali;
• nel raffreddore comune o nei sintomi influenzali per il trattamento sintomatico di dolore e febbre;
• La vitamina C (acido ascorbico) supporta il sistema di difesa dell'organismo, favorendo l'azione dei globuli bianchi.

Aspirinaact si usa negli adulti e negli adolescenti di età superiore a 16 anni.

CONTROINDICAZIONI

Cosa deve sapere prima di prendere il medicinale
Non prenda Aspirinaact:
• se è allergico
- all'acido acetilsalicilico, all'acido ascorbico o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale (elencati al paragrafo 6); - ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), che sono medicinali e sono usati per trattare dolore, febbre o infiammazione.
• se ha troppi mastociti (mastocitosi preesistente). L'uso dell'acido acetilsalicilico può indurre gravi reazioni da ipersensibilità (tra cui shock circolatorio con rossore, bassa pressione arteriosa, rapida frequenza cardiaca e vomito);
• se ha un'anamnesi di asma causata dall'uso di acido acetilsalicilico o di un medicinale affine (in particolare FANS);
• nel terzo trimestre di gravidanza (se è in stato di gravidanza da più di 24 settimane);
• se soffre di ulcera gastrica o intestinale;
• se ha un'emorragia o un rischio di emorragia (condizione emorragica);
• se ha una funzionalità epatica o renale gravemente ridotta;
• se ha una funzionalità cardiaca gravemente ridotta e non controllata;
• se sta assumendo una terapia con metotrexato in dosi da 15 mg/settimana o superiori;
• se sta assumendo medicinali per fluidificare il sangue e impedirgli di coagularsi (anticoagulanti orali) e ha un'anamnesi di ulcera gastrica o intestinale;
• se ha calcoli renali, situazione in cui si formano i calcoli o storia di calcoli renali (nefrolitiasi);
• se ha escrezione di urine con elevate quantità di cristalli di ossalato di calcio (iperossaluria);
• se ha una patologia che comporta un incremento dell'accumulo di ferro nel corpo (sovraccarico di ferroemocromatosi).

Avvertenze e precauzioni
Si rivolga al medico o al farmacista prima di prendere Aspirinaact
• se sta usando altri medicinali contenenti acido acetilsalicilico, per evitare il rischio di sovradosaggio.
• se gli episodi di cefalea si manifestano mentre prende dosaggi elevati di analgesici per un lungo periodo.
Non aumenti la dose; chieda invece consiglio al medico o al farmacista.
• se sta usando analgesici regolarmente, in particolare diversi analgesici in combinazione.
Quest'uso potrebbe portare a danno renale persistente, con rischio di ridotta funzionalità renale.
• se ha un'anamnesi di ulcera o emorragia gastrica o intestinale, o infiammazione dello stomaco (gastrite).
• se sta assumendo anche medicinali che fluidificano il sangue e ne prevengono la coagulazione (anticoagulanti).
• Interrompa immediatamente l'assunzione di Aspirinaact e si rivolga al medico se si manifesta emorragia o ulcera gastrica o intestinale. I segni sono sangue dalla bocca, presenza di sangue nelle feci e colorazione nerastra delle feci.
• se ha una funzionalità renale ridotta, o problemi cardiaci o circolatori, come in caso di patologia vascolare renale, insufficienza cardiaca, recente intervento chirurgico importante o gravi sanguinamenti.
L'assunzione di acido acetilsalicilico può ridurre ulteriormente la funzionalità renale, fino all'insorgenza di insufficienza renale acuta. Non prenda Aspirinaact se ha una funzionalità renale gravemente ridotta o una funzionalità cardiaca non controllata.
• se ha una funzionalità epatica ridotta.
Non prenda Aspirinaact se ha una funzionalità epatica gravemente ridotta. • se ha un flusso mestruale intenso (il volume e la durata delle mestruazioni può essere aumentato).
• se deve sottoporsi a un intervento chirurgico.
L'acido acetilsalicilico aumenta il rischio di emorragia; anche a basse dosi o se assunto diversi giorni prima. Informi il medico, il chirurgo, l'anestesista o il dentista se deve sottoporsi a un qualsiasi intervento chirurgico, anche minore (ad es. estrazione dentale).
• L'acido acetilsalicilico riduce l'escrezione dell'acido urico. Ciò può provocare gotta se lei tende già a un'escrezione limitata dell'acido urico.
• se ha un deficit di Glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD): una malattia ereditaria che colpisce i globuli rossi. L'acido acetilsalicilico deve essere somministrato sotto controllo medico.
• se ha una maggiore escrezione urinaria di ossalato (iperossaluria), tendenza alla formazione di calcoli renali di ossalato di calcio o calcoli renali ricorrenti.
• se ha sovraccarico di ferro o disturbi dell'uso del ferro (anemia mediterranea, emocromatosi, anemia sideroblastica).
• se ha asma.
Non prenda questo medicinale se il terzo punto del paragrafo 2 “Non prenda Aspirinaact” la riguarda.
L'acido acetilsalicilico può provocare crampi dei muscoli bronchiali e attacchi d'asma o altre reazioni da ipersensibilità. I fattori di rischio sono:
- anamnesi di asma
- febbre da fieno
- polipi nasali, malattia di lunga durata (cronica) delle vie aeree o - reazioni allergiche, come quelle cutanee (ad es. prurito, orticaria).
• Si sconsiglia l'uso di questo medicinale durante l'allattamento.

Bambini e adolescenti
La sindrome di Reye, una malattia molto rara e potenzialmente fatale associata a danni neurologici ed epatici è stata osservata nei bambini che soffrono di malattie provocate da virus (in particolare influenza e varicella), quando si usa l'acido acetilsalicilico. Di conseguenza:
• l'acido acetilsalicilico deve essere somministrato a bambini e adolescenti in queste condizioni solo dopo parere medico e quando misure di altro genere si siano dimostrate inefficaci.
• se si manifestano segni di vertigini o svenimenti, comportamento anomalo o vomito, interrompere il trattamento e informare immediatamente il medico.

Va evitato l'uso di salicilati per 6 settimane dopo la vaccinazione contro il virus della varicella.

Questo medicinale non è indicato per bambini e adolescenti di età inferiore a 16 anni.

Interazioni con altri medicinali
Informi il medico o il farmacista se sta assumendo, ha recentemente assunto o potrebbe assumere qualsiasi altro medicinale.

Non prenda Aspirinaact se sta assumendo una terapia con:

metotrexato a dosi di 15 mg la settimana o superiori: un medicinale per trattare infiammazioni articolari gravi, cancro e la malattia della pelle detta psoriasi. La tossicità del metotrexato aumenta.
medicinali per impedire la coagulazione del sangue (anticoagulanti orali) e ha un'anamnesi di ulcera gastrica o intestinale.
Il rischio di emorragia aumenta.

Si rivolga al medico o al farmacista prima di assumere Aspirinaact se sta usando uno qualsiasi dei seguenti medicinali:

Combinazioni non raccomandate

medicinali per impedire la coagulazione del sangue (anticoagulanti orali) e se non ha un'anamnesi di ulcera gastrica o intestinale.
Il rischio di emorragia aumenta.
clopidogrel (ad eccezione delle indicazioni approvate per questa combinazione) e ticlopidina: medicinali per inibire la coagulazione del sangue.
Il rischio di emorragia aumenta.
• medicinali per il trattamento di dolore, febbre o infiammazione appartenenti al gruppo dei cosiddetti farmaci antinfiammatori non steroidei.
Il rischio di ulcera ed emorragia gastrica o intestinale aumenta.
eparine alle dosi terapeutiche (per, ad es., coagulo di sangue in un vaso) o in pazienti di età pari o superiore a 65 anni indipendentemente dalla dose di eparina.
Il rischio di emorragia aumenta. Si deve usare un altro farmaco analgesico o antipiretico.
benzbromarone, probenecid: medicinali che aumentano l'escrezione dell'acido urico per trattare la gotta.
L'effetto di questi medicinali è ridotto.

Combinazioni che necessitano di precauzioni di impiego:
metotrexato usato a dosi inferiori a 15 mg/settimana.
La tossicità del metotrexato aumenta. È necessario un attento monitoraggio dei pazienti con ridotta funzionalità renale e di età pari e superiore a 65 anni. Vedere anche il primo punto del primo paragrafo “Altri medicinali e Aspirinaact”.
medicinali che aumentano l'escrezione di urina (diuretici) e medicinali per trattare l'ipertensione e altre malattie cardiache, i nomi dei cui principi attivi terminano con “pril” o “sartan” (inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE), antagonisti dei recettori dell'angiotensina II).
Può manifestarsi una perdita rapida della funzionalità renale nei pazienti disidratati. Inoltre, può esserci una riduzione dell'effetto antipertensivo.
Clopidogrel (nelle indicazioni approvate per questa combinazione): un medicinale per inibire la coagulazione del sangue.
Il rischio di emorragia aumenta.
medicinali che agiscono localmente nello stomaco o nell'intestino, medicinali che neutralizzano o legano gli acidi gastrici (antiacidi), o carbone attivo, un medicinale per trattare diarrea e avvelenamento acuto. Prenda questi medicinali che agiscono nello stomaco o nell'intestino ad almeno 2 ore di distanza da Aspirinaact.
eparine alle dosi usate per la prevenzione (ad es. di coaguli di sangue) in pazienti di età inferiore a 65 anni.
Il rischio di emorragia aumenta.
medicinali per sciogliere i coaguli di sangue (trombolitici), come la streptochinasi.
Il rischio di emorragia aumenta.
• medicinali contenenti cortisone o sostanze simili al cortisone (glucocorticoidi) ad eccezione della terapia sostitutiva con idrocortisone.
Il rischio di emorragia aumenta.
inibitori selettivi del reuptake della serotonina, ad es. citalopram, escitalopram, fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina, sertralina: medicinali per il trattamento della depressione.
Il rischio di emorragia aumenta.
digossina: un medicinale per il trattamento di insufficienza cardiaca o battito del cuore irregolare La concentrazione ematica di digossina aumenta. Il medico deve monitorare la concentrazione ematica di digossina e, se necessario, si raccomanda di adeguare la dose.
medicinali usati per ridurre i livelli di zucchero nel sangue (antidiabetici), come insulina o sulfoniluree.
Si raccomanda di monitorare i livelli di zucchero nel sangue.
acido valproico: medicinale per il trattamento dell'epilessia.
La tossicità dell'acido valproico aumenta.

Combinazioni da prendere in considerazione:

deferasirox, deferoxamina: medicinali usati per eliminare il ferro in eccesso dal corpo. Deferasirox: il rischio di ulcera ed emorragia gastrica o intestinale aumenta.
L'uso di deferoxamina e acido ascorbico può aumentare la tossicità tissutale del ferro, soprattutto per il cuore.
Ferro e alluminio: la somministrazione di acido ascorbico aumenta l'assorbimento gastrointestinale. Ciò va preso in considerazione se lei ha una ridotta funzionalità renale, in caso di sostituzione di ferro e della somministrazione di antiacidi contenenti alluminio.
analisi di laboratorio

Informi il medico se prende Aspirinaact.

Acido acetilsalicilico e acido ascorbico in dosi elevate possono influire su alcune analisi di laboratorio, come il test del sangue occulto nelle feci e le analisi della funzionalità epatica.
La vitamina C può influenzare gli esami di laboratorio, come le misurazioni per glucosio, creatinina, carbamazepina, acido urico nelle urine, nel siero e ricerca del sangue occulto nelle feci.
La vitamina C può interferire con le indagini che misurano il glucosio nelle urine e nel sangue portando a una lettura falsificata dei risultati , nonostante non abbia effetto sui livelli di glucosio nel sangue.

Possibili effetti indesiderati
Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.

Interrompa l'assunzione di Aspirinaact e avverta immediatamente il medico o si rivolga al più vicino ospedale se nota uno qualsiasi dei seguenti sintomi:
• gonfiore del volto, della lingua e della trachea che provoca grandi difficoltà a respirare, e che è segno di grave reazione allergica (angioedema);
• dolore allo stomaco, feci nere, ematemesi (vomitare sangue), vomito del colore simile a fondi di caffè, che sono segni di emorragia gastrica o intestinale.

Gli effetti indesiderati possono manifestarsi con le frequenze seguenti:
Comuni: possono interessare fino a 1 persona su 10
• disturbi gastrici o intestinali, come bruciore di stomaco, diarrea, nausea, vomito, cattiva digestione.

Non comuni: possono interessare fino a 1 persona su 100
• dolore allo stomaco, all'intestino e addominale;
• orticaria, eruzione cutanea, prurito.

Rari: possono interessare fino a 1 persona su 1.000
• infiammazione e ulcera gastrica e intestinale (infiammazioni e ulcere dell'esofago, stomaco o dell'intestino). Queste reazioni possono o non possono essere associate a emorragia, e possono manifestarsi con qualsiasi dose di acido acetilsalicilico in pazienti con o senza sintomi premonitori o anamnesi pregressa di eventi gastrointestinali gravi;
• reazioni da ipersensibilità come sintomi di asma, naso che cola e naso chiuso.

Molto rari: possono interessare fino a 1 persona su 10.000
• emorragia occulta o conclamata dello stomaco o dell'intestino (sangue nel vomito, feci nere, ecc.) che comporta anemia sideropenica (da carenza di ferro). Il rischio di sanguinamento è correlato alla dose;
• perforazioni dello stomaco e dell'intestino;
• escrezione ridotta di acido urico, che può provocare gotta nei pazienti che hanno un'escrezione limitata dell'acido urico.

Non noti: la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili
• aumenti dei livelli degli enzimi epatici detti transaminasi, funzionalità epatica ridotta;
• lesione epatica, principalmente alle cellule epatiche;
• numero ridotto di globuli rossi (anemia) quale risultato dell'emorragia;
• calo e distruzione dei globuli rossi nei pazienti con deficit grave di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD);
• calo del numero di piastrine;
• glicemia bassa (ipoglicemia);
• reazioni cutanee;
• reazioni da ipersensibilità, reazioni allergiche gravi (reazioni anafilattiche).
Le reazioni da ipersensibilità possono colpire cute, vie aeree, sistema circolatorio, stomaco e intestino, in particolare nei pazienti con asma. I sintomi includono:
- gonfiore dei tessuti provocato da liquidi in eccesso;
- calo della pressione arteriosa;
- respiro affannoso, dispnea;
- distress cardiaco o respiratorio;
- reazione da shock allergico potenzialmente fatale;
- eruzione cutanea, orticaria, prurito, reazione allergica grave che comprende gonfiore del volto o della gola;
- sintomi di asma, infiammazione all'interno del naso che provoca starnuti, naso che cola e naso chiuso;
• emorragie con tempo di sanguinamento prolungato, come epistassi (sangue dal naso), gengive sanguinanti, macchie rosse sotto la pelle, emorragia degli organi genito-urinari Il rischio di emorragia persiste per 4-8 giorni dopo l'interruzione del trattamento con Aspirinaact. Può causare un aumento del rischio di emorragia in caso di interventi chirurgici.
Possono verificarsi anche emorragie all'interno del cranio, dello stomaco o dell'intestino. L'emorragia all'interno del cranio può essere fatale, soprattutto se il medicinale è somministrato agli anziani.;
• emorragie gravi, emorragia cerebrale, soprattutto in pazienti con ipertensione non controllata e/o che usano medicinali per inibire la coagulazione del sangue (anticoagulanti).
In casi isolati, questi effetti potrebbero essere potenzialmente fatali.
• liquido nei polmoni (edema polmonare non cardiogeno) con uso cronico e nel contesto di una reazione da ipersensibilità dovuta ad acido acetilsalicilico;
• funzionalità renale ridotta, fino a perdita rapida della funzionalità renale, calcoli biliari dovuti ad acido ascorbico;
• diarrea con dosi elevate di acido ascorbico;
• cefalea, capogiro, sensazione di perdita dell'udito, tinnito (percezione costante di un suono nelle orecchie), che sono segni di sovradosaggio;
• Sindrome di Reye (disturbo dello stato di coscienza o comportamento anomalo, o vomito) (vedere il paragrafo 2. “Cosa deve sapere prima di prendere Aspirinaact”);
• Malattia dei diaframmi intestinali (restringimento dell'intestino) (principalmente in trattamenti a lungo termine).

Segnalazione degli effetti indesiderati
Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazionireazioni-avverse.
Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

Monografia

048277014

DENOMINAZIONE

ASPIRINAACT 800 MG /480 MG COMPRESSE EFFERVESCENTI CON VITAMINA C

PRINCIPI ATTIVI

Una compressa effervescente contiene 800 mg di acido acetilsalicilico e 480 mg di acido ascorbico. Eccipiente con effetti noti: una compressa effervescente contiene 438 mg di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Sodio idrogenocarbonato (modificato), acido citrico, povidone, silice colloidale anidra.

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Per il trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato, ad es. cefalea, mal di denti e dolori mestruali. Nel raffreddore comune o nei sintomi influenzali per il trattamento sintomatico di dolore e febbre. Aspirinaact è indicato negli adulti e negli adolescenti di età superiore a 16 anni.

CONTROINDICAZIONI/EFFET TI INDESIDERATI

L’associazione acido acetilsalicilico con acido ascorbico non deve essere usata nei seguenti casi: • ipersensibilità ai principi attivi acido acetilsalicilico, acido ascorbico o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, o ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) (cross-reattività); • pazienti con mastocitosi preesistente, in cui l’uso dell’acido acetilsalicilico può indurre gravi reazioni da ipersensibilità (tra cui shock circolatorio con rossore, ipotensione, tachicardia e vomito); • anamnesi di asma indotta dalla somministrazione di acetilsalicilati o sostanze con un’attività simile, in particolare farmaci antinfiammatori non steroidei; • terzo trimestre di gravidanza (oltre la ventiquattresima settimana di gestazione) (vedere paragrafo 4.6); • ulcera peptica in fase attiva; • diatesi emorragica acquisita o congenita; • insufficienza renale grave; • insufficienza epatica grave; • insufficienza cardiaca grave non controllata; • co-somministrazione di metotrexato usato in dosi di 15 mg/sett. o superiori (vedere paragrafo 4.5); • co-somministrazione di anticoagulanti orali con acido acetilsalicilico in pazienti con anamnesi di ulcere gastroduodenali (vedere paragrafo 4.5); • Nefrolitiasi o storia clinica di nefrolitiasi; • Iperossaluria; • Emocromatosi.

POSOLOGIA

Posologia L'acido acetilsalicilico non va assunto per più di 3 giorni (in caso di febbre) o di 3 - 4 giorni (in caso di dolore) salvo diversa indicazione del medico. Adulti: 1 compressa effervescente quale singola dose, che può essere ripetuta a intervalli di un periodo minimo di 4 ore se necessario. La dose massima giornaliera non deve superare 3 compresse effervescenti, corrispondenti a una dose massima giornaliera di 2400 mg di acido acetilsalicilico. Popolazione pediatrica Adolescenti (di età pari e superiore a 16 anni): Questo medicinale va usato solo in adolescenti di peso superiore a 53 kg. Va usata la dose efficace più bassa. La dose giornaliera raccomandata di acido acetilsalicilico nei bambini è di 60 mg/kg di massa corporea, suddivisi in 2-3 dosi, pari a 15 mg/kg ogni 6 ore. La dose massima giornaliera non deve superare 3 compresse effervescenti, corrispondenti a una dose massima giornaliera di 2400 mg di acido acetilsalicilico. Il dosaggio di Aspirinaact (800 mg di acido acetilsalicilico/480 mg di acido ascorbico) può non essere indicato per il trattamento degli adolescenti a causa dei limiti di peso. Per l’uso in questa popolazione sono disponibili altri prodotti contenenti dosi inferiori di acido acetilsalicilico. Bambini (di età inferiore a 16 anni): Aspirinaact non deve essere usato nei bambini di età inferiore a 16 anni. In caso di somministrazione accidentale, vedere il paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni di impiego” e il paragrafo 4.9 “Sovradosaggio”. Pazienti anziani (di età pari e superiore a 65 anni) e pazienti con basso peso corporeo L’acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela nei pazienti anziani per via di possibili comorbilità o basso peso corporeo (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Va usata la dose efficace più bassa. Pazienti con insufficienza epatica: L’acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela nei pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata (vedere paragrafo 4.4). Si raccomanda la riduzione della dose o il prolungamento degli intervalli di dosaggio. L’acido acetilsalicilico è controindicato nei pazienti con insufficienza epatica grave (vedere paragrafo 4.3). Pazienti con insufficienza renale o circolazione cardiovascolare compromessa: L’acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela nei pazienti con insufficienza renale lieve o moderata o con circolazione cardiovascolare compromessa (vedere paragrafo 4.4). Si raccomanda la riduzione della dose o il prolungamento degli intervalli di dosaggio. L’acido acetilsalicilico è controindicato nei pazienti con insufficienza renale grave o con insufficienza cardiaca grave e non controllata. (vedere paragrafo 4.3). Modo di somministrazione Per uso orale. La compressa effervescente va sciolta in un bicchiere d’acqua prima dell’assunzione. La compressa effervescente non va presa a stomaco vuoto per ridurre l’irritazione gastrica.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore a 25 °C.

AVVERTENZE

L'acido acetilsalicilico va usato con particolare cautela nei seguenti casi: • In caso di combinazione con altri medicinali, per evitare qualsiasi rischio di sovradosaggio, controllate che l'acido acetilsalicilico sia assente dalla composizione di questi altri medicinali. • In caso di somministrazione a lungo termine di analgesici a dosaggi elevati, l’insorgenza di cefalea non deve essere trattata con dosi più alte. • L’uso regolare di analgesici, in particolare di combinazioni di analgesici, può portare a lesioni renali persistenti, con rischio di insufficienza renale. Il monitoraggio del trattamento dovrebbe essere intensificato nei seguenti casi: • nei pazienti con anamnesi di ulcera gastrica o duodenale, sanguinamento gastrointestinale, o gastrite; • nei pazienti con insufficienza renale o pazienti con circolazione cardiovascolare compromessa (per es. patologia vascolare renale, insufficienza cardiaca congestizia, deplezione volemica, intervento chirurgico importante, sepsi o eventi emorragici maggiori), poiché l’acido acetilsalicilico può incrementare ulteriormente il rischio di compromissione dei reni e di insufficienza renale acuta; • nei pazienti con insufficienza epatica; • nei pazienti con asma: il verificarsi di un attacco di asma, in alcuni pazienti, può essere collegato a un’allergia ai farmaci antinfiammatori non steroidei o all’acido acetilsalicilico; in questo caso, questo medicinale è controindicato (vedere paragrafo 4.3); • nelle pazienti con metrorragia o menorragia (rischio di un aumento del volume e della durata del ciclo); • co-somministrazione di anticoagulanti (vedere paragrafo 4.5). L'acido acetilsalicilico può accelerare il broncospasmo e indurre attacchi d'asma o altre reazioni da ipersensibilità. I fattori di rischio sono rappresentati dalle seguenti condizioni pregresse: asma, febbre da fieno, polipi nasali o malattia respiratoria cronica. Questo vale inoltre per i pazienti che presentano reazioni allergiche (per es. reazioni cutanee, prurito, orticaria) ad altri allergeni. Sanguinamento gastrointestinale o ulcere/perforazioni, alcune con esito fatale, possono verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento, senza che ci sia necessariamente alcun segno premonitore o anamnesi nel paziente. Il rischio relativo aumenta con l’aumentare delle dosi, nei pazienti con anamnesi di ulcere gastrointestinali, in particolare con complicanze di emorragia o perforazione, nei soggetti anziani, nei soggetti con basso peso corporeo e nei pazienti che assumono anticoagulanti o inibitori dell’aggregazione piastrinica (vedere paragrafo 4.5). In caso di emorragia gastrointestinale o ulcere, il trattamento deve essere immediatamente interrotto. Visto l'effetto inibitorio dell'acido acetilsalicilico sull'aggregazione piastrinica, che si manifesta anche a dosi molto basse e persiste per diversi giorni, il paziente dovrebbe essere a conoscenza del rischio di emorragia in caso di interventi chirurgici, anche di piccola entità (ad es. estrazione dentaria). L'acido acetilsalicilico riduce l'escrezione dell'acido urico. Ciò può provocare gotta nei pazienti che tendono già a un’escrezione limitata dell’acido urico. Popolazione pediatrica Questo medicinale non è indicato per bambini e adolescenti di età inferiore a 16 anni. La sindrome di Reye, una malattia molto rara e potenzialmente mortale, è stata descritta in bambini e adolescenti con sintomi di infezioni virali (in particolare varicella ed episodi influenzali) che assumono acido acetilsalicilico. Di conseguenza, l'acido acetilsalicilico dovrebbe essere somministrato ai bambini e agli adolescenti in queste condizioni solo dopo parere medico, quando misure di altro genere si siano dimostrate inefficaci. In caso di vomito persistente, alterazioni dello stato di coscienza o comportamento anormale, il trattamento con acido acetilsalicilico deve essere interrotto. Va evitato l’uso di salicilati per 6 settimane dopo la vaccinazione contro il virus della varicella. In alcune gravi forme di deficit di G6PD, l'acido acetilsalicilico può causare emolisi. I fattori che possono determinare un incremento del rischio di emolisi sono, ad esempio, dosaggio elevato, febbre o infezioni acute. In caso di deficit di G6PD, l'acido acetilsalicilico va somministrato sotto supervisione medica. L’emolisi è stata osservata anche con dosi elevate di acido ascorbico. L'utilizzo di questo medicinale non è raccomandato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.6). Vi sono alcune evidenze che i farmaci che inibiscono la ciclossigenasi/la sintesi delle prostaglandine possono provocare la compromissione della fertilità femminile attraverso un effetto sull’ovulazione. Ciò è reversibile alla sospensione del trattamento. Per quanto riguarda l’acido ascorbico: Si raccomanda cautela nei pazienti con iperossaluria, predisposizione alla nefrolitiasi da ossalato di calcio o nei pazienti con nefrolitiasi ricorrente. Si raccomanda inoltre cautela nei pazienti con sovraccarico di ferro o disturbi dell’uso del ferro (anemia mediterranea, emocromatosi, anemia sideroblastica). Questo medicinale contiene 438 mg di sodio per compressa effervescente, equivalente al 21,9% della dose giornaliera massima raccomandata dall'OMS di 2 g di sodio per adulto.

INTERAZIONI

Nelle interazioni sono coinvolte diverse sostanze per via delle loro proprietà inibitorie sull’aggregazione piastrinica: abciximab, acido acetilsalicilico, clopidogrel, epoprostenolo, eptifibatide, iloprost e iloprost trometamolo, ticlopidina e tirofiban. L’uso di più inibitori dell’aggregazione piastrinica aumenta il rischio di emorragia, così come la loro associazione a eparina o molecole correlate, anticoagulanti orali o altri trombolitici; l’aumento del rischio deve essere preso in considerazione instaurando un regolare monitoraggio clinico. Combinazioni controindicate (vedere paragrafo 4.3): Metotrexato usato a dosi di 15 mg/settimana o superiori: Aumento della tossicità del metotrexato, in particolare della tossicità ematologica (dovuta alla ridotta eliminazione renale di metotrexato causata dall'acido acetilsalicilico). Anticoagulanti orali in pazienti con anamnesi di ulcere gastroduodenali: Aumento del rischio di emorragia. Combinazioni non raccomandate: Anticoagulanti orali in pazienti senza anamnesi di ulcere gastroduodenali: Aumento del rischio di emorragia. Altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): Aumento del rischio di ulcere gastrointestinali ed emorragia. Eparine a basso peso molecolare (e molecole correlate) ed eparine non frazionate in dosi terapeutiche, o nei pazienti anziani (età > 65 anni) indipendentemente dalla dose di eparina: Aumento del rischio di emorragia (inibizione dell'aggregazione piastrinica e aggressione della mucosa gastroduodenale da parte dell'acido acetilsalicilico). Dovrebbe essere usato un altro farmaco antinfiammatorio, o un altro analgesico o antipiretico. Clopidogrel (al di fuori dell'indicazione approvata per questa combinazione in pazienti con sindrome coronarica acuta): Aumento del rischio di emorragia. Se la somministrazione concomitante non può essere evitata, si raccomanda di effettuare un monitoraggio clinico. Uricosurici (benzbromarone, probenecid): Riduzione dell'effetto uricosurico dovuta alla competizione per l'eliminazione di acido urico nei tubuli renali. Ticlopidina: Aumento del rischio di emorragia. Se la somministrazione concomitante non può essere evitata, si raccomanda di effettuare un monitoraggio clinico. Combinazioni che necessitano di precauzioni di impiego: Metotrexato, usato a dosi inferiori a 15 mg/sett.: Aumento della tossicità del metotrexato, in particolare della tossicità ematologica (dovuta alla ridotta eliminazione renale di metotrexato causata dall'acido acetilsalicilico). L'emocromo dovrebbe essere monitorato ogni settimana durante le prime settimane di somministrazione concomitante. I pazienti con riduzione della funzionalità renale (anche lieve) e i pazienti anziani dovrebbero essere sottoposti a stretto monitoraggio. Clopidogrel (nell'indicazione approvata per questa combinazione in pazienti con sindrome coronarica acuta): Aumento del rischio di emorragia. Si raccomanda di effettuare un monitoraggio clinico. Trattamenti topici gastrointestinali, antiacidi e carbone attivo: Aumento dell'escrezione renale di acido acetilsalicilico dovuta all'alcalinizzazione delle urine. Si raccomanda di somministrare antiacidi e trattamenti topici gastrointestinali ad almeno due ore di distanza dall'assunzione di acido acetilsalicilico. Eparine a basso peso molecolare (e molecole correlate) ed eparine non frazionate in dosi preventive nei pazienti sotto i 65 anni di età: Influenzando l'emostasi a vari livelli, la somministrazione concomitante aumenta il rischio di emorragia. Pertanto, nei pazienti sotto i 65 anni di età, la concomitante somministrazione di eparine (o molecole correlate) in dosi preventive, e di acido acetilsalicilico in qualsiasi dose, dovrebbe essere presa in considerazione abbinandola ad un monitoraggio clinico e di laboratorio in base alla necessità. Trombolitici, streptochinasi: Aumento del rischio di emorragia. Inibitori Selettivi del Reuptake della Serotonina (citalopram, escitalopram, fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina, sertralina): Aumento del rischio di emorragia. Digossina: Le concentrazioni plasmatiche di digossina subiscono un incremento dovuto alla riduzione dell'escrezione. Monitorare la concentrazione plasmatica di digossina e, se necessario, si raccomanda di adeguare la dose. Antidiabetici, per es. insulina, sulfoniluree: Aumento dell'effetto ipoglicemizzante provocato da dosi elevate di acido acetilsalicilico tramite l'azione ipoglicemizzante di quest'ultimo e lo spiazzamento della sulfonilurea dai siti di legame con le proteine plasmatiche. Si raccomanda di monitorare la glicemia. Glucocorticoidi (tranne terapia sostitutiva con idrocortisone): Aumento del rischio di emorragia. Riduzione dei livelli ematici dei salicilati durante il trattamento con corticosteroidi e rischio di overdose da salicilati dopo l'interruzione di questo trattamento per l'aumento dell'eliminazione dei salicilati ad opera dei corticosteroidi. Diuretici, inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-inibitori) e antagonisti del recettore dell’angiotensina II: Nei pazienti disidratati può verificarsi un'insufficienza renale acuta causata dalla riduzione della velocità di filtrazione glomerulare dovuta alla diminuita sintesi di prostaglandine renali. Inoltre, può esserci una riduzione dell'effetto antipertensivo. Assicurarsi che il paziente sia idratato e che la funzionalità renale venga monitorata all’inizio del trattamento. Acido valproico: Aumento della tossicità dell'acido valproico dovuto allo spiazzamento dai siti di legame proteico. Alcol: Aumento dei danni alla mucosa gastrointestinale e tempo di sanguinamento prolungato per gli effetti additivi dell'acido acetilsalicilico e dell'alcol. La co-somministrazione va evitata. Combinazioni da prendere in considerazione: Deferasirox: Aumento del rischio di ulcere gastrointestinali ed emorragia. Deferoxamina: L’uso concomitante con acido ascorbico può aumentare la tossicità tissutale del ferro, soprattutto a carico del cuore, provocando scompenso cardiaco. Ferro e alluminio: La somministrazione di acido ascorbico aumenta l’assorbimento gastrointestinale. Ciò va preso in considerazione nei pazienti con insufficienza renale, in caso di sostituzione di ferro e della somministrazione di antiacidi contenenti alluminio. Interazioni con le analisi di laboratorio: Acido acetilsalicilico e acido ascorbico in dosi elevate possono interferire con alcune analisi di laboratorio, ad es. il test del sangue occulto nelle feci e le analisi della funzionalità epatica. Poiché la vitamina C è un agente riducente (cioè un donatore di elettroni), può causare interferenze chimiche nelle indagini di laboratorio dove sono coinvolte reazioni di ossido-riduzione, come nel caso di analisi di glucosio, creatinina, carbamazepina, acido urico nelle urine, nel siero e ricerca del sangue occulto nelle feci. La vitamina C può interferire con le analisi che misurano il glucosio nelle urine e nel sangue, portando a una lettura falsificata dei risultati, nonostante non abbia effetto sui livelli di glucosio nel sangue.

EFFETTI INDESIDERATI

I seguenti effetti indesiderati si basano sulle segnalazioni spontanee post-immissione in commercio relative a tutte le formulazioni di Aspirina, tra cui il trattamento per via orale a breve e a lungo termine. Le frequenze degli effetti indesiderati sono classificate come segue: Molto comuni (≥1/10); Comuni (≥1/100 a < 1/10); Non comuni (≥1/1000 a < 1/100); Rari (≥1/10.000 a < 1/1000); Molto rari (< 1/10.000); Non noti (non possono essere stimati sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico Non noti: Anemia o anemia da carenza di ferro con i rispettivi segni e sintomi di laboratorio e clinici quale conseguenza di emorragia, Emolisi e anemia emolitica in pazienti affetti da forme gravi di deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD), Trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario Non noti: Reazioni di ipersensibilità, reazioni anafilattiche, asma, angioedema. Le reazioni da ipersensibilità con le rispettive manifestazioni di laboratorio e cliniche includono reazioni a carico della cute, delle vie respiratorie, del tratto gastrointestinale e del sistema cardiovascolare, in particolare nei pazienti con asma. I sintomi includono eruzione cutanea, orticaria, edema, prurito, calo della pressione arteriosa, sindrome asmatica, dispnea, rinite, congestione nasale, distress cardiorespiratorio e, molto raramente, reazioni gravi, tra cui shock anafilattico o angioedema. Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto rari: L'acido acetilsalicilico riduce l'escrezione dell'acido urico. Ciò può provocare gotta nei pazienti che tendono già a un’escrezione limitata dell’acido urico; Non noti: Ipoglicemia. Patologie del sistema nervoso Non noti: Cefalea, capogiro, sensazione di perdita dell'udito, tinnito, che indicano di solito un sovradosaggio. Emorragia intracranica e cerebrale. Patologie vascolari Non noti: Sindromi emorragiche (epistassi, sanguinamento delle gengive, porpora, emorragie urogenitali, ecc.) con aumento del tempo di sanguinamento. Il rischio di sanguinamento può persistere per 4-8 giorni dopo l'interruzione dell'assunzione di acido acetilsalicilico. Può causare un aumento del rischio di emorragia in caso di interventi chirurgici. Possono verificarsi anche emorragie intracraniche e gastrointestinali. L’emorragia intracranica può essere fatale, soprattutto se il medicinale è somministrato agli anziani. Sono state segnalate emorragie gravi ed emorragia cerebrale (soprattutto nei pazienti con ipertensione non controllata e/o sottoposti a terapia concomitante con anticoagulanti), che in singoli casi potrebbero essere potenzialmente fatali. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Rari: Sintomi di reazioni da ipersensibilità come sindrome asmatica, rinite, congestione nasale; Non noti: Edema polmonare non cardiogeno con uso cronico e nel contesto di una reazione da ipersensibilità dovuta ad acido acetilsalicilico. Patologie gastrointestinali Comuni: Disturbi del tratto gastrointestinale superiore e inferiore come dispepsia, reflusso, diarrea, nausea, vomito; Non comuni: Dolori gastrointestinali e addominali; Rari: Disturbi del tratto gastrointestinale superiore: esofagite, duodenite erosiva, gastrite erosiva, ulcerazione esofagea, perforazione. Disturbi del tratto gastrointestinale inferiore: ulcere dell’intestino tenue (digiuno e ileo) e dell’intestino crasso (colon e retto), colite; Molto rari: Emorragia gastrointestinale occulta o conclamata (ematemesi, melena, ecc.) con conseguente anemia da carenza di ferro. Il rischio di sanguinamento è correlato alla dose. Ulcere gastriche e perforazioni gastrointestinali. Queste reazioni possono o non possono essere associate a emorragia, e possono manifestarsi con qualsiasi dose di acido acetilsalicilico in pazienti con o senza sintomi premonitori o anamnesi pregressa di eventi gastrointestinali gravi. Non noti: Diarrea con dosi elevate di acido ascorbico, Malattia dei diaframmi intestinali (specialmente nel trattamento a lungo termine). Patologie epatobiliari Non noti: Aumento degli enzimi epatici (transaminasi), compromissione epatica, lesione epatica principalmente di tipo epatocellulare. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comuni: Orticaria, eruzione cutanea, prurito; Non noti: Reazioni cutanee. Patologie renali e urinarie Non noti: Compromissione renale, insufficienza renale acuta, Nefrolitiasi (ossalato di calcio) dovuta ad acido ascorbico. Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Non noti: Sindrome di Reye (vedere paragrafo 4.4). Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

SOVRADOSAGGIO

Acido acetilsalicilico: Il rischio di sovradosaggio può essere dannoso nei soggetti anziani e soprattutto nei bambini piccoli (sovradosaggio terapeutico o, più di frequente, intossicazione accidentale) nei quali può essere fatale. Con sovradosaggio acuto e cronico di acido acetilsalicilico può manifestarsi edema polmonare non cardiogeno (vedere paragrafo 4.8). Sintomi Intossicazione moderata: Sintomi quali ronzio nelle orecchie, sensazione di perdita dell’udito, sudorazione, nausea e vomito, cefalea e capogiro sono indicativi di un sovradosaggio e possono essere tenuti sotto controllo tramite riduzione del dosaggio. Intossicazione grave: I sintomi includono: Febbre, iperventilazione, chetosi, alcalosi respiratoria, acidosi metabolica, coma, collasso cardiocircolatorio, insufficienza respiratoria, grave ipoglicemia. Nei bambini, il sovradosaggio può essere fatale a partire da una dose di 100 mg/kg in singola assunzione. Gestione dell'emergenza - Trasferimento immediato in una unità ospedaliera specializzata; - Lavaggio gastrointestinale e somministrazione di carbone attivo; - Controllo dell'equilibrio acido-base; - Alcalinizzazione dell'urina con monitoraggio del pH urinario; - Emodialisi in caso di intossicazione grave; - Controllo degli elettroliti sierici e reintegro dei fluidi persi; - Trattamento sintomatico. Acido ascorbico: Dopo singole dosi di acido ascorbico superiori a 3 g al giorno, possono manifestarsi diarrea osmotica e disturbi gastrointestinali come nausea o gastrite. Il sovradosaggio in acuto o in cronico del prodotto può indurre manifestazioni specifiche della tossicità della vitamina C. Manifestazioni generiche di sovradosaggio di vitamina C possono includere disturbi gastrointestinali come diarrea, nausea e vomito. Segni e sintomi clinici, risultati di laboratorio e conseguenze del sovradosaggio dipendono dalla reattività individuale e dalle circostanze correlate (come ad esempio dose, durata dell’utilizzo, tempo intercorso alla diagnosi). Se si verificano dei sintomi da sovradosaggio, l’utilizzo del prodotto deve essere subito interrotto e deve essere consultato un operatore sanitario. Il sovradosaggio acuto o cronico di vitamina C (> 2g/al giorno negli adulti) può aumentare significativamente i livelli di ossalati nelle urine. In alcuni casi, questo comporta iperossaluria, cristallizzazione di ossalati di calcio, formazione di calcoli renali, deposito di ossalato di calcio, nefropatia tubulointerstiziale e danno renale acuto. Il sovradosaggio di vitamina C in individui con carenza di glucosio 6 fosfato deidrogenasi (> 3 g/giorno nei bambini e > 15 g/giorno negli adulti) può comportare emolisi eritrocitaria.

GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO

Gravidanza L'inibizione della sintesi delle prostaglandine può avere effetti avversi sulla gravidanza e/o lo sviluppo embrio-fetale. I dati tratti dagli studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto spontaneo, malformazioni cardiache e gastroschisi in seguito all’uso di inibitori della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari ha avuto un aumento da meno dell’1% all’1,5% circa. Sembra che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, è stato dimostrato che la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine provoca un aumento della perdita dell’embrione pre e post-impianto e della letalità embrio-fetale. Inoltre, un’aumentata incidenza di varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari, è stata segnalata in animali ai quali era stato somministrato un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico della gestazione. Tranne nei casi in cui è assolutamente necessario, l’acido acetilsalicilico non deve essere somministrato durante le prime 24 settimane di gravidanza. Se si somministra acido acetilsalicilico a una donna che pianifica una gravidanza o che è in stato di gravidanza durante le prime 24 settimane, la dose deve essere la più bassa possibile e la durata del trattamento la più breve possibile. Oltre la 24° settimana di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: - tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); - disfunzione renale, che può evolversi in insufficienza renale con oligoidramnios. Nelle ultime fasi della gravidanza, la madre e il neonato possono presentare: - prolungamento del tempo di sanguinamento, dovuto all’inibizione dell’aggregazione piastrinica che può manifestarsi dopo la somministrazione di dosi molto basse di acido acetilsalicilico; - inibizione delle contrazioni uterine che determina il ritardo o il protrarsi del travaglio. Di conseguenza, l’acido acetilsalicilico è controindicato nel terzo trimestre di gravidanza (oltre la ventiquattresima settimana di gestazione) (vedere paragrafo 4.3). Allattamento L'acido acetilsalicilico passa nel latte materno. Pertanto, l'uso di acido acetilsalicilico non è raccomandato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.4). Fertilità Considerato il numero limitato di dati pubblicati disponibili, gli studi sull’uomo non mostrano alcun effetto rilevante dell’acido acetilsalicilico sulla compromissione della fertilità e non ci sono evidenze conclusive negli studi sugli animali.

ACIDO ACETILSALICILICO,ASSOCIAZIONI ESCLUSI GLI PSICOLETTICI

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