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<b>Ibuprofene Aurobindo Italia 200 mg compresse rivestite con film<br>  Ibuprofene Aurobindo Italia 400 mg compresse rivestite con film</b><br>  Medicinale equivalente (<em>solo per dosaggio da 400 mg</em>)<br><b>Che cos’è e a che cosa serve<

IBUPROFENE AUR 20 COMPRESSE RIV 200MG

Codice Prodotto (Minsan): 045558020
Classificazione: IBUPROFENE

Prezzo di listino: 6,20 €

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Special Price 5,58 €

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Ibuprofene Aurobindo Italia 200 mg compresse rivestite con film
Ibuprofene Aurobindo Italia 400 mg compresse rivestite con film

Medicinale equivalente (solo per dosaggio da 400 mg)
Che cos’è e a che cosa serve
Ibuprofene Aurobindo Italia appartiene a un gruppo di medicinali detti FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) che agiscono riducendo il dolore e la febbre.

Ibuprofene Aurobindo Italia è usato per il trattamento sintomatico di breve durata in caso di dolore da lieve a moderato, quale il mal di testa, incluso quello provocato dall'emicrania, mal di denti, dolori mestruali e/o febbre.

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Descrizione Prodotto

DENOMINAZIONE

Ibuprofene Aurobindo Italia 200 mg compresse rivestite con film
Ibuprofene Aurobindo Italia 400 mg compresse rivestite con film

Medicinale equivalente (solo per dosaggio da 400 mg)

Che cos’è e a che cosa serve
Ibuprofene Aurobindo Italia appartiene a un gruppo di medicinali detti FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) che agiscono riducendo il dolore e la febbre.

Ibuprofene Aurobindo Italia è usato per il trattamento sintomatico di breve durata in caso di dolore da lieve a moderato, quale il mal di testa, incluso quello provocato dall'emicrania, mal di denti, dolori mestruali e/o febbre.

CONTROINDICAZIONI

Cosa deve sapere prima di prendere il medicinale
Non prenda Ibuprofene Aurobindo Italia:
- se è allergico all'ibuprofene o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale (elencati al paragrafo 6)
- se ha avuto reazioni allergiche quali asma, naso che cola, eruzione cutanea pruriginosa o gonfiore delle labbra, del volto, della lingua o della gola dopo aver assunto medicinali contenenti acido acetilsalicilico (come l'aspirina) o altri medicinali antidolorifici o antinfiammatori (FANS)
- se ha sofferto di ulcera o di sanguinamento dello stomaco o dell'intestino tenue (duodeno) in relazione all'uso precedente di medicinali antidolorifici e antinfiammatori(FANS)
- se soffre di sanguinamento o perforazione dello stomaco o dell'intestino o se ha sofferto di due o più episodi di questo tipo in passato
- se soffre di gravi problemi al fegato, ai reni o al cuore
- se è negli ultimi 3 mesi di gravidanza
- se soffre di grave disidratazione (causata da vomito, diarrea o consumo insufficiente di liquidi)
- se ha un sanguinamento attivo (incluso nel cervello)
- se soffre di una malattia di origine non nota che provoca una formazione anormale delle cellule del sangue.

Ibuprofene Aurobindo Italia è controindicato nei bambini di età inferiore a 12 anni.

Avvertenze e precauzioni
Si rivolga al medico prima di prendere Ibuprofene Aurobindo Italia:
- se soffre di lupus eritematoso sistemico (LES) o altre patologie miste del tessuto connettivo
- se soffre di un disturbo ereditario del pigmento rosso del sangue emoglobina (porfiria)
- se soffre di malattie infiammatorie croniche dell'intestino quali l'infiammazione del colon con ulcere (colite ulcerosa), infiammazioni a carico del tratto digestivo (morbo di Crohn) o altre malattie dello stomaco e dell'intestino
- se soffre di disturbi della formazione delle cellule del sangue
- se soffre di problemi nel normale meccanismo di coagulazione del sangue
- se soffre di allergie, febbre da fieno, asma, gonfiore cronico della mucosa nasale, dei seni e delle adenoidi o malattie croniche ostruttive delle vie respiratorie, perché è maggiore il rischio di restringimento delle vie respiratorie stesse, con difficoltà di respirazione (broncospasmo)
- se soffre di problemi al fegato, ai reni, al cuore o pressione del sangue elevata
- se è stato sottoposto da poco a un intervento chirurgico
- se è nei primi sei mesi di gravidanza
- se sta allattando al seno
- se ha un'infezione - vedere paragrafo “Infezioni” di seguito.

Infezioni
Ibuprofene Aurobindo Italia può nascondere i sintomi di infezioni quali febbre e dolore. È pertanto possibile che Ibuprofene Aurobindo Italia possa ritardare un trattamento adeguato dell'infezione, cosa che potrebbe aumentare il rischio di complicanze. Ciò è stato osservato nella polmonite causata da batteri e nelle infezioni cutanee batteriche correlate alla varicella. Se prende questo medicinale mentre ha un'infezione e i sintomi dell'infezione persistono o peggiorano, si rivolga immediatamente al medico.

Anziani
Gli anziani potrebbero essere maggiormente soggetti a effetti indesiderati, in particolare al sanguinamento e alla perforazione del tratto digestivo, che può essere fatale.

Ulcere, perforazioni e sanguinamento nello stomaco o nell'intestino
Se ha avuto recentemente un'ulcera gastrica o intestinale, in particolare se è stata complicata da perforazione o accompagnata da sanguinamento, deve prestare attenzione a ogni sintomo insolito all'addome e comunicarlo immediatamente al medico, specialmente se questi sintomi si presentano all'inizio del trattamento. Questo perché il rischio di sanguinamento o di ulcerazione del tratto digestivo è maggiore in questo caso, in particolare nei pazienti anziani. Se si presenta sanguinamento o ulcerazione del tratto digestivo, il trattamento deve essere interrotto.

Sanguinamento, ulcerazione o perforazione nello stomaco o nell'intestino si possono verificare senza alcun segno di preavviso, anche in pazienti che non hanno mai avuto questi problemi in precedenza. Possono anche risultare fatali.

Il rischio di ulcere, perforazione o sanguinamento nello stomaco o nell'intestino aumenta generalmente con dosi più elevate di ibuprofene. Il rischio aumenta inoltre se vengono assunti contemporaneamente a ibuprofene alcuni altri medicinali (vedere di seguito “Altri medicinali e Ibuprofene Aurobindo Italia”).

Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo impiegando la dose efficace più bassa, per il più breve periodo di tempo necessario a controllare i sintomi.

Reazioni cutanee
Sono state segnalate reazioni cutanee gravi in associazione al trattamento con Ibuprofene Aurobindo Italia.
Interrompa l'assunzione di Ibuprofene Aurobindo Italia e consulti immediatamente il medico se si manifestano eruzione cutanea, lesioni delle mucose, vescicole o altri segni di allergia, in quanto possono essere i primi segni di una reazione cutanea molto grave. Vedere paragrafo 4.

In caso di varicella è consigliabile evitare l'uso di questo farmaco.

Effetti sul cuore e sul cervello
I farmaci antinfiammatori/antidolorifici come ibuprofene possono essere associati a un modesto aumento del rischio di attacco cardiaco o ictus, specialmente se somministrati in dosi elevate. Non superare la dose raccomandata o la durata del trattamento (7 giorni negli adulti o 3 giorni nei bambini e negli adolescenti).

Deve discutere del suo trattamento con il medico o il farmacista prima di prendere ibuprofene se:
- ha problemi di cuore inclusi attacco cardiaco, angina (dolore al petto) o se ha avuto un attacco cardiaco, intervento di bypass coronarico, malattia arteriosa periferica (scarsa circolazione alle gambe o ai piedi dovuta a restringimento oppure ostruzione delle arterie) oppure qualunque tipo di ictus (incluso ‘mini-ictus' o attacco ischemico transitorio “TIA”);
- pressione del sangue alta, diabete, colesterolo alto o storia familiare di malattia cardiaca o ictus, oppure se è un fumatore.

Effetti sui reni
L'ibuprofene può causare problemi di funzionalità renale anche in pazienti che non hanno mai sofferto di problemi ai reni in precedenza. Questi effetti possono portare a gonfiore delle gambe e anche determinare insufficienza cardiaca o pressione del sangue elevata negli individui predisposti.

L'ibuprofene può causare danni ai reni, in particolare in pazienti che hanno già sofferto di problemi renali, cardiaci o epatici o che assumono diuretici o ACE inibitori, nonché negli anziani. Tuttavia, l'interruzione dell'ibuprofene porta generalmente al recupero delle funzionalità.

Meningite asettica (infiammazione delle membrane del cervello senza infezione batterica)
Durante il trattamento con ibuprofene sono stati osservati alcuni casi di meningite (che si presenta con rigidità al collo, mal di testa, nausea, vomito, febbre o disorientamento). Sebbene sia più probabile che avvenga in pazienti con malattie autoimmuni preesistenti quali lupus eritematoso sistemico o patologie miste del tessuto connettivo, è stato segnalato in pazienti senza una malattia a lungo termine preesistente.

Altre precauzioni
Sono stati osservati casi molto rari di gravi reazioni acute di ipersensibilità (ad es. shock anafilattico). Interrompa immediatamente il trattamento dopo i primi segni di reazione di ipersensibilità dopo aver assunto Ibuprofene Aurobindo Italia e informi subito il medico.

L'ibuprofene può inibire temporaneamente la funzione delle piastrine (aggregazione piastrinica). Pertanto i pazienti con disturbi della coagulazione del sangue devono essere attentamente monitorati.

L'uso prolungato di qualsiasi tipo di antidolorifico per il mal di testa può peggiorarlo. Se si verifica o si sospetta questa situazione, interrompere l'assunzione di ibuprofene e consultare il medico.
La diagnosi di cefalea da uso eccessivo di farmaci (MOH) deve essere presa in considerazione nei pazienti che hanno mal di testa frequente o giornaliero nonostante (o a causa del) l'uso regolare di farmaci per il mal di testa.
L'uso abituale di antidolorifici può causare danni permanenti ai reni, con rischio di insufficienza renale.

L'ibuprofene può nascondere i sintomi o i segni di un'infezione (febbre, dolore e gonfiore) e prolungare temporaneamente il tempo di sanguinamento.

L'ibuprofene può diminuire le probabilità di iniziare una gravidanza. Informi il medico se sta pianificando una gravidanza o se ha difficoltà ad iniziare una gravidanza.

Bambini e adolescenti
Non usare nei bambini al di sotto dei 12 anni di età.

Ibuprofene Aurobindo Italia può causare problemi ai reni negli adolescenti disidratati.

Interazioni con altri medicinali
Informi il medico o il farmacista se sta assumendo, ha recentemente assunto o potrebbe assumere qualsiasi altro medicinale.

Ibuprofene Aurobindo Italia può influenzare o essere influenzato da altri medicinali.
Ad esempio:
- altri FANS inclusi gli inibitori della COX-2, poiché possono aumentare il rischio di ulcere e sanguinamento gastrointestinale
- medicinali anticoagulanti come warfarin o eparina poiché il loro effetto può essere aumentato
- inibitori dell'aggregazione piastrinica (anticoagulanti) come ticlopidina o clopidogrel
- metotrexato (impiegato nel trattamento del cancro e delle malattie autoimmuni)
- digossina (per il trattamento di varie malattie cardiache) poiché l'effetto della digossina può essere aumentato
- fenitoina (usata nella prevenzione delle convulsioni epilettiche) poiché l'effetto della fenitoina può essere aumentato
- litio (usato per trattare la depressione e la mania) poiché l'effetto del litio può essere aumentato
- diuretici, poiché il loro effetto può essere diminuito
- medicinali risparmiatori di potassio, poiché questo può portare a iperkaliemia
- medicinali che riducono la pressione alta del sangue (ACE-inibitori come captopril, betabloccanti come atenololo, antagonisti dei recettori dell'angiotensina II come losartan)
- colestiramina (impiegata nel trattamento del colesterolo alto)
- aminoglicosidi (medicinali contro alcuni tipi di batteri) poiché i FANS possono ridurre l'escrezione di aminoglicosidi
- SSRI (medicinali contro la depressione) quali paroxetina, sertralina e citalopram poiché possono aumentare il rischio di sanguinamento dello stomaco e dell'intestino
- ciclosporina, tacrolimus (per l'immunosoppressione dopo il trapianto di organo) poiché può verificarsi danno ai reni
- zidovudina o ritonavir (usati nel trattamento dei pazienti HIV positivi)
- mifepristone poiché i FANS possono ridurre l'effetto di mifepristone
- probenecid o sulfinpirazone (per il trattamento della gotta) poiché l'eliminazione di ibuprofene può essere ritardata
- antibiotici chinolonici poiché può aumentare il rischio di convulsioni
- sulfonilurea (per il trattamento del diabete di tipo 2) poiché può alterare i livelli di zuccheri nel sangue
- glucocorticoidi (usati contro le infiammazioni) poiché il rischio di ulcere o sanguinamento dello stomaco o dell'intestino può essere aumentato
- bifosfonati (usati nell'osteoporosi, nella malattia di Paget e per ridurre i livelli elevati di calcio nel sangue)
- oxpentifillina [(pentoxifillina) usata nel trattamento delle malattie circolatorie delle arterie delle gambe o delle braccia]
- baclofene (un rilassante muscolare) a causa della sua elevata tossicità
- Ginkgo biloba (c'è la possibilità che lei possa sanguinare più facilmente se lo sta assumendo con ibuprofene)
- voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9) (usati per le infezioni fungine), poiché l'effetto dell'ibuprofene può essere aumentato. Si deve prendere in considerazione una riduzione della dose di ibuprofene, in particolare quanto vengono assunte alte dosi di ibuprofene con voriconazolo e fluconazolo.

Anche alcuni altri medicinali possono influenzare o essere influenzati dal trattamento con Ibuprofene Aurobindo Italia. Pertanto, consulti sempre il medico o il farmacista prima di usare Ibuprofene Aurobindo Italia con altri medicinali.

Possibili effetti indesiderati
Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino.

Per quanto riguarda i seguenti effetti indesiderati, è necessario considerare che dipendono in larga misura dalla dose e che variano da paziente a paziente.

Gli effetti indesiderati più comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono presentarsi ulcere peptiche, perforazione o sanguinamento dello stomaco o dell'intestino, qualche volta fatale, in particolare nei pazienti anziani. A seguito dell'assunzione sono stati segnalati nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, indigestione, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatite ulcerativa, peggioramento della colite e del morbo di Crohn.
Meno frequentemente è stata segnalata infiammazione del rivestimento dello stomaco (gastrite).

I medicinali come ibuprofene possono essere associati a un rischio leggermente superiore di attacco cardiaco (infarto del miocardio) o ictus. In associazione ai FANS sono stati segnalati ritenzione idrica (edema), elevata pressione sanguigna e insufficienza cardiaca.

La lista dei seguenti effetti indesiderati comprende tutti gli effetti indesiderati riscontrati durante il trattamento con ibuprofene, anche quelli nei pazienti con reumatismi sottoposti a terapia a lungo termine con alte dosi. Le frequenze indicate, che si estendono oltre alle segnalazioni molto rare, si riferiscono all'uso a breve termine di dosi giornaliere fino ad un massimo di 1.200 mg di ibuprofene per forme di dosaggio orale e un massimo di 1.800 mg per le supposte.

Gli effetti indesiderati sono riportati in funzione della frequenza con cui si presentano. È stata impiegata la seguente convenzione:
Molto comune: può interessare più di 1 persona su 10.
Comune: può interessare fino a 1 persona su 10.
Non comune: può interessare fino a 1 persona su 100.
Raro: può interessare fino a 1 persona su 1.000.
Molto raro: può interessare fino a 1 persona su 10.000.
Non nota: la frequenza non può essere stimata dai dati disponibili.

I seguenti effetti indesiderati sono importanti e richiedono un'attenzione immediata qualora si manifestino.
Interrompa il trattamento con ibuprofene e si rivolga immediatamente al medico se si manifestano i seguenti sintomi:

Comune:
• feci nere o presenza di sangue nel vomito (ulcera del tratto digestivo con sanguinamento).

Molto raro:
• gonfiore del volto, della lingua o della gola (laringe), che può causare grande difficoltà di respirazione (angioedema), accelerazione del battito cardiaco, grave calo della pressione del sangue o shock potenzialmente letale;
• improvvisa reazione allergica, con mancanza di respiro, respiro affannoso e calo della pressione del sangue;
• grave eruzione cutanea con vesciche sulla pelle, in particolare su gambe, braccia, mani e piedi, che possono estendersi al volto e alle labbra (eritema multiforme, sindrome di Stevens- Johnson). Questa condizione si può anche aggravare, con allargamento e diffusione delle vesciche e possibile distacco della pelle (sindrome di Lyell). Si può verificare anche una grave infezione della pelle con distruzione (necrosi) della cute, del tessuto sottocutaneo e del muscolo (fascite necrotizzante).

Interrompa il trattamento con il medicinale e si rivolga quanto prima al medico se si manifestano i seguenti effetti indesiderati:
Molto comune:
• bruciore di stomaco, dolore addominale, cattiva digestione.

Non comune:
• vista offuscata;
• reazioni dovute a ipersensibilità, quali eruzioni cutanee, prurito, esantema, attacchi d'asma (a volte accompagnati da bassa pressione del sangue);
• fotosensibilità (aumentata sensibilità alla luce).

Raro:
• perdita della vista.

Molto raro:
• improvviso versamento di liquido nei polmoni con conseguente difficoltà respiratoria, alta pressione sanguigna, ritenzione idrica e aumento di peso.

Altri possibili effetti indesiderati con Ibuprofene Aurobindo Italia sono:
Molto comune:

• disturbi del tratto digestivo, quali diarrea, nausea, vomito, flatulenza,stitichezza.

Comune:
• ulcera del tratto digestivo con o senza perforazione;
• infiammazione intestinale e peggioramento dell'infiammazione del colon (colite) e del tratto digestivo (morbo di Crohn) e complicazioni dei diverticoli dell'intestino crasso (perforazione o fistola);
• microsanguinamenti dell'intestino, che possono causare anemia;
• ulcere e infiammazione della bocca (stomatite ulcerativa);
• mal di testa, sonnolenza, vertigini, capogiro, affaticamento, agitazione, insonnia e irritabilità.

Non comune:
• infiammazione del rivestimento dello stomaco;
• problemi ai reni, inclusi sviluppo di edema, infiammazione dei reni e insufficienza renale;
• secrezione abbondante dalle vie nasali;
• difficoltà respiratoria (broncospasmo).

Raro:
• depressione, stato confusionale, allucinazioni;
• lupus eritematoso sistemico;
• aumento dell'azoto ureico nel sangue, transaminasi sieriche e fosfatasi alcalina;
• diminuzione dell'emoglobina e dei valori dell'ematocrito, inibizione dell'aggregazione piastrinica e prolungamento del tempo di sanguinamento, diminuzione del calcio e aumento dell'acido urico nel siero;
• danno al tessuto dei reni.

Molto raro:
• fastidiosa consapevolezza del battito cardiaco, insufficienza cardiaca o attacco cardiaco;
• disturbi della formazione delle cellule del sangue (anemia, leucopenia, trombocitopenia, pancitopenia, agranulocitosi, neutropenia). I primi sintomi o segni includono febbre, mal di gola, ulcere in bocca, sintomi simil influenzali, affaticamento, sangue dal naso e dalla pelle;
• ronzio o fischi nelle orecchie;
• infiammazione dell'esofago o del pancreas;
• restringimento dell'intestino;
• infiammazione acuta del fegato, colorazione gialla della pelle o del bianco degli occhi, disfunzione epatica, danno al fegato in particolare nella terapia a lungo termine o insufficienza epatica;
• perdita di capelli;
• infiammazione della membrana del cervello in assenza di infezione batterica (meningite asettica).

Non nota:
• formicolio delle mani e dei piedi;
• ansia;
• compromissione dell'udito;
• sensazione generale di malessere;
• infiammazione del nervo ottico che può causare problemi alla vista;
• si può verificare una grave reazione cutanea nota come DRESS. I sintomi della DRESS includono: eruzione cutanea, febbre, gonfiore dei linfonodi e aumento degli eosinofili (un tipo di globuli bianchi);
• un'eruzione cutanea diffusa, rossa e squamosa, con formazione di pustole sotto la pelle e vescicole localizzate principalmente sulle pieghe cutanee, sul tronco e sugli atri superiori accompagnate da febbre all'inizio del trattamento (pustolosi esantematica acuta generalizzata). Smetta di usare Ibuprofene Aurobindo Italia se sviluppa questi sintomi e contatti immediatamente il medico. Vedere anche il paragrafo 2.

Ibuprofene Aurobindo Italia può causare una riduzione del numero di globuli bianchi e diminuire la sua resistenza alle infezioni. Se sviluppa un'infezione con sintomi quali febbre e grave deterioramento delle condizioni generali di salute o febbre con sintomi di infezione localizzata quali dolore alla gola/faringe/bocca o problemi urinari, si rivolga immediatamente al medico. Verrà eseguito un esame del sangue per determinare l'eventuale riduzione dei globuli bianchi (agranulocitosi). È importante informare il medico del medicinale che prende.

Monografia

045558020

DENOMINAZIONE

IBUPROFENE AUROBINDO ITALIA COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

PRINCIPI ATTIVI

Ibuprofene Aurobindo Italia 200 mg compresse rivestite con film: Ogni compressa rivestita con film contiene 200 mg di ibuprofene. Ibuprofene Aurobindo Italia 400 mg compresse rivestite con film: Ogni compressa rivestita con film contiene 400 mg di ibuprofene.Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa Amido di mais Amido pregelatinizzato (amido di mais) Silice colloidale anidra Croscarmellosa sodica Talco Acido stearico Rivestimento con film [Opadry (bianco) 06B28499] Talco (E553b) Alcol polivinilico Macrogol 3350 (E1521) Titanio diossido (E171)

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Trattamento sintomatico a breve termine di: Dolore da lieve a moderato, quali cefalea, compresa cefalea emicranica, mal di denti. Dismenorrea primaria. Febbre.

CONTROINDICAZIONI/EFFET TI INDESIDERATI

Ibuprofene Aurobindo Italia è controindicato in pazienti con: - ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; - reazioni di ipersensibilità precedenti (ad es. asma, rinite, orticaria o angioedema) in risposta all’acido acetilsalicilico o ad altri FANS; - anamnesi di sanguinamento o perforazione gastrointestinale, in correlazione a terapia precedente con FANS; - ulcera peptica/emorragia attiva o anamnesi di ricorrenza della condizione (due o più episodi distinti comprovati di ulcerazione o sanguinamento); - grave insufficienza epatica o renale (vedere paragrafo 4.4); - grave insufficienza cardiaca (IV classe NYHA); - ultimo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6); - disidratazione significativa (causata da vomito, diarrea o assunzione insufficiente di liquidi); - sanguinamento cerebrovascolare o altro sanguinamento attivo; - disematopoiesi di origine non nota. Ibuprofene Aurobindo Italia è controindicato nei bambini di età inferiore ai 12 anni.

POSOLOGIA

Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della dose minima efficace per la durata di trattamento più breve possibile necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Questo medicinale è indicato solo per trattamenti a breve termine, negli adulti, senza prescrizione medica, non superiori a 3 giorni per la cefalea emicranica o non più di 4 giorni nel dolore e dismenorrea. Se i sintomi persistono o peggiorano, consultare il medico. Se un adolescente necessita di questo medicinale per più di 3 giorni, o se i sintomi peggiorano, consultare il medico. La dose di ibuprofene dipende dall’età e dal peso corporeo del paziente. La compressa deve essere deglutita con un bicchiere d’acqua preferibilmente dopo i pasti. Si raccomanda che i pazienti con disturbi allo stomaco assumano l’ibuprofene durante i pasti. Febbre e dolore da lieve a moderato Adulti e adolescenti di peso ≥ 40 kg (12 anni e più): 200-400 mg somministrati in una singola dose o 3-4 volte al giorno a intervalli di 6 ore. Il dosaggio in caso di cefalea emicranica è: 400 mg somministrati in una singola dose, se necessario 400 mg a intervalli di 6 ore. La dose massima giornaliera non deve superare i 1200 mg. Dismenorrea primaria Adulti e adolescenti di peso ≥ 40 kg (12 anni e più): 200-400 mg 1-3 volte al giorno a intervalli di 6 ore, al bisogno. La dose massima giornaliera non deve superare i 1200 mg. Popolazione pediatrica Ibuprofene Aurobindo Italia non deve essere somministrato a bambini di età inferiore ai 12 anni. Anziani I FANS devono essere usati con particolare cautela nei pazienti anziani che sono più soggetti a eventi avversi e sono maggiormente a rischio di emorragia, ulcera o perforazione gastrointestinale potenzialmente letale (vedere paragrafo 4.4). Se il trattamento è necessario, occorre somministrare la dose minima per il più breve periodo di tempo necessario a controllare i sintomi. Il trattamento deve essere rivalutato a intervalli regolari e sospeso se non si osserva alcun beneficio o se si sviluppa intolleranza. Compromissione della funzionalità renale Nei pazienti con riduzione della funzionalità renale da lieve a moderata, la dose deve essere mantenuta al livello più basso possibile per il periodo più breve necessario a controllare i sintomi e la funzionalità renale deve essere monitorata (per i pazienti con grave insufficienza renale, vedere paragrafo 4.3). Compromissione della funzionalità epatica Nei pazienti con riduzione della funzionalità epatica da lieve a moderata, la dose deve essere mantenuta al livello più basso possibile per il periodo più breve necessario a controllare i sintomi e la funzionalità epatica deve essere monitorata (per i pazienti con grave insufficienza epatica, vedere paragrafo 4.3).

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

Deve essere evitato l’uso di ibuprofene in concomitanza con FANS, compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2 a causa del rischio aumentato di ulcerazione o sanguinamento (vedere paragrafo 4.5). I pazienti asmatici devono consultare il medico prima di assumere ibuprofene (vedere di seguito). Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo impiegando la dose efficace più bassa, per il più breve periodo di tempo necessario a controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e i rischi GI e cardiovascolari riportati di seguito). I pazienti trattati con FANS a lungo termine devono essere posti sotto regolare sorveglianza medica per monitorare gli eventi avversi. Nelle condizioni riportate di seguito, ibuprofene deve essere somministrato solo dopo aver valutato attentamente il rapporto rischio/beneficio: - lupus eritematoso sistemico (LES) o altre patologie miste del tessuto connettivo; - disturbo congenito del metabolismo della porfirina (ovvero porfiria intermittente acuta); - primo e secondo trimestre di gravidanza; - allattamento. Nei seguenti casi occorre prestare particolare cautela: - patologie gastrointestinali, comprese malattie infiammatorie intestinali croniche (colite ulcerosa, morbo di Crohn); - insufficienza cardiaca e ipertensione; - funzionalità renale ridotta; - disfunzione epatica; - disturbo dell’ematopoiesi; - difetti della coagulazione del sangue; - allergie, febbre da fieno, gonfiore cronico della mucosa nasale, delle adenoidi, malattia ostruttiva cronica delle vie respiratorie o asma bronchiale; - immediatamente dopo un intervento chirurgico maggiore. Sanguinamento, ulcerazione e perforazione gastrointestinale Con tutti i FANS, in qualsiasi momento durante il trattamento, è stato segnalato sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinale, anche letale, con o senza sintomi premonitori o anamnesi remota di eventi gastrointestinali gravi. Il rischio di sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinale è maggiore con dosi di FANS più elevate, nei pazienti con anamnesi di ulcera, in particolare se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3) e negli anziani. Questi pazienti devono iniziare il trattamento alla dose minima disponibile. Per questi pazienti ed anche per i pazienti che richiedono la somministrazione concomitante di acido acetilsalicilico a basse dosi o altri medicinali che potrebbero aumentare il rischio gastrointestinale, occorre prendere in considerazione la terapia di associazione con farmaci gastroprotettivi (ad es. misoprostolo o inibitori della pompa protonica) (vedere di seguito e paragrafo 4.5). I pazienti con anamnesi di tossicità gastrointestinale, in particolare se anziani, devono segnalare qualsiasi sintomo addominale insolito (in particolare sanguinamento gastrointestinale) specialmente nelle fasi iniziali del trattamento. Occorre prestare cautela nei pazienti trattati con farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, quali corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin o eparina, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o antipiastrinici come l’acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5). Quando si sviluppa sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale in pazienti trattati con ibuprofene il trattamento deve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela ai pazienti con anamnesi di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) perché la patologia può essere aggravata (vedere paragrafo 4.8). Anziani Gli anziani mostrano una maggiore frequenza di reazioni avverse ai FANS, in particolare sanguinamento e perforazione gastrointestinale, anche letale (vedere paragrafo 4.2). Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari Per i pazienti con anamnesi di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata, sono necessari un monitoraggio e una consultazione appropriati perché in associazione alla terapia con FANS sono stati segnalati ritenzione idrica, ipertensione ed edema. Studi clinici suggeriscono che l’uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die), può essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (es. ≤ 1200 mg/die) siano associate a un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (II-III classe NYHA), cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta considerazione e si devono evitare dosi elevate (2400 mg/die). Bisogna prestare attenzione anche prima di avviare al trattamento a lungo termine i pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, abitudine al fumo di sigaretta), soprattutto se sono necessarie dosi elevate (2400 mg/die) di ibuprofene. Reazioni cutanee severe Molto raramente sono state segnalate reazioni cutanee gravi, alcune letali, tra cui dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, in associazione all’uso di FANS (vedere paragrafo 4.8). I pazienti sembrano essere maggiormente a rischio di queste reazioni nelle prime fasi della terapia perché l’insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi nel primo mese di trattamento. È stata segnalata pustolosi esantematica acuta generalizzata (PEAG) in relazione a medicinali contenenti ibuprofene. Ibuprofene deve essere interrotto al primo segno di eruzione cutanea, lesione delle mucose o qualsiasi segno di ipersensibilità. Eccezionalmente, la varicella può essere responsabile di gravi complicanze infettive della pelle e dei tessuti molli. Ad oggi, il contributo dei FANS nel peggioramento di queste infezioni non può essere escluso. Pertanto, è consigliabile evitare l’uso di ibuprofene in caso di varicella. Mascheramento dei sintomi di infezioni sottostanti Ibuprofene Aurobindo Italia può mascherare i sintomi di infezione, cosa che potrebbe ritardare l’avvio di un trattamento adeguato e peggiorare pertanto l’esito dell’infezione. Ciò è stato osservato nella polmonite batterica acquisita in comunità e nelle complicanze batteriche della varicella. Quando Ibuprofene Aurobindo Italia è somministrato per il sollievo dalla febbre o dal dolore correlati a infezione, è consigliato il monitoraggio dell’infezione. In contesti non ospedalieri, il paziente deve rivolgersi al medico se i sintomi persistono o peggiorano. Effetto renale A causa del suo effetto sulla perfusione renale, l’ibuprofene può provocare ritenzione di sodio, potassio e liquidi in pazienti che non hanno mai sofferto in precedenza di disturbi renali. Questo può causare edema o anche determinare insufficienza cardiaca o ipertensione nei pazienti predisposti. Come con altri FANS, la somministrazione prolungata di ibuprofene agli animali ha determinato necrosi papillare renale e altre alterazioni patologiche del rene. Nell’uomo, sono stati segnalati casi di nefrite interstiziale acuta con ematuria, proteinuria e talvolta sindrome nefrotica. Sono stati osservati anche casi di tossicità renale in pazienti nei quali le prostaglandine rivestono un ruolo compensatorio nel mantenimento della perfusione renale. In questi pazienti, la somministrazione di FANS può causare una riduzione dose-dipendente della formazione di prostaglandine e, secondariamente, del flusso ematico renale che può peggiorare uno scompenso renale evidente. I pazienti che presentano il massimo rischio di sviluppo di questa reazione sono quelli con disfunzione renale, insufficienza cardiaca, disfunzione epatica, che assumono diuretici e ACE inibitori e gli anziani. La sospensione del trattamento con FANS è seguito in genere da un recupero allo stato pre-trattamento. Effetto epatico Insufficienza epatica (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 4.8). LES e malattia mista del connettivo Il rischio di meningite asettica può essere aumentato in pazienti con lupus eritematoso sistemico (LES) e malattia mista del connettivo. Meningite asettica Sono stati osservati sintomi di meningite asettica, quali rigidità del collo, mal di testa, nausea, vomito, febbre o disorientamento. In rare occasioni in pazienti in trattamento con ibuprofene è stata osservata meningite asettica. Sebbene sia più probabile che questa si verifichi in pazienti con lupus eritematoso sistemico e patologie del tessuto connettivo, è stata osservata anche in pazienti i quali non manifestavano patologie croniche concomitanti. Altre precauzioni Gravi reazioni di ipersensibilità acuta (per es. shock anafilattico) si sono verificate molto raramente. Ai primi segni di reazione di ipersensibilità dopo l’assunzione/somministrazione di Ibuprofene Aurobindo Italia la terapia deve essere interrotta. Misure mediche richieste, in linea con i sintomi, devono essere intraprese da personale specializzato. Broncospasmo, orticaria o angioedema possono essere aggravati nei pazienti che soffrono o hanno sofferto di asma bronchiale, rinite cronica, sinusite, polipi nasali, adenoidi o malattie allergiche. L’ibuprofene può mascherare i segni o i sintomi di un’infezione (febbre, dolore e gonfiore). L’uso prolungato di qualsiasi tipo di antidolorifico per il mal di testa può peggiorarlo. Se si verifica o si sospetta questa situazione, interrompere l’assunzione di ibuprofene e consultare il medico. La diagnosi di cefalea da uso eccessivo di farmaci (MOH) deve essere presa in considerazione nei pazienti che hanno mal di testa frequente o giornaliero nonostante (o a causa) l’uso regolare di farmaci per il mal di testa. In generale, l’assunzione abituale di analgesici, in particolare l’uso in associazione di sostanze analgesiche diverse, può causare danno renale permanente e rischio di insufficienza renale (nefropatia da analgesici). L’ibuprofene può inibire temporaneamente l’aggregazione piastrinica e prolungare il tempo di sanguinamento. Pertanto, i pazienti con difetti di coagulazione o in terapia anticoagulante devono essere posti sotto attenta sorveglianza. In caso di trattamento a lungo termine con ibuprofene, è necessario un monitoraggio periodico della funzionalità epatica e renale, nonché dell’emocromo, in particolare nei pazienti ad alto rischio. Occorre evitare il consumo di alcol, che potrebbe intensificare gli effetti indesiderati dei FANS, in particolare se a carico del tratto gastrointestinale o del sistema nervoso centrale. I pazienti trattati con ibuprofene devono segnalare al medico i segni o i sintomi di ulcerazione o sanguinamento gastrointestinale, vista offuscata o altri sintomi a carico degli occhi, eruzione cutanea, aumento di peso o edema. Popolazione pediatrica Negli adolescenti disidratati esiste il rischio di danno renale.

INTERAZIONI

Occorre evitare l’uso concomitante di ibuprofene con le seguenti sostanze: Acido acetilsalicilico: La somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non è generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati. Dati sperimentali suggeriscono che l’ibuprofene può inibire competitivamente l’effetto dell’acido acetilsalicilico a basse dosi sull’aggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l’estrapolazione di questi dati dalla situazione clinica, non si può escludere la possibilità che l’uso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l’effetto cardioprotettivo dell’acido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante è considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1). Altri FANS inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2: In conseguenza degli effetti sinergici, l’uso concomitante di più FANS può aumentare il rischio di ulcere ed emorragie gastrointestinali. Pertanto, occorre evitare la somministrazione concomitante di ibuprofene con altri FANS (vedere paragrafo 4.4). Anticoagulanti: I FANS possono potenziare gli effetti degli anticoagulanti, quali warfarin o eparina (vedere paragrafo 4.4). In caso di trattamento concomitante, si raccomanda il monitoraggio dello stato della coagulazione. Metotrexato: I FANS inibiscono la secrezione tubulare del metotrexato e possono verificarsi determinate interazioni metaboliche che determinano una riduzione della clearance del metotrexato. La somministrazione di ibuprofene 24 ore prima o dopo la somministrazione di metotrexato può determinare una concentrazione elevata del metotrexato e un aumento dei suoi effetti tossici. Pertanto, occorre evitare l’uso concomitante di FANS e dosi elevate di metotrexato. Inoltre, occorre tenere in considerazione il rischio potenziale di interazioni nel trattamento a basse dosi di metotrexato, in particolare nei pazienti con compromissione della funzionalità renale. Nel trattamento di associazione occorre monitorare la funzionalità renale. L’ibuprofene (come altri FANS) deve essere assunto solo con cautela in associazione con le seguenti sostanze: Digossina, fenitoina e litio: La somministrazione concomitante di ibuprofene con preparati contenenti digossina, fenitoina o litio può aumentare il livello sierico di questi medicinali. Controllare il livello sierico del litio, della digossina e della fenitoina non è necessario se l’uso è corretto (massimo 3 o 4 giorni). Diuretici e antipertensivi: I FANS possono ridurre l’effetto dei diuretici e degli antipertensivi, compresi gli ACE-inibitori, i beta bloccanti e gli antagonisti dei recettori dell’angiotensina-II. Nei pazienti con ridotta funzionalità renale (ad es. pazienti disidratati o pazienti anziani con ridotta funzionalità renale), l’uso concomitante di un ACE inibitore e un antagonista dell’angiotensina II con un medicinale che inibisce la ciclossigenasi può determinare un’ulteriore compromissione della funzionalità renale ed anche un’insufficienza renale acuta. Questo effetto è in genere reversibile. Tale associazione deve essere usata solo con cautela, in particolare nei pazienti anziani. I pazienti devono essere informati della necessità di bere quantità sufficienti di liquidi e occorre prendere in considerazione il monitoraggio periodico dei valori della funzionalità renale nel periodo immediatamente successivo all’inizio della terapia di associazione. La somministrazione concomitante di ibuprofene e di diuretici risparmiatori di potassio o ACE-inibitori può causare iperkaliemia. È necessario un attento monitoraggio dei livelli di potassio. Captopril: Studi sperimentali indicano che l’ibuprofene contrasta l’effetto di aumento dell’escrezione di sodio determinato dal captopril. Aminoglicosidi: I FANS possono rallentare l’eliminazione degli aminoglicosidi e aumentarne la tossicità. Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): Aumentato rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Ciclosporina: Il rischio di danno renale determinato dalla ciclosporina viene aumentato dalla somministrazione concomitante di determinati FANS. Questo effetto non può essere escluso neanche per l’associazione di ciclosporina e ibuprofene. Colestiramina: Il trattamento concomitante con colestiramina e ibuprofene determina un prolungamento e una riduzione (25%) dell’assorbimento dell’ibuprofene. Questi medicinali devono essere somministrati ad almeno un’ora di intervallo. Tacrolimus: Rischio elevato di nefrotossicità. Zidovudina: Vi è evidenza di un aumento del rischio di emartrosi ed ematoma nei pazienti emofiliaci HIV positivi sottoposti a trattamento concomitante con zidovudina e ibuprofene. Potrebbe verificarsi un aumento del rischio di ematotossicità durante l’uso concomitante di zidovudina e FANS. Si raccomanda di valutare l’emocromo 1-2 settimane dopo l’inizio del trattamento concomitante. Ritonavir: Può aumentare le concentrazioni plasmatiche dei FANS. Mifepristone: I FANS somministrati negli 8-12 giorni successivi al trattamento con mifepristone possono ridurne l’effetto. Probenecid o sulfinpirazone: Possono causare un ritardo nell’eliminazione dell’ibuprofene. L’azione uricosurica di queste sostanze viene ridotta. Estratti di erbe: Il ginkgo biloba può aumentare il rischio di sanguinamento con i FANS. Inibitori del CYP2C9: La somministrazione concomitante di ibuprofene con inibitori del CYP2C9 può aumentare l’esposizione a ibuprofene (substrato del CYP2C9). In uno studio con voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9) è stata evidenziata una aumentata esposizione a S (+) - ibuprofene di circa l’80-100%. La riduzione della dose di ibuprofene deve essere presa in considerazione quando potenti inibitori del CYP2C9 vengono somministrati in concomitanza, in particolare quando l’ibuprofene ad alte dosi viene somministrato con voriconazolo o fluconazolo. Antibiotici chinolonici: I pazienti che assumono FANS e chinoloni possono presentare un aumento del rischio di sviluppo di convulsioni. Sulfoniluree: I FANS possono aumentare l’effetto ipoglicemico delle sulfoniluree. In caso di trattamento concomitante, si raccomanda il monitoraggio della glicemia. Corticosteroidi: Aumentato rischio di ulcerazione o sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Antiaggreganti piastrinici (es. clopidogrel e ticlopidina): Aumentato rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Alcol, bifosfonati e oxpentifillina (pentoxifillina): Possono potenziare gli effetti indesiderati gastrointestinali e il rischio di sanguinamento e ulcerazione. Baclofene: Tossicità elevata del baclofene.

EFFETTI INDESIDERATI

Per quanto riguarda i seguenti effetti indesiderati, è necessario considerare che dipendono in larga misura dalla dose e variano da paziente a paziente. Gli effetti indesiderati osservati più comunemente sono di natura gastrointestinale. Possono manifestarsi ulcere peptiche, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, anche letale, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4). Dopo la somministrazione sono stati segnalati nausea, vomito, diarrea, flatulenza, stipsi, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, esacerbazione della colite e del morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4). Meno frequentemente si è osservata gastrite. Studi clinici suggeriscono che l’uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2.400 mg/die), può essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4). In associazione al trattamento con FANS sono stati segnalati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca. La lista dei seguenti effetti indesiderati comprende tutti gli effetti indesiderati riscontrati durante il trattamento con ibuprofene, anche quelli nei pazienti con reumatismi sottoposti a terapia a lungo termine con alte dosi. Le frequenze indicate, che si estendono oltre le segnalazioni molto rare, si riferiscono all’uso a breve termine di dosi giornaliere fino ad un massimo di 1.200 mg di ibuprofene per forme di dosaggio orale e un massimo di 1.800 mg per le supposte. La valutazione delle reazioni avverse si basa in genere sulla seguente frequenza: Molto comune (≥ 1/10) Comune (≥ 1/100, < 1/10) Non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100) Raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000) Molto raro (< 1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico Molto raro: disturbi ematopoietici (anemia, leucopenia, trombocitopenia, pancitopenia, agranulocitosi, neutropenia). I primi sintomi o segni possono comprendere: febbre, mal di gola, ulcere alla superficie della bocca, sintomi simil-influenzali, grave affaticamento, sanguinamento nasale e della pelle Disturbi del sistema immunitario Non comune: reazioni di ipersensibilità, quali orticaria, prurito, porpora ed esantema, nonché attacchi d’asma (talvolta con ipotensione) Rara: lupus eritematoso sistemico Molto raro: gravi reazioni di ipersensibilità. I sintomi possono comprendere: edema al viso, gonfiore della lingua, gonfiore interno della laringe con restringimento delle vie respiratorie, dispnea, tachicardia, calo della pressione arteriosa fino al punto di shock potenzialmente letale Disturbi psichiatrici Rara: depressione, stato confusionale, allucinazioni Non nota: ansia Patologie del sistema nervoso Non comune: cefalea, sonnolenza, vertigini, affaticamento, agitazione, capogiro, insonnia, irritabilità Molto rara: meningite asettica Non nota: neurite ottica, parestesia Patologie dell’occhio Non comune: disturbi della vista Raro: ambliopia tossica Patologie dell’orecchio e del labirinto Molto raro: tinnito Non noto: udito compromesso Patologie cardiache Molto raro: palpitazioni, insufficienza cardiaca, infarto miocardico, edema polmonare acuto, edema Patologie vascolari Molto raro: ipertensione Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non comune: rinite, broncospasmo Patologie gastrointestinali Comune: disturbi gastrointestinali, quali pirosi, dispepsia, dolore addominale e nausea, vomito, flatulenza, diarrea, stipsi Non comune: ulcere gastrointestinali, talvolta con sanguinamento e perforazione (vedere paragrafo 4.4), perdita di sangue occulta che può portare ad anemia, melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, colite, esacerbazione delle malattie infiammatorie intestinali, complicazioni dei diverticoli del colon (perforazione, fistola), gastrite Molto raro: esofagite, pancreatite, stenosi intestinale. Patologie epatobiliari Molto raro: disfunzione epatica, danno epatico, in particolare con l’uso a lungo termine, insufficienza epatica, epatite acuta, ittero Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune: fotosensibilità Molto raro: gravi forme di reazioni cutanee (eritema multiforme, dermatite esfoliativa, reazioni bollose tra cui sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, alopecia, fascite necrotizzante) Non nota: reazione ai farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), pustolosi esantematica acuta generalizzata (PEAG) Patologie renali e urinarie Raro: necrosi papillare renale con l’uso a lungo termine (vedere paragrafo 4.4) Molto raro: sviluppo di edema, in particolare nei pazienti con ipertensione arteriosa o insufficienza renale, sindrome nefrotica, nefrite interstiziale che può essere associata a insufficienza renale Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Non nota: malessere Esami diagnostici Raro: aumento dell’azoto urico nel sangue, delle transaminasi sieriche e della fosfatasi alcalina, diminuzione dei valori dell’emoglobina e dell’ematocrito, inibizione dell’aggregazione piastrinica, prolungamento del tempo di sanguinamento, diminuzione del calcio sierico, aumento dell’acido urico sierico Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.

SOVRADOSAGGIO

Sintomi La maggior parte dei pazienti che hanno ingerito quantità clinicamente importanti di FANS svilupperà al massimo nausea, vomito, dolore epigastrico o, più raramente, diarrea. Possono verificarsi anche nistagmo, vista offuscata, tinnito, cefalea e sanguinamento gastrointestinale. In caso di avvelenamento più serio, si è osservata tossicità a carico del sistema nervoso centrale, che si manifesta come vertigini, capogiri, sonnolenza, talvolta agitazione e disorientamento, perdita di coscienza o coma. Talvolta i pazienti sviluppano convulsioni. I bambini possono sviluppare anche crampi mioclonici. Nell’avvelenamento serio, possono verificarsi acidosi metabolica, ipotermia e iperkaliemia e il tempo di protrombina/INR può essere prolungato, probabilmente a causa delle azioni dei fattori di coagulazione circolanti. Possono verificarsi insufficienza renale acuta, danno epatico, ipotensione, depressione respiratoria e cianosi. Nei pazienti asmatici è possibile un’esacerbazione della condizione. Trattamento Il trattamento deve essere sintomatico e di supporto e deve comprendere il mantenimento della pervietà delle vie respiratorie e il monitoraggio dei segni cardiaci e vitali fino alla stabilizzazione. Se il paziente si presenta entro un’ora dall’ingestione di oltre 400 mg per kg di peso corporeo, è indicata la lavanda gastrica o la somministrazione orale di carbone attivo. Se ibuprofene è già stato assorbito, si devono somministrare sostanze alcaline per favorire l’escrezione dell’ibuprofene acido nelle urine. Se sono presenti convulsioni frequenti o prolungate, devono essere trattate con diazepam o lorazepam per via endovenosa. Per l’asma devono essere somministrati broncodilatatori. Non è disponibile alcun antidoto specifico.

GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO

Gravidanza L’inibizione della sintesi delle prostaglandine può influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio-fetale. I dati ottenuti da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto spontaneo e di malformazione cardiaca e gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare è risultato aumentato da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti in funzione della dose e della durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha mostrato di determinare un aumento della perdita pre e post-impianto e della mortalità embrio-fetale. Inoltre, è stato segnalato un aumento delle incidenze di varie malformazioni, comprese quelle cardiovascolari, in animali trattati con un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, ibuprofene non deve essere somministrato se non strettamente necessario. Se ibuprofene viene assunto da una donna che sta tentando di concepire o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute al livello minimo possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: - tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); - disfunzione renale, che può evolvere in insufficienza renale con oligoidramnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: - possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse; - inibizione delle contrazioni uterine che determina un ritardo o un prolungamento del travaglio. Di conseguenza, ibuprofene è controindicato durante l’ultimo trimestre di gravidanza. Allattamento L’ibuprofene viene escreto nel latte materno, ma a dosi terapeutiche per un trattamento a breve termine, il rischio di effetti sul lattante sembra essere improbabile. Se, tuttavia, viene prescritto un trattamento prolungato, si deve valutare la possibilità di uno svezzamento precoce. Fertilità Vi sono alcune evidenze del fatto che i medicinali che inibiscono la ciclossigenasi/sintesi delle prostaglandine possano causare una compromissione della fertilità femminile in virtù di un effetto sull’ovulazione. Questo effetto è reversibile con la sospensione del trattamento.

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