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DECAFLU FEBBRE DOLORE BB OS FR

Codice Prodotto (Minsan): 043188010
Classificazione: IBUPROFENE

Prezzo di listino: 12,50 €

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Special Price 11,25 €

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Decaflu Febbre e Dolore Bambini 100 mg/5 ml sospensione orale gusto arancia senza zucchero
Decaflu Febbre e Dolore Bambini 100 mg/5 ml sospensione orale gusto fragola senza zucchero

Ibuprofene
Che cos’è e a che cosa serve
Decaflu Febbre e Dolore Bambini è un medicinale a base di ibuprofene, un principio attivo che appartiene a un gruppo di farmaci chiamati “farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)”, la cui azione permette la riduzione del dolore e della febbre.
Decaflu Febbre e Dolore Bambini sospensione orale è indicato nel trattamento di:
• Febbre;
• Dolore lieve o moderato.
Il prodotto è inteso per trattamenti di breve durata.
Nei lattanti di età compresa tra 3 e 5 mesi deve essere consultato il medico qualora i sintomi persistano per un periodo superiore alle 24 ore o nel caso di peggioramento della sintomatologia.
Nel caso l'uso del medicinale sia necessario per più di 3 giorni nei lattanti di età superiore ai 6 mesi e nei bambini o nel caso di peggioramento della sintomatologia, deve essere consultato un medico.

Spese di spedizione: 6€
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Descrizione Prodotto

DENOMINAZIONE

Decaflu Febbre e Dolore Bambini 100 mg/5 ml sospensione orale gusto arancia senza zucchero
Decaflu Febbre e Dolore Bambini 100 mg/5 ml sospensione orale gusto fragola senza zucchero

Ibuprofene

Che cos’è e a che cosa serve
Decaflu Febbre e Dolore Bambini è un medicinale a base di ibuprofene, un principio attivo che appartiene a un gruppo di farmaci chiamati “farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)”, la cui azione permette la riduzione del dolore e della febbre.
Decaflu Febbre e Dolore Bambini sospensione orale è indicato nel trattamento di:
• Febbre;
• Dolore lieve o moderato.
Il prodotto è inteso per trattamenti di breve durata.
Nei lattanti di età compresa tra 3 e 5 mesi deve essere consultato il medico qualora i sintomi persistano per un periodo superiore alle 24 ore o nel caso di peggioramento della sintomatologia.
Nel caso l'uso del medicinale sia necessario per più di 3 giorni nei lattanti di età superiore ai 6 mesi e nei bambini o nel caso di peggioramento della sintomatologia, deve essere consultato un medico.

CONTROINDICAZIONI

Cosa deve sapere prima di prendere il medicinale
Non usi Decaflu Febbre e Dolore Bambini se il bambino:
• è allergico (ipersensibile) all'ibuprofene, ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale (elencati al paragrafo 6) o a qualsiasi medicinale appartenente alla classe dei farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), usati per il trattamento del dolore e/o per abbassare la febbre e/o per curare l'infiammazione;
• soffre di segni e sintomi da ipersensibilità ai farmaci (ad esempio, respiro affannoso e/o difficoltoso dopo ingestione di aspirina o FANS), in particolare se ciò è associato a poliposi nasale e asma); ha un'età inferiore a 3 mesi o un peso inferiore a 5,6 Kg;
• sta assumendo altri FANS, compresi inibitori della COX-2 (vedere paragrafo “Altri medicinali e Decaflu Febbre e Dolore Bambini”);
• soffre di ulcera o sanguinamento dello stomaco e/o dell'intestino (peptica);
• ha avuto due o più distinti episodi di ulcera, perforazione o sanguinamento allo stomaco o all'intestino, anche causati dall'assunzione di farmaci;
• soffre di una grave malattia dei reni o del fegato (grave insufficienza renale o epatica);
• soffre di una grave malattia del cuore (grave insufficienza cardiaca);
• gravidanza e allattamento (vedere paragrafo “Gravidanza e allattamento”).

Avvertenze e precauzioni
Si rivolga al medico o al farmacista prima di usare Decaflu Febbre e Dolore Bambini se il bambino:
• ha sofferto di disturbi allo stomaco e all'intestino. In questi casi, soprattutto se ha avuto ulcera con o senza sanguinamento o perforazione, il suo medico le consiglierà di iniziare il trattamento del bambino con la dose più bassa disponibile ed eventualmente l'uso concomitante di medicine che proteggono lo stomaco. Questo vale anche per i bambini che assumono contemporaneamente farmaci che possono aumentare il rischio di malattie di stomaco ed intestino (vedere “Altri medicinali e Decaflu Febbre e Dolore Bambini”);
• soffre di respiro affannoso e/o difficoltoso (asma) perché le difficoltà di respirazione possono peggiorare (possibile broncocostrizione);
• soffre di problemi di coagulazione (possibile riduzione della coagulabilità);
• soffre di malattie di reni, di pressione del sangue alta e/o di malattie del cuore;
• se soffre di malattie del fegato;
• è disidratato (cioè se il bambino ha perso molti liquidi con il vomito o la diarrea o una aumentata sudo - razione, provocata ad esempio dalla febbre). Reidrati il bambino prima e durante il trattamento;
• soffre di una malattia del sistema di difesa dell'organismo (ad esempio lupus eritematoso sistemico, LES), poiché potrebbe insorgere più facilmente una meningite asettica (infiammazione delle membrane che rivestono il cervello, le meningi);
• soffre di allergia ai FANS; e cioè se il bambino presenta polipi al naso e nel passato ha manifestato difficoltà a respirare (asma) o se ha presentato gonfiore di viso e/o labbra e/o gola (angioedema);
• soffre o ha sofferto di una malattia infiammatoria dell'intestino (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiché tali malattie possono peggiorare (vedere paragrafo “Possibili effetti indesiderati”);
• ha avuto un infarto al cuore, o soffre di malattie del cuore e/o dei vasi sanguigni o se pensa che il bambi - no possa essere a rischio per queste condizioni (per esempio se ha la pressione del sangue alta o elevati livelli di zuccheri o grassi nel sangue). I medicinali come Decaflu Febbre e Dolore Bambini possono essere associati ad un lieve aumento del rischio di infarto del cuore o di ridotto afflusso di sangue al cervello: il rischio è più probabile ad alte dosi e nelle terapie prolungate;
• se insorgono disturbi visivi (vista offuscata o ridotta, difetti del campo visivo, alterazione della percezione dei colori): interrompere il trattamento e consultare l'oculista;
• ha un'infezione – vedere paragrafo “Infezioni” di seguito.

Reazioni cutanee
Sono state segnalate reazioni cutanee gravi in associazione al trattamento con Decaflu Febbre e Dolore Bambini. Interrompa il trattamento con Decaflu Febbre e Dolore Bambini e consulti immediatamente il medico se si manifestano eruzione cutanea, lesioni delle mucose, vescicole o altri segni di allergia, in quanto possono essere i primi segni di una reazione cutanea molto grave. Vedere paragrafo 4.

Infezioni
Decaflu Febbre e Dolore Bambini può nascondere i sintomi di infezioni quali febbre e dolore. È pertanto possibile che Decaflu Febbre e Dolore Bambini possa ritardare un trattamento adeguato dell'infezione, cosa che potrebbe aumentare il rischio di complicanze. Ciò è stato osservato nella polmonite causata da batteri e nelle infezioni cutanee batteriche correlate alla varicella. Se dà questo medicinale al suo bambino mentre ha un'infezione e i sintomi dell'infezione persistono o peggiorano, si rivolga immediatamente al medico.

Interazioni con altri medicinali
Informi il medico o il farmacista se il bambino sta assumendo, ha recentemente assunto o potrebbe assumere qualsiasi altro medicinale.
In particolare, li informi se il bambino sta assumendo:
• FANS;
• corticosteroidi (medicinali utilizzati per il trattamento dell'infiammazione);
• antibatterici chinolonici (medicinali per trattare le infezioni causate da batteri);
• anticoagulanti (medicinali utilizzati per rendere il sangue più fluido) come warfarin;
• antiaggreganti (medicinali utilizzati per rendere il sangue più fluido) come aspirina;
• medicinali utilizzati per il trattamento della depressione come gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina;
• antidiabetici (medicinali per trattare alti livelli di zucchero nel sangue) come le sulfaniluree;
• antivirali (medicinali per trattare la malattia causata da virus HIV) come ritonavir o zidovudina;
• immunosoppressori (medicinali che modulano la risposta immunitaria) come la ciclosporina o il tacrolimus;
• medicinali per trattare alcune malattie mentali come il litio;
• citotossici e immunomodulanti (medicinali che uccidono le cellule tumorali, utilizzati nel trattamento delle neoplasie o in malattie reumatologiche) come il metotressato;
• medicinali per trattare la gotta come probenecid;
• medicinali per il trattamento tra le altre della pressione alta del sangue come diuretici, ACE-inibitori e antagonisti dell'angiotensina II.

Possibili effetti indesiderati
Come tutti i medicinali, Decaflu Febbre e Dolore Bambini può causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Gli effetti indesiderati possono essere ridotti se si usa la dose minore tra quelle consigliate, e se si usa il farmaco solo per il periodo necessario a controllare i sintomi.
Il rispetto delle istruzioni contenute nel presente foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.

Presti particolare attenzione se il bambino manifesta uno dei seguenti effetti indesiderati:
• sanguinamento, ulcerazione e perforazione dello stomaco e/o dell'intestino; queste manifestazioni non sono necessariamente precedute da sintomi di preavviso, non colpiscono solo pazienti con una precedente storia di gravi malattie dello stomaco e dell'intestino e possono portare a morte;
• sintomi di danni al fegato (ad esempio colorazione gialla della pelle e degli occhi, nota come ittero);
• sintomi di danni ai reni (produzione di ridotte quantità di urina);
• alterazioni della pelle e delle mucose (alterazione del colore, eruzione cutanea, arrossamento, prurito, bolle, sanguinamento), in quanto potrebbero essere sintomi di gravi reazioni allergiche quali Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica;
• disturbi della vista (ad esempio, vista offuscata o ridotta, o alterata percezione dei colori);
• gravi reazioni allergiche quali: gonfiore (angioedema) del viso, e/o degli occhi, e/o delle labbra, e/o della gola con possibile difficoltà respiratoria; brusco e marcato abbassamento della pressione del sangue (shock anafilattico); grave difficoltà respiratoria (dispnea da broncospasmo o da ostruzione laringea); sindrome caratterizzata da dolore alla pancia, febbre, brividi, nausea e vomito;
• sintomi come irritabilità, sonnolenza, mal di testa, aumentata sensibilità alla luce, nausea, vomito torcicollo, convulsioni e febbre poiché questi potrebbero essere sintomi dovuti a meningite asettica, che può insorgere soprattutto in pazienti con malattie auto-immuni preesistenti (ad esempio: lupus eritematoso sistemico, malattie del sistema connettivo).

Gli ulteriori effetti indesiderati comprendono:
Effetti che riguardano la bocca, lo stomaco e l'intestino
• Nausea.
• Vomito.
• Diarrea.
• Emissione di gas (flatulenza).
• Difficoltà di evacuazione (stipsi).
• Cattiva digestione (dispepsia).
• Dolore alla pancia.
• Feci nere e maleodoranti (melena).
• Vomito con sangue (ematemesi).
• Infiammazione della mucosa della bocca con ulcere (stomatite ulcerativa).
• Peggioramento dell'infiammazione al colon (colite) e del morbo di Crohn.
• Gastrite.
• Dolore allo stomaco.
• Bruciore di stomaco (pirosi gastrica)
• Lesioni (ulcere) alle gengive.

Effetti che riguardano l'apparato gastrointestinale e il fegato
• Infiammazione del fegato (epatite), pigmentazione giallastra della pelle (ittero), infiammazione del pancreas (pancreatite), infiammazione della prima parte dell'intestino (duodenite), infiammazione dell'esofago (esofagite), malattia concomitante dei reni e del fegato (sindrome epatorenale), morte di una porzione del fegato, che può essere limitata o ampia (necrosi epatica), riduzione della funzionalità del fegato (insufficienza epatica).
• Alterazione degli esami del sangue che indicano la funzionalità del fegato.

Effetti che riguardano il sistema nervoso
• Vertigini.
• Mal di testa (cefalea).
• Irritabilità.
• Ronzio alle orecchie (tinnito).
• Depressione.
• Difficoltà a dormire (insonnia).
• Difficoltà di concentrazione.
• Umore instabile (labilità emotiva).
• Sonnolenza.
• Movimenti incontrollati del corpo (convulsioni).

Effetti che riguardano l'orecchio
• Disturbi dell'udito.

Effetti che riguardano l'apparato respiratorio
• Apnea
• Broncospasmo
• Dispnea

Effetti sulla cute e sui tessuti sottocutanei
• Eruzione della pelle con macchie (alterazioni del colore della pelle) e papule (piccole lesioni sopraelevate, solide, circoscritte e anche possibilmente colorate) e/o con bolle e vescicole.
• Prurito.
• Orticaria.
• Comparsa di una o più lesioni sulla pelle, come vescicole o papule, croste (eritema multiforme).
• Perdita di peli e/o capelli (alopecia).
• Esfoliazione della pelle (dermatite esfoliativa).
• Dermatite causata da una maggiore sensibilità della pelle all'esposizione al sole.
• Reazione della pelle causata dall'esposizione alla luce del sole (dermatite da fotosensibilità).
• È possibile che si verifichi una reazione cutanea grave nota come sindrome DRESS (con frequenza non nota). I sintomi della DRESS comprendono: eruzione cutanea, febbre, gonfiore dei linfonodi e aumento degli eosinofili (un tipo di globuli bianchi).
• Eruzione cutanea diffusa, rossa e squamosa, con formazione di pustole sotto la pelle e vescicole principalmente localizzate sulle pieghe cutanee, sul tronco e sugli arti superiori accompagnate da febbre all' inizio del trattamento (pustulosi esantematica generalizzata acuta). Smetta di usare Decaflu Febbre e Dolore Bambini se si sviluppano questi sintomi e contatti immediatamente il medico. Vedere anche il paragrafo 2 (frequenza non nota).

Effetti che riguardano il sangue
• Riduzione del numero di uno o più tipologie di cellule del sangue (neutropenia, agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica, piastrinopenia, pancitopenia), e/o di emoglobina e/o dell'ematocrito.
• Aumento del numero di particolari cellule (eosinofili) nel sangue (eosinofilia).

Effetti che riguardano il cuore e la circolazione del sangue
• Gonfiore (edema).
• Aumento della pressione del sangue.
• Insufficienza cardiaca
• Ritenzione di liquidi.
• Ictus (accidente cerebrovascolare).
• Infarto del cuore.
• Diminuzione della pressione del sangue (ipotensione).
• palpitazioni.

Effetti che riguardano i reni
• Aggravamento di malattia dei reni (vedere paragrafo “Avvertenze e precauzioni”), , morte di parti del rene (necrosi papillare; necrosi tubulare), infiammazione dei reni (glomerulonefrite), alterazione degli esami che indicano la funzionalità renale, aumentata produzione di urina (poliuria), presenza di sangue nelle urine (ematuria).
• Infiammazione della vescica urinaria (cistite).

Altro
• Rinite.
• Secchezza degli occhi e della bocca.

Effetti che riguardano la nutrizione
• Riduzione dell'appetito.

Segnalazione degli effetti indesiderati
Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazionireazioni-avverse.
Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

Monografia

043188010

DENOMINAZIONE

DECAFLU FEBBRE E DOLORE BAMBINI 100 MG/5 ML SOSPENSIONE ORALE

PRINCIPI ATTIVI

Ogni ml di sospensione orale contiene: Principio attivo: ibuprofene 20 mg. Eccipienti: sciroppo di maltitolo 753,30 mg Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Decaflu FEBBRE E DOLORE Bambini 100mg/5ml sospensione orale gusto fragola senza zucchero Acido citrico monoidrato, sodio citrato, acesulfame di potassio, gomma xantana, sodio benzoato, aroma fragola, sciroppo di maltitolo, glicerina, acqua depurata Decaflu FEBBRE E DOLORE Bambini 100mg/5ml sospensione orale gusto arancia senza zucchero Acido citrico monoidrato, sodio citrato, acesulfame di potassio, gomma xantana, sodio benzoato, aroma arancia, sciroppo di maltitolo, glicerina, acqua depurata

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Trattamento sintomatico della febbre e del dolore lieve o moderato.

CONTROINDICAZIONI/EFFET TI INDESIDERATI

• Ipersensibilità all'ibuprofene o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. • Bambini di età inferiore a 3 mesi o di peso inferiore a 5,6 kg. • Ipersensibilità all'acido acetilsalicilico o ad altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei (FANS), in particolare quando l'ipersensibilità è associata a poliposi nasale e asma. • Ulcera peptica attiva. • Grave insufficienza renale o epatica. • Grave insufficienza cardiaca. • Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento). • Uso concomitante di FANS, compresi gli inibitori specifici della COX-2. • Gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6).

POSOLOGIA

La dose giornaliera è strutturata in base al peso ed all'età del paziente. La dose efficace più bassa deve essere usata per il periodo più breve necessario ad alleviare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Nei bambini di età compresa tra 3 e 6 mesi limitare la somministrazione a quelli di peso superiore ai 5,6 kg. La somministrazione orale a lattanti e bambini di età compresa fra 3 mesi e 12 anni dovrebbe avvenire mediante siringa dosatrice fornita con il prodotto. La scala graduata presente sul corpo della siringa riporta in evidenza le tacche per i diversi dosaggi; in particolare la tacca da 2,5 ml corrispondente a 50 mg di ibuprofene e la tacca da 5 ml corrispondente a 100 mg di ibuprofene. La dose giornaliera di 20-30 mg/kg di peso corporeo, suddivisa 3 volte al giorno ad intervalli di 6-8 ore, può essere somministrata sulla base dello schema che segue.

PESO Età DOSE singola in ml n° massimo di SOMMINISTRAZONI/giorno
5,6 -7 Kg 3 - 6 mesi 2,5 ml 3 nelle 24 ore
7 -10 Kg 6 - 12 mesi 2,5 ml
10 - 15 Kg 1 - 3 anni 5 ml
15 - 20 Kg 4 - 6 anni 7,5 ml (5 ml + 2,5 ml)
20 - 28 Kg 7 - 9 anni 10 ml
28 - 43 Kg 10 - 12 anni 15 ml
Nel caso di febbre post-vaccinazione riferirsi al dosaggio sopra indicato, somministrando una dose singola seguita, se necessario, da un'altra dose dopo 6 ore. Non somministrare più di due dosi nelle 24 ore. Consultare il medico se la febbre non diminuisce. Il prodotto è inteso per trattamenti di breve durata. Nel caso l’uso del medicinale sia necessario per più di 3 giorni nei lattanti e bambini di età superiore ai 6 mesi e negli adolescenti, o nel caso di peggioramento della sintomatologia deve essere consultato il medico. Nei lattanti di età compresa tra 3 e 5 mesi deve essere consultato il medico qualora i sintomi persistano per un periodo superiore alle 24 ore o nel caso di peggioramento della sintomatologia. Istruzioni per l'utilizzo della siringa dosatrice: 1 - Svitare il tappo spingendolo verso il basso e girandolo verso sinistra. 2 - Introdurre a fondo la punta della siringa nel foro del sottotappo. 3 - Agitare bene. 4 - Capovolgere il flacone, quindi, tenendo saldamente la siringa, tirare delicatamente lo stantuffo verso il basso facendo defluire la sospensione nella siringa fino alla tacca corrispondente alla dose desiderata. 5 - Rimettere il flacone in posizione verticale e rimuovere la siringa ruotandola delicatamente. 6 - Introdurre la punta della siringa nella bocca del bambino, ed esercitare una lieve pressione sullo stantuffo per far defluire la sospensione. Dopo l'uso avvitare il tappo per chiudere il flacone e lavare la siringa con acqua calda. Lasciarla asciugare, tenendola fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.

CONSERVAZIONE

Nessuna particolare.

AVVERTENZE

Dopo tre giorni di trattamento senza risultati apprezzabili consultare il medico. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere i paragrafi sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari). Mascheramento dei sintomi di infezioni sottostanti Decaflu FEBBRE E DOLORE può mascherare i sintomi di infezione, cosa che potrebbe ritardare l’avvio di un trattamento adeguato e peggiorare pertanto l’esito dell’infezione. Ciò è stato osservato nella polmonite batterica acquisita in comunità e nelle complicanze batteriche della varicella. Quando Decaflu FEBBRE E DOLORE è somministrato per il sollievo dalla febbre o dal dolore correlati a infezione, è consigliato il monitoraggio dell’infezione. In contesti non ospedalieri, il paziente deve rivolgersi al medico se i sintomi persistono o peggiorano. L'uso di Decaflu FEBBRE E DOLORE deve essere evitato in concomitanza di FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX-2. Gli analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei possono causare reazioni di ipersensibilità, potenzialmente gravi (reazioni anafilattoidi), anche in soggetti non precedentemente esposti a questo tipo di farmaci. Il rischio di reazioni di ipersensibilità dopo assunzione di ibuprofene è maggiore nei soggetti che abbiano presentato tali reazioni dopo l'uso di altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei e nei soggetti con iperreattività bronchiale (asma), poliposi nasale o precedenti episodi di angioedema (vedere paragrafo 4.2 e paragrafo 4.8). Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state segnalate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali. Anziani: i pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.2). Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione è più alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la più bassa dose disponibile. L'uso concomitante di agenti protettori (es. misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti ed anche per pazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere paragrafo 4.5). Pazienti con storia di tossicità gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l'aspirina (vedere paragrafo 4.5). Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono Decaflu FEBBRE E DOLORE, il trattamento deve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela ai pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiché tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8). Reazioni cutanee gravi Sono state segnalate raramente reazioni cutanee gravi, alcune delle quali fatali, tra cui dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica in associazione all'uso di FANS (vedere paragrafo 4.8). I pazienti sembrano essere a più alto rischio nelle prime fasi della terapia: l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. È stata segnalata pustolosi esantematica acuta generalizzata (PEAG) in relazione a prodotti contenenti ibuprofene. Ibuprofene deve essere sospeso alla prima comparsa di segni e sintomi di reazioni cutanee gravi, come eruzione cutanea, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità. Reazioni da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS) sono stati osservati con frequenza non nota (vedi paragrafo 4.8). Cautela è richiesta prima di iniziare il trattamento nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca poiché in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, ipertensione ed edema. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specialmente ad alti dosaggi (2400 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (es. ≤ 1200 mg/die) siano associati ad un aumento del rischio di infarto del miocardio. In casi di avvelenamento grave, è possibile che si verifichi acidosi metabolica (vedi paragrafo 4.9). I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta considerazione. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo). L'uso di ibuprofene, di acido acetilsalicilico o di altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei, richiede particolare cautela: • in caso di asma: possibile broncocostrizione; • in presenza di difetti della coagulazione: riduzione della coagulabilità; • in presenza di malattie renali, cardiache o di ipertensione: possibile riduzione critica della funzione renale (specialmente nei soggetti con funzione renale o epatica compromessa, insufficienza cardiaca o in trattamento con diuretici), nefrotossicità o ritenzione di fluidi; • in presenza di malattie epatiche: possibile epatotossicità; • reidratare il soggetto prima dell'inizio e nel corso del trattamento in caso di disidratazione (ad esempio per febbre, vomito o diarrea); Nei bambini e negli adolescenti disidratati esiste il rischio di alterazione della funzionalità renale. Le seguenti precauzioni assumono rilevanza nel corso di trattamenti prolungati: • sorvegliare i segni o sintomi di ulcerazioni o sanguinamenti gastrointestinali; • sorvegliare i segni o sintomi di epatotossicità; • sorvegliare i segni o sintomi di nefrotossicità; • se insorgono disturbi visivi (vista offuscata o ridotta, scotomi, alterazione della percezione dei colori): interrompere il trattamento e consultare l'oculista; • se insorgono segni o sintomi di meningite: valutare la rara possibilità che essa sia dovuta all'uso di ibuprofene (meningite asettica; più frequente nei soggetti affetti da lupus eritematoso sistemico o altre collagenopatie). Questo medicinale contiene maltitolo. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, non devono assumere questo medicinale. Questo medicinale contiene: • 0.025mg di sodio benzoato per ogni dose da 2,5 ml di sospensione; • 0.05mg di sodio benzoato per ogni dose da 5 ml di sospensione; • 0.075mg di sodio benzoato per ogni dose da 7,5 ml di sospensione; • 0.1mg di sodio benzoato per ogni dose da 10 ml di sospensione; • 0.15mg di sodio benzoato per ogni dose da 15 ml di sospensione. Sodio benzoato può aumentare l’ittero (ingiallimento della pelle e degli occhi) nei neonati (fino a 4 settimane). Questo medicinale contiene meno di 1mmol (23) mg di sodio per dose cioè essenzialmente ‘senza sodio’: - 4,51 mg di sodio per ogni dose da 2,5 ml di sospensione; - 9,02 mg di sodio per ogni dose da 5 ml di sospensione; - 13,53 mg di sodio per ogni dose da 7,5 ml di sospensione; - 18,04 mg di sodio per ogni dose da 10 ml di sospensione; Per dosi da 15 ml di sospensione questo medicinale contiene 27.06 mg di sodio che equivale a 1,35% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto. Decaflu FEBBRE E DOLORE non contiene zucchero ed è pertanto indicato per quei pazienti che devono controllare l'apporto di zuccheri e calorie.

INTERAZIONI

Le seguenti interazioni sono comuni all'ibuprofene, all'acido acetilsalicilico e agli altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei (FANS): • evitare l'uso contemporaneo di due o più analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei: aumento del rischio di effetti indesiderati • corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4) • antibatterici: possibile aumento del rischio di convulsioni indotte da chinolonici • anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedere paragrafo 4.4) • agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragie gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4) • antidiabetici: possibile aumento dell'effetto delle sulfaniluree • antivirali: ritonavir, possibile aumento della concentrazione dei FANS • ciclosporina: aumentato rischio di nefrotossicità • citotossici: metotressato, riduzione dell'escrezione (aumentato rischio di tossicità) • litio: riduzione dell'escrezione (aumentato rischio di tossicità) • tacrolimus: aumentato rischio di nefrotossicità • uricosurici: probenecid, rallenta l'escrezione dei FANS (aumento delle concentrazioni plasmatiche) • metotrexato: potenziale aumento della concentrazione plasmatica di metotrexato. • Zidovudina: rischio aumentato di emartrosi ed ematomi in emofilici HIV (+) se trattati contemporaneamente con zidovudina e ibuprofene. • diuretici, ACE inibitori e Antagonisti dell'angiotensina II: i FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della cicloossigenasi può portare a un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono Decaflu FEBBRE E DOLORE in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell'angiotensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l'inizio della terapia concomitante. Dati sperimentali indicano che l'ibuprofene può inibire gli effetti dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati in concomitanza. Tuttavia, l'esiguità dei dati e le incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trarre delle conclusioni definitive per l'uso continuativo di ibuprofene; sembra che non vi siano effetti clinicamente rilevanti dall'uso occasionale dell'ibuprofene (vedere paragrafo 5.1).

EFFETTI INDESIDERATI

Gli effetti indesiderati osservati con ibuprofene sono comuni agli altri analgesici, antipiretici, antinfiammatori non steroidei. Reazioni di ipersensibilità Raramente: reazioni anafilattoidi (orticaria con o senza angioedema), dispnea (da ostruzione laringea o da broncospasmo), shock, sindrome caratterizzata da dolore addominale, febbre, brividi, nausea e vomito; broncospasmo (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Patologie gastrointestinali Gli eventi avversi più comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4). Dopo somministrazione di Decaflu FEBBRE E DOLORE sono stati segnalati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, stipsi, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4). Meno frequentemente sono state osservate gastriti. Dolore epigastrico, pirosi gastrica. I disturbi gastrici possono essere ridotti assumendo il farmaco a stomaco pieno. Raramente: epatite, ittero, alterazione dei test della funzione epatica, pancreatite, duodenite, esofagite, sindrome epatorenale, necrosi epatica, insufficienza epatica. Patologie del sistema nervoso e degli organi di senso Vertigine, cefalea, irritabilità, tinnito. Raramente: depressione, insonnia, difficoltà di concentrazione, labilità emotiva, sonnolenza, meningite asettica, convulsioni, disturbi uditivi e visivi. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Raramente: broncospasmo, dispnea, apnea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS) (frequenza non nota), reazioni bollose includenti sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica (molto raramente). Eruzioni cutanee (anche di tipo maculopapulare), prurito. Raramente: eruzioni vescicolo-bollose, orticaria, eritema multiforme, alopecia, dermatite esfoliativa, dermatite da fotosensibilità. Frequenza non nota: Pustolosi esantematica acuta generalizzata (PEAG) Patologie del sistema emolinfopoietico Molto raramente: neutropenia, agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica (possibile test di Coombs positivo), piastrinopenia (con o senza porpora), eosinofilia, riduzione di emoglobina ed ematocrito, pancitopenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione Riduzione dell'appetito. Patologie cardiache e vascolari Edema, ipertensione e insufficienza cardiaca sono stati segnalati in associazione al trattamento con FANS. Ritenzione di fluidi (generalmente risponde prontamente all'interruzione del trattamento). Molto raramente: accidenti cerebrovascolari, ipotensione, insufficienza cardiaca congestizia in soggetti con funzione cardiaca compromessa, palpitazioni. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specialmente ad alti dosaggi (2400 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4). Patologie renali ed urinarie Molto raramente: insufficienza renale acuta nei soggetti con preesistente significativa compromissione della funzione renale, necrosi papillare, necrosi tubulare, glomerulonefrite, alterazione dei test della funzione renale, poliuria, cistite, ematuria. Disturbi del sistema immunitario In pazienti con malattie auto-immuni preesistenti (ad esempio: lupus eritematoso sistemico, malattie del sistema connettivo) sono stati segnalati casi singoli di sintomi di meningite asettica come tensione nucale, cefalea, nausea, vomito, febbre, disorientamento (vedere paragrafo 4.4). Vari Raramente: secchezza degli occhi e della bocca, ulcere gengivali, rinite. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

SOVRADOSAGGIO

I sintomi di sovradosaggio si possono manifestare in bambini che abbiano assunto più di 400 mg/kg. L'emivita del farmaco in caso di sovradosaggio è 1.5-3 ore. Sintomi La maggior parte dei pazienti che ingeriscono accidentalmente quantitativi clinicamente rilevanti di FANS sviluppano al più nausea, vomito, dolore epigastrico o raramente diarrea. Sono possibili anche tinnito, cefalea e sanguinamento gastrointestinale. In caso di ingestioni di quantitativi più importanti, si osserva tossicità del sistema nervoso centrale che si manifesta con sonnolenza, occasionalmente eccitazione e disorientamento o coma, convulsioni. In casi di avvelenamento grave, è possibile che si verifichi acidosi metabolicaprolungamento del tempo di protrombina (INR). Si possono manifestare anche insufficienza renale e danni epatici. Nei soggetti asmatici si può verificare un'esacerbazione dei sintomi della malattia.Trattamento Non esiste alcun antidoto dell'ibuprofene. Il trattamento è sintomatico e consiste negli idonei interventi di supporto. Mantenimento della pervietà delle vie aeree e monitoraggio di funzione cardiaca e segni vitali. Particolare attenzione è dovuta al controllo della pressione arteriosa, dell'equilibrio acido-base e di eventuali sanguinamenti gastrointestinali. In caso di sovradosaggio acuto lo svuotamento gastrico (vomito o lavanda gastrica) è tanto più efficace quanto più precocemente è attuato; può inoltre essere utile la somministrazione di alcali e l'induzione della diuresi; l'ingestione di carbone attivo può contribuire a ridurre l'assorbimento del farmaco.

GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO

È improbabile che soggetti di età inferiore a 12 anni vadano incontro a gravidanza, o allattino al seno. Peraltro, in tali circostanze bisogna tenere presente le seguenti considerazioni. L'inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. È stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato segnalato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: • tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); • disfunzione renale che può progredire a insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse; • inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.

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