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<b>MUSKIDOL 1000 mg polvere per soluzione orale</b><br>  acetilsalicilato di lisina<br><b>Che cos’è e a che cosa serve</b><br>MUSKIDOL contiene il principio attivo “acetilsalicilato di lisina” e appartiene ad una  classe di medici

MUSKIDOL OS 20 BUSTINE 1G

Codice Prodotto (Minsan): 022620239
Classificazione: ACIDO ACETILSALICILICO

Prezzo di listino: 9,20 €

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MUSKIDOL 1000 mg polvere per soluzione orale
acetilsalicilato di lisina
Che cos’è e a che cosa serve
MUSKIDOL contiene il principio attivo “acetilsalicilato di lisina” e appartiene ad una classe di medicinali chiamata “Altri analgesici ed antipiretici, acido salicilico e derivati”. MUSKIDOL agisce riducendo l'infiammazione e il dolore.
MUSKIDOL è indicato per:
• dolori di qualsiasi natura e gravità;
• disturbi alle articolazioni, tendini, muscoli, ossa (reumatismo articolare acuto) e sue complicazioni;
• malattie delle articolazioni (artropatie degenerative);
• dolori muscolari (mialgie).

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Descrizione Prodotto

DENOMINAZIONE

MUSKIDOL 1000 mg polvere per soluzione orale
acetilsalicilato di lisina

Che cos’è e a che cosa serve
MUSKIDOL contiene il principio attivo “acetilsalicilato di lisina” e appartiene ad una classe di medicinali chiamata “Altri analgesici ed antipiretici, acido salicilico e derivati”. MUSKIDOL agisce riducendo l'infiammazione e il dolore.
MUSKIDOL è indicato per:
• dolori di qualsiasi natura e gravità;
• disturbi alle articolazioni, tendini, muscoli, ossa (reumatismo articolare acuto) e sue complicazioni;
• malattie delle articolazioni (artropatie degenerative);
• dolori muscolari (mialgie).

CONTROINDICAZIONI

Cosa deve sapere prima di prendere il medicinale
Non prenda MUSKIDOL
• Se è allergico al principio attivo o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale (elencati al paragrafo 6).
• Se è allergico a qualche medicinale appartenente ad una categoria chiamata “antinfiammatori non steroidei” (FANS) o a qualsiasi componente in essi contenuto.
• Se ha sofferto di una malattia chiamata asma o di polipi nasali associati ad asma subito dopo aver preso un medicinale appartenente ad una categoria chiamata “acetilsalicilati” o subito dopo aver preso medicinali con attività simile, specialmente se appartenenti ad una categoria chiamata “farmaci antinfiammatori non steroidei”.
• Se è nel terzo trimestre di gravidanza (oltre le 24 settimane di gestazione) (vedere il paragrafo “Gravidanza, allattamento e fertilità”).
• Se ha sofferto, o soffre, di una lesione alla parete dello stomaco o alla prima parte dell'intestino (ulcera gastrointestinale attiva, cronica o ricorrente), oppure ha avuto in passato un'emorragia o perforazione dello stomaco dopo il trattamento con acido acetilsalicilico o con altri farmaci chiamati farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), medicinali usati per trattare infiammazione, febbre e dolore.
• Se soffre di qualsiasi malattia che le causa perdita di sangue (malattia emorragica).
• Se è una persona a rischio di sanguinamenti (rischio emorragico).
• Se soffre di gravi problemi al fegato (grave insufficienza epatica).
• Se soffre di gravi problemi ai reni (insufficienza renale grave).
• Se soffre di problemi al cuore (grave insufficienza cardiaca, non controllata). 15 mg/settimana, con altri medicinali che contengono “acido acetilsalicilico” (vedere “Altri medicinali e MUSKIDOL”).
• Se sta prendendo per bocca medicinali che agiscono sulla coagulazione del sangue (anticoagulanti orali) con medicinali che contengono “acido acetilsalicilico”, in pazienti che hanno avuto ulcere allo stomaco e all'intestino (ulcere gastro-duodenali; vedere “Altri medicinali e MUSKIDOL”).
• Se soffre di una malattia chiamata “mastocitosi”, dove l'utilizzo di medicinali a base di “acido acetilsalicilico” può provocare gravi reazioni allergiche, che comprendono shock con sensazione di calore improvviso (vampate di calore), abbassamento della pressione (ipotensione), aumento del battito cardiaco (tachicardia) e vomito.
Non utilizzi questo medicinale se soffre di allergie (ipersensibilità) ai salicilati, se assume medicinali che aumentano la produzione di urina (terapia diuretica intensiva), se soffre di predisposizione al sanguinamento (diatesi emorragica) o se assume medicinali che fluidificano il sangue.
L'uso di questo medicinale è controindicato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 16 anni.

Avvertenze e precauzioni
Prenda questo medicinale seguendo sempre esattamente le istruzioni del medico o del farmacista.
Si rivolga al medico o al farmacista prima di prendere MUSKIDOL:
• MUSKIDOL contiene acido acetilsalicilico, se sta prendendo altri medicinali controlli che non contengano l'acido acetilsalicilico. Se lo contengono, per evitare qualsiasi rischio di sovradosaggio, l'associazione va evitata;
• se manifesta mal di testa mentre sta prendendo medicinali per il dolore (analgesici) per un periodo prolungato di tempo e a dosi elevate, non aumenti il dosaggio e contatti il medico;
• se usa regolarmente medicinali per il dolore (analgesici), in particolare la combinazione di più medicinali analgesici, perché può avere problemi ai reni anche gravi;
• se ha una carenza di una sostanza presente nel sangue denominata G6PD (glucosio 6 fosfato deidrogenasi) che può causare una particolare malattia ereditaria che colpisce i globuli rossi, poiché l'acido acetilsalicilico potrebbe portare a rottura dei globuli rossi (emolisi) (vedere “Possibili effetti indesiderati”);
• se ha avuto lesioni allo stomaco o all'intestino (ulcera gastrica o duodenale), o sanguinamento allo stomaco o all'intestino, o infiammazione dello stomaco (gastrite);
• se ha problemi ai reni (insufficienza renale lieve o moderata);
• se ha problemi al fegato (insufficienza epatica lieve o moderata);
• se soffre di asma: un attacco d'asma in alcune persone, può essere collegato ad una reazione allergica ai medicinali antinfiammatori non steroidei o all'acido acetilsalicilico; in questo caso, MUSKIDOL è controindicato (vedere “Non prenda MUSKIDOL”);
• se soffre di asma o ne è predisposto, può avere difficoltà di respiro (crisi di broncospasmo) ed eventualmente shock ed altri fenomeni allergici;
• se ha mestruazioni abbondanti o perdite di sangue tra una mestruazione e l'altra (metrorragia o menorragia), poiché vi è il rischio di aumentare il volume e la durata dei periodi mestruali;
• se si verificano sanguinamento o lesioni (ulcere)/perforazioni dello stomaco o dell'intestino. Questi effetti, che aumentano con la dose, possono verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento, anche se non ha mai sofferto di questi disturbi, soprattutto se è anziano, se ha un basso peso corporeo e se è in trattamento con medicinali che rendono il sangue più fluido (anticoagulanti o inibitori dell'aggregazione piastrinica) (vedere “Altri medicinali e MUSKIDOL”) o se ha sofferto in passato di ulcera gastrointestinale, particolarmente se complicata da emorragia o perforazione In caso di sanguinamento dello stomaco o dell'intestino (sanguinamento gastrointestinale), sospenda immediatamente il trattamento;
• se lei deve essere sottoposto ad un intervento chirurgico, anche di carattere minore (ad esempio estrazione dei denti), poiché l'uso di MUSKIDOL aumenta il rischio di sanguinamento. Il medico deciderà caso per caso l'interruzione del trattamento prima dell'intervento.
Se lei prende dosi elevate di MUSKIDOL per malattie reumatiche (dosi antinfiammatorie), il medico la sottoporrà a dei controlli, particolarmente importanti nei bambini, specialmente all'inizio del trattamento, per la possibile insorgenza di disturbi di sovradosaggio. In caso di ronzio nelle orecchie, difficoltà uditiva o vertigini, le modalità di trattamento devono essere rivalutate dal medico. L'acido acetilsalicilico può interferire con l'eliminazione dell'acido urico: alte dosi possono aumentare l'eliminazione di acido urico (effetto uricosurico) mentre dosi molto basse possono ridurne l'eliminazione; pertanto il medicinale è sconsigliato nelle persone che soffrono di una grave infiammazione delle articolazioni (gotta).
L'uso di MUSKIDOL non è raccomandato durante l'allattamento (vedere “Gravidanza, allattamento e fertilità”).
Se lei ha più di 70 anni di età, soprattutto se sta prendendo altri medicinali, deve usare questo medicinale solo dopo aver consultato il medico.
Se durante il trattamento dovesse avere vomito prolungato e profonda sonnolenza il medico le chiederà di interrompere la somministrazione.
Se dovesse avvertire ronzio alle orecchie, difficoltà a sentire o vertigini, il medico deve rivedere le modalità di trattamento.
Eviti di utilizzare MUSKIDOL in combinazione con levotiroxina (usato per il trattamento dei disturbi della tiroide) (vedere “Altri medicinali e MUSKIDOL”).
MUSKIDOL può portare ad un aumento della quantità nel sangue degli ormoni tiroidei, quindi il medico la sottoporrà a controlli degli ormoni tiroidei.
Se assume MUSKIDOL con Nicorandil (un medicinale utilizzato per prevenire o attenuare il dolore toracico dovuto a problemi al cuore) può aumentare il rischio di ulcera, perforazione ed emorragia gastrointestinali (vedere “Altri medicinali e MUSKIDOL”).
Nei pazienti che ricevono il vaccino contro la varicella l'uso di acido acetilsalicilico deve essere evitato per le 6 settimane successive alla vaccinazione.
Bambini e adolescenti
MUSKIDOL è controindicato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 16 anni.
Nei bambini e negli adolescenti affetti da malattie causate da virus (in particolare varicella e influenza) che avevano preso acido acetilsalicilico è stata osservata una malattia molto rara e pericolosa per la vita, associata principalmente a danni al sistema nervoso e al fegato (la sindrome di Reye). Di conseguenza l'acido acetilsalicilico deve essere somministrato a bambini ed adolescenti in questa situazione seguendo il consiglio del medico, solamente quando altri trattamenti hanno fallito.
Se durante il trattamento con acido acetilsalicilico il bambino o l'adolescente manifesta vomito persistente, disturbi della coscienza e un comportamento anormale, il medico interromperà il trattamento.
Il medico controllerà i bambini trattati specialmente all'inizio della terapia.
Nei bambini di età inferiore a 1 mese, è possibile somministrare acido acetilsalicilico solo in situazioni specifiche e su prescrizione del medico.
Le bustine di polvere per soluzione orale da 1 g non sono idonee all'uso in bambini che pesano meno di 50 kg.

Interazioni con altri medicinali
Informi il medico o il farmacista se sta assumendo, ha recentemente assunto opotrebbe assumere qualsiasi altro medicinale.
Gli effetti di MUSKIDOL possono essere influenzati o influenzare i seguenti medicinali.
• Abciximab, acido acetilsalicilico, clopidogrel, epoprostenolo, eptifibatide, iloprost e iloprost trometamolo, ticlopidina e tirofiban, poiché questi medicinali fluidificano il sangue (inibitori dell'aggregazione piastrinica). L'uso contemporaneo di differenti medicinali che agiscono rendendo il sangue più fluido (eparina o sostanze simili, medicinali detti anticoagulanti orali o con altri medicinali detti trombolitici, utilizzati per impedire i coaguli di sangue) aumenta il rischio di sanguinamento. Se lei utilizza questi medicinali insieme a MUSKIDOL, il medico la sottoporrà a dei controlli.
Associazioni controindicate (vedere “Non prenda MUSKIDOL”):
• Metotrexato (utilizzato per influenzare il sistema di difesa dell'organismo e in alcuni tumori) a dosi maggiori di 15 mg alla settimana con medicinali contenenti acido acetilsalicilico a dosi attive per il controllo delle infiammazioni, dei dolori e della febbre poiché aumenta la tossicità del metotrexato, in particolare la tossicità sulle cellule del sangue (ematologia).
• Medicinali utilizzati per rendere il sangue più fluido (anticoagulanti orali) con medicinali contenenti acido acetilsalicilico a dosi attive per il controllo delle infiammazioni, dei dolori e della febbre e nei pazienti che hanno sofferto di lesioni gravi allo stomaco e ad una parte dell'intestino chiamate “ulcere gastro-duodenali” perché aumenta il rischio di gravi perdite di sangue (emorragia).
Associazioni non raccomandate:
• Medicinali da prendere per bocca per rendere il sangue più fluido (anticoagulanti orali, ticlopidina) con medicinali contenenti acido acetilsalicilico (antipiretici) e nei pazienti che soffrono o hanno sofferto di una malattia caratterizzata da lesioni gravi allo stomaco e ad una parte dell'intestino chiamata ulcera gastro-duodenale perché aumenta il rischio di perdite di sangue (emorragia).
• Altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), a dosi anti-infiammatorie o a dosi analgesiche o antipiretiche (contro il dolore e la febbre) di acido acetilsalicilico: aumento del rischio di ulcere ed emorragie gastrointestinali.
• Eparine a basso peso molecolare (e molecole affini) e eparine non frazionate (medicinali per rendere il sangue più fluido) a dosi terapeutiche in pazienti anziani (> 64 anni), indipendentemente dalla dose di eparina, e per le dosi antinfiammatorie di acido acetilsalicilico o per dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico: aumento del rischio di emorragia (inibizione dell'aggregazione piastrinica e lesione della mucosa gastroduodenale da parte dell'acido acetilsalicilico). Deve essere somministrato un altro medicinale anti-infiammatorio o un altro analgesico o antipiretico.
• Un medicinale chiamato Clopidogrel utilizzato per trattare le malattie cardiovascolari con MUSKIDOL perché aumenta il rischio di perdita di sangue (emorragia). Se la contemporanea somministrazione non può essere evitata, il paziente deve essere controllato dal medico.
• Medicinali che riducono la quantità di una sostanza chiamata “acido urico” nel sangue (uricosurici: “benzbromarone” e “probenecid”): perché se somministrati con MUSKIDOL diminuiscono la loro efficacia e producono una diminuzione dell'escrezione di acido acetilsalicilico ed un aumento dei livelli plasmatici.
• Glucocorticoidi (ad eccezione dell'idrocortisone), utilizzati per il trattamento dell'infiammazione, con acido acetilsalicilico usato a dosi per il trattamento del dolore e della febbre, in quanto l'associazione aumenta il rischio di perdite di sangue (emorragia).
• Pemetrexed (utilizzato per la terapia di alcuni tipi di tumore): MUSKIDOL può aumentare il rischio di tossicità di pemetrexed. Il medico controllerà le sue condizioni cliniche.
• Levotiroxina (utilizzata per il trattamento dei disturbi della tiroide):
MUSKIDOL può modificare la quantità degli ormoni tiroidei nel sangue, pertanto il medico la sottoporrà a controlli degli ormoni tiroidei.
• Vaccino contro la varicella: si raccomanda di non somministrare salicilati ai pazienti che hanno ricevuto la vaccinazione contro la varicella per un periodo di sei settimane dopo la vaccinazione. Casi di sindrome di Reye (gravi disturbi al cervello e al fegato, soprattutto nei bambini) si sono verificati a seguito dell'uso di salicilati durante l'infezione di varicella.
• Medicinali contro la depressione chiamati “inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina” (citalopram, escitalopram, fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina, sertralina) perché aumentano il rischio di perdita di sangue (emorragia), in particolare del tratto digestivo superiore. Quindi, se possibile, l'uso concomitante va evitato.
Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso:
• Medicinali per aumentare la produzione di urina (diuretici), medicinali utilizzati per abbassare la pressione del sangue ed appartenenti alle classi chiamate ACE inibitori e antagonisti del recettore dell'angiotensina II, se somministrati assieme a MUSKIDOL, poiché si può verificare una riduzione della funzionalità dei reni (insufficienza renale acuta), specialmente nei pazienti disidratati, o una diminuzione della capacità di ridurre la pressione (effetto antipertensivo).
• Metotrexato (utilizzato per influenzare il sistema di difesa dell'organismo e in alcuni tumori) a dosaggi minori o uguali a 15 mg alla settimana perché se somministrato con MUSKIDOL può determinare un aumento della tossicità del metotrexato, in particolare la tossicità nel sangue (ematologica). La conta delle cellule del sangue deve essere controllata settimanalmente durante le prime settimane di somministrazione concomitante. Il medico controllerà con attenzione sia i pazienti con problemi ai reni (insufficienza renale anche lieve), che pazienti anziani.
• Metotrexato (utilizzato per influenzare il sistema di difesa dell'organismo e in alcuni tumori) a dosi maggiori di 15 mg se somministrato assieme a MUSKIDOL (per fluidificare il sangue) può determinare un aumento della tossicità del metotrexato, in particolare tossicità nel sangue (ematologica). Il medico le farà effettuare degli esami del sangue (conta delle cellule ematiche) settimanalmente durante le prime settimane di contemporanea somministrazione. Il medico controllerà con attenzione sia i pazienti con problemi ai reni (insufficienza renale anche lieve), sia i pazienti anziani.
• Clopidogrel (utilizzato per problemi di ridotta circolazione al cuore chiamata “sindrome coronarica acuta”) perché se somministrato assieme a MUSKIDOL può aumentare il rischio di avere delle perdite di sangue (emorragia). In questo caso il medico la controllerà attentamente.
• Medicinali per lo stomaco e l'intestino appartenenti alla classe dei “topici gastrointestinali”, gli “antiacidi” e gli adsorbenti, tra cui il carbone: poiché diminuiscono l'assorbimento gastrointestinale di MUSKIDOL. Si raccomanda, se possibile di assumere i topici gastrointestinali e gli antiacidi almeno a 2 ore di distanza da MUSKIDOL.
• Eparine a basso peso molecolare (e molecole affini) e eparine non frazionate, a dosi preventive in pazienti al di sotto dei 65 anni di età: la cosomministrazione di questi farmaci aumenta il rischio di emorragia. Pertanto, nei pazienti con meno di 65 anni di età, la co-somministrazione di eparine a dosi preventive (o molecole affini) e di acido acetilsalicilico, a prescindere dalla dose, deve essere attentamente controllata.
• Eparine a basso peso molecolare (e molecole affini) e eparine non frazionate a dosi terapeutiche o in pazienti anziani (> 64 anni), indipendentemente dalla dose di eparina, e per dosi di acido acetilsalicilico utilizzate per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumento del rischio di emorragia (inibizione dell'aggregazione piastrinica e lesione della mucosa di stomaco e intestino da parte dell'acido acetilsalicilico).
• Medicinali utilizzati per impedire la formazione di coaguli di sangue (trombolitici) poiché aumentano il rischio di sanguinamento.
• Medicinali che diminuiscono la coagulazione del sangue assunti per bocca (anticoagulanti orali) con dosi di MUSKIDOL utilizzate per fluidificare il sangue, poiché aumentano il rischio di sanguinamento, in particolare se lei ha già sofferto di ulcera gastrointestinale.
• Altri medicinali antiinfiammatori non steroidei (FANS) con MUSKIDOL alle dosi utilizzate per fluidificare il sangue, poiché aumenta il rischio di gravi lesioni e perdite di sangue a livello dello stomaco (ulcere ed emorragie gastrointestinali).
• Acetazolamide (utilizzata per trattare la pressione alta): se assunto in concomitanza con MUSKIDOL, c'è il rischio di vomito, tachicardia (battito del cuore veloce), iperpnea (respiro rapido e profondo), confusione mentale, stanchezza, letargia (estrema sonnolenza), sonnolenza, confusione, acidosi metabolica ipercloremica (una condizione caratterizzata da un aumento della quantità di acidi nel sangue).
• Farmaci che sono associati a rischio di sanguinamento: perché l'associazione con MUSKIDOL può avere un effetto additivo sull'aggregazione piastrinica (con conseguente aumento del rischio di sanguinamento). Nel caso il medico effettuerà un regolare controllo clinico.
• Acido valproico (utilizzato per il trattamento dell'epilessia): MUSKIDOL se utilizzato con farmaci a base di acido valproico può portare ad un aumento della quantità nel sangue di acido valproico. Pertanto il medico la sottoporrà a controlli dei livelli di valproato nel sangue.
• Tenofovir (usato nel trattamento di alcune infezioni provocate da virus): l'utilizzo di MUSKIDOL con tenofovir può aumentare la probabilità di problemi ai reni (insufficienza renale). Pertanto il medico la sottoporrà a controlli della funzionalità renale.
• Insulina e sulfoniluree (medicinali che riducono lozucchero nel sangue): l'associazione con MUSKIDOL aumenta il rischio di ipoglicemia (basso livello di zucchero nel sangue).
• Nicorandil (medicinale utilizzato per prevenire o attenuare il dolore toracico dovuto a problemi al cuore): perché se assunto in concomitanza con MUSKIDOL può aumentare il rischio di ulcera, perforazione ed emorragia gastrointestinali (vedere “Avvertenze e precauzioni”).
MUSKIDOL può interagire con:
• Medicinali utilizzati dopo i trapianti come: “ciclosporina” e “tacrolimus” e altri medicinali che riducono il rigetto dopo i trapianti.
• Ibuprofene (usato per l'infiammazione): perché è possibile che l'ibuprofene interferisca con gli effetti di prevenzione dei coaguli dell'acido acetilsalicilico a basse dosi (aggregazione piastrinica).
Metamizolo, medicinale utilizzato contro il dolore, poiché, quando assunto in concomitanza con acido acetilsalicilico può ridurre il suo effetto sull'aggregazione delle piastrine. Pertanto, il medico le prescriverà metamizolo con cautela se lei assume basse dosi di acido acetilsalicilico per la protezione del cuore (cardioprotezione).

Possibili effetti indesiderati
Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.
La frequenza con cui si manifestano gli eventi avversi non può essere definita sulla base dei dati disponibili. Pertanto la frequenza è definita come "non nota".
• Sanguinamenti, potenzialmente mortali (il rischio dipende dalla quantità di medicinale assunta):
   - nelle urine e dai genitali,
   - dal naso (epistassi),
   - dalle gengive,
   - dall'interno della testa (emorragia intracranica) che può portare alla morte soprattutto se è anziano,
   - dello stomaco e dell'intestino (emorragia gastrointestinale occulta o conclamata-ematemesi, melena) con conseguente anemia da carenza di ferro,
   - lividi.
• Macchie rosse sulla pelle dovute a sanguinamento (porpora).
• Alterazione degli esami per la coagulazione del sangue (prolungamento del tempo di sanguinamento).
• Il rischio di sanguinamento può persistere per 4-8 giorni dopo l'interruzione della somministrazione di acido acetilsalicilico. Questo può causare un rischio maggiore di sanguinamento (emorragia) se deve sottoporsi ad un intervento chirurgico.
• Diminuzione del numero di piastrine nel sangue (trombocitopenia).
• Rottura dei globuli rossi nel sangue (anemia emolitica) nelle persone con carenza di una sostanza presente nel sangue denominata glucosio 6 fosfato deidrogenasi (G6PD), che può causare una particolare malattia ereditaria, che colpisce i globuli rossi.
• Diminuzione, anche grave, del numero delle cellule del sangue (pancitopenia, bicitopenia, anemia aplastica, insufficienza midollare, agranulocitosi, neutropenia, leucopenia).
• Reazioni allergiche (ipersensibilità, reazioni anafilattiche, asma, angioedema). • Broncospasmo (contrazione della muscolatura dei bronchi) e asma (infiammazione e contrazione dei bronchi).
• Mal di testa, vertigini ecapogiri, che possono presentarsi con alte dosi e con un lungo trattamento. Se manifesta questi sintomi si rivolga immediatamente al medico per valutare l'interruzione del trattamento.
• Suoni nell'orecchio (tinnito) e sordità, che possono presentarsi con alte dosi e con un lungo trattamento. Se manifesta questi sintomi si rivolga immediatamente al medico per valutare l'interruzione del trattamento.
• Dolore all'addome.
• Difficoltà a digerire (dispepsia).
• Sanguinamenti dello stomaco e dell'intestino (emorragia gastrointestinale);
nausea, infiammazione e lesioni della mucosa dell'esofago (esofagite e ulcere esofagee); infiammazione dello stomaco e del duodeno, con dolore all'addome e sanguinamento dall'intestino (gastrite e duodenite erosiva); lesioni (ulcere) allo stomaco e/o all'intestino; infiammazione (colite) e perforazione del tratto gastrointestinale. Queste reazioni possono essere associate o non ad emorragia; inoltre possono presentarsi con qualsiasi dose di acido acetilsalicilico e in pazienti con o senza disturbi predittivi e che abbiano già avuto o no gravi malattie dello stomaco e dell'intestino.
• Infiammazione del pancreas (pancreatite acuta) come reazione allergica (ipersensibilità) all'acido acetilsalicilico.
• Disturbi e infiammazione del fegato (epatite cronica), con aumento degli esami del sangue a carico del fegato (aumento degli enzimi epatici). • Orticaria e altre irritazioni della pelle che si manifestano sempre nello stesso punto (eruzioni fisse).
• Sindrome di Reye, una grave malattia che colpisce soprattutto i bambini e che si manifesta con febbre, influenza, varicella, danni al sistema nervoso e al fegato (vedere “Avvertenze e precauzioni”).
Disturbi alle arterie del cuore di natura allergica (sindrome di Kounis) nel caso di una reazione allergica all'acido acetilsalicilico.
Disturbi del rene (insufficienza renale).
Aumento dei liquidi nei polmoni (edema polmonare non cardiogeno) con l'uso prolungato del medicinale, che può verificarsi anche in caso di allergia all'acido acetilsalicilico.
Emorragia potenzialmente fatale (severa perdita di sangue, potenzialmente pericolosa per la vita) e infiammazione dei vasi sanguigni (vasculite compresa la Porpora di Schönlein-Henoch).
• Presenza di sangue nello sperma (ematospermia).
• Gonfiore dovuto ad accumulo di liquidi (edema) con somministrazione di dosi elevate.

Segnalazione degli effetti indesiderati
Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazionireazioni-avverse.
Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

Monografia

022620239

DENOMINAZIONE

MUSKIDOL 1000 MG POLVERE PER SOLUZIONE ORALE

PRINCIPI ATTIVI

Una bustina contiene 1,8 g di acetilsalicilato di lisina (pari a g 1 di acido acetilsalicilico). Eccipienti con effetti noti: lattosio. Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Glicocolla, aroma di mandarino (lattosio, maltodestrine, gomma arabica, E320), ammonio glicirrizato.

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Dolori di qualsiasi natura ed entità. Reumatismo articolare acuto e sue complicanze. Artropatie degenerative primarie e secondarie. Mialgie.

CONTROINDICAZIONI/EFFET TI INDESIDERATI

• Ipersensibilità al principio attivo, ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) (cross-reattività) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. • Anamnesi di asma o polipi nasali associati ad asma indotti o aggravati da somministrazione di acetilsalicilati o sostanze con attività simile, specialmente farmaci antinfiammatori non steroidei. • Terzo trimestre di gravidanza (oltre le 24 settimane di gestazione) (vedere paragrafo 4.6). • Ulcera gastroduodenale attiva, cronica o ricorrente, o anamnesi di emorragia gastrica o perforazione dopo trattamento con acido acetilsalicilico o altri FANS. • Qualsiasi malattia emorragica costituzionale o acquisita.• Rischio emorragico. • Insufficienza epatica grave. • Insufficienza renale grave (ClCr < 30 ml/min). • Insufficienza cardiaca grave, non controllata. • Co-somministrazione di metotrexato utilizzato a dosi > 15 mg/settimana con acido acetilsalicilico a dosi antinfiammatorie (≥ 1g per dose e/o ≥ 3g die), o a dosi analgesiche o antipiretiche (≥ 500 mg per dose e/o < 3g die) (vedere paragrafo 4.5). • Co-somministrazione di anticoagulanti orali con acido acetilsalicilico usato a dosi antinfiammatorie (≥ 1g per dose e/o ≥ 3g die), o a dosi analgesiche o antipiretiche (≥ 500 mg per dose e/o < 3g die) in pazienti con una storia di ulcere gastro-duodenali (vedere paragrafo 4.5). • Pazienti con mastocitosi preesistente, nei quali l’utilizzo di acido acetilsalicilico può indurre gravi reazioni di ipersensibilità (che comprendono shock circolatorio con vampate di calore, ipotensione, tachicardia e vomito). L’uso di questo medicinale è controindicato nei bambini e nei ragazzi di età inferiore a sedici anni. Ipersensibilità ai salicilati. Il medicinale è controindicato in corso di terapia diuretica intensiva, diatesi emorragica, in corso di trattamenti con anticoagulanti in quanto ne sinergizza l'azione.

POSOLOGIA

Posologia 1 bustina 2-3 volte al giorno o secondo prescrizione medica. Modo di somministrazione Versare la polvere in un bicchiere, aggiungere acqua, agitare qualche secondo e bere. L'assunzione delle preparazioni uso orale deve avvenire a stomaco pieno. Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

CONSERVAZIONE

Conservare nella confezione originaria a temperatura non superiore a 25°C.

AVVERTENZE

Questo medicinale non deve essere utilizzato nei bambini e nei ragazzi di età inferiore a 16 anni (vedere paragrafo 4.3).La polvere per soluzione orale da 1 g non è idonea all’uso in bambini che pesano meno di 50 kg. I soggetti di età superiore ai 70 anni, soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questo medicinale solo dopo aver consultato un medico. Se durante il trattamento compaiono vomito prolungato e profonda sonnolenza interrompere la somministrazione. L'impiego pre-operatorio può ostacolare l'emostasi intraoperatoria. Per l'interazione con il metabolismo dell'acido arachidonico, il medicinale può determinare in asmatici e soggetti predisposti, crisi di broncospasmo ed eventualmente shock ed altri fenomeni allergici. Utilizzare con prudenza in casi di asma e nei pazienti con insufficienza epatica lieve e moderata. • Non associare altri farmaci contenenti acido acetilsalicilico per non superare la dose giornaliera raccomandata. In caso di co-somministrazione con altri medicinali, al fine di evitare qualsiasi rischio di sovradosaggio, verificare che l'acido acetilsalicilico sia assente dalla composizione degli altri medicinali. • È stata osservata sindrome di Reye, una malattia molto rara e pericolosa per la vita, in bambini e adolescenti con segni di infezione virale (in particolare varicella ed episodi simil-influenzali) che assumevano acido acetilsalicilico. Di conseguenza, l’acido acetilsalicilico deve essere somministrato a bambini e adolescenti in queste condizioni seguendo le avvertenze mediche, quando altri trattamenti hanno fallito. In caso di vomito persistente, disturbi della coscienza o comportamento anomalo, il trattamento con acido acetilsalicilico deve essere interrotto. • Nei bambini di età inferiore a 1 mese, la somministrazione di acido acetilsalicilico è giustificata solo in situazioni specifiche e su prescrizione medica. • In caso di somministrazione a lungo termine di analgesici a dosi elevate, l'insorgenza di mal di testa non deve essere trattata con dosi più alte. • L'uso regolare di analgesici, in particolare la combinazione di analgesici, può condurre a persistenti lesioni renali, con rischio di insufficienza renale. Il monitoraggio del trattamento deve essere rafforzato nei seguenti casi: - nei pazienti affetti da deficit di G6PD, l’acido acetilsalicilico deve essere somministrato sotto attento controllo medico a causa del rischio di emolisi (vedere paragrafo 4.8); - nei pazienti con storia di ulcera gastrica o duodenale, o sanguinamento gastrointestinale, o gastrite; - nei pazienti con insufficienza renale lieve o moderata (nell’insufficienza renale grave il farmaco è controindicato) (vedere paragrafo 4.3); - nei pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata (nell’insufficienza epatica grave il farmaco è controindicato (vedere paragrafo 4.3); - nei pazienti con asma: il verificarsi di un attacco d'asma, in alcuni pazienti, può essere collegato ad una allergia ai farmaci antinfiammatori non steroidei o all’acido acetilsalicilico, in questo caso, questo medicinale è controindicato (vedere paragrafo 4.3); - nei pazienti con metrorragia o menorragia (rischio di aumentare il volume e la durata dei periodi mestruali); • Sanguinamento o ulcere / perforazioni gastrointestinali possono verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento, senza necessariamente la presenza di segni recenti o di una storia nel paziente. Il rischio relativo aumenta con la dose, nei soggetti anziani, nei soggetti con un basso peso corporeo, nei pazienti con precedenti di ulcera gastrointestinale in particolare se complicata da emorragia o perforazione e nei pazienti in trattamento con anticoagulanti o inibitori dell'aggregazione piastrinica (vedere paragrafo 4.5). In caso di sanguinamento gastrointestinale, il trattamento deve essere sospeso immediatamente. • In pazienti che ricevono in concomitanza nicorandil e FANS, incluso acido acetilsalicilico, vi è un aumento del rischio di gravi complicanze quali ulcera, perforazione ed emorragie gastrointestinali. Pertanto, occorre prestare cautela in caso di assunzione contemporanea di acido acetilsalicilico o FANS e nicorandil (vedere paragrafo 4.5). • In considerazione dell'effetto inibitorio dell'acido acetilsalicilico sull'aggregazione piastrinica, che si verifica anche a dosi molto basse e che persiste per diversi giorni, il paziente deve essere avvertito del rischio di emorragia in caso di intervento chirurgico, anche di carattere minore (es. estrazione dei denti). L’interruzione del trattamento prima dell’intervento deve essere determinata caso per caso. • A dosi analgesiche o antipiretiche, l’acido acetilsalicilico inibisce l'escrezione di acido urico aumentandone la concentrazione sierica; alle dosi usate in reumatologia (dosi antinfiammatorie), l'acido acetilsalicilico ha un effetto uricosurico. • A dosi elevate utilizzate in reumatologia (dosi antinfiammatorie), i pazienti devono essere monitorati per la possibile insorgenza di sintomi di sovradosaggio. In caso di ronzio nelle orecchie, difficoltà uditiva o vertigini e capogiri, le modalità di trattamento devono essere rivalutate. Nei bambini, si raccomanda di monitorare per salicilismo, specialmente all'inizio del trattamento. • L'uso di questo medicinale non è raccomandato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.6) • Ci sono evidenze che il farmaco, inibendo la sintesi di ciclo-ossigenasi/ prostaglandine, possa causare una riduzione della fertilità femminile attraverso un effetto sull’ovulazione. Questo effetto è reversibile alla sospensione del farmaco. • L'alcol può aumentare il rischio di danno gastrointestinale e prolungare il tempo di sanguinamento quando assunto insieme ad acido acetilsalicilico. Pertanto, le bevande alcoliche devono essere consumate con cautela dai pazienti durante l’assunzione di acido acetilsalicilico e nelle 36 ore successive. • Il trattamento concomitante con levotiroxina e salicilati deve essere evitato. I salicilati possono inibire il legame degli ormoni tiroidei alle proteine di trasporto e quindi portare ad un temporaneo aumento iniziale degli ormoni tiroidei liberi, seguito da una riduzione complessiva del livello di ormoni tiroidei. Pertanto, se levotiroxina e salicilati vengono assunti in concomitanza, è necessario monitorare i livelli degli ormoni tiroidei (vedere paragrafo 4.5). • Nei pazienti che ricevono il vaccino contro la varicella l’uso di acido acetilsalicilico deve essere evitato per le 6 settimane successive alla vaccinazione (vedere paragrafo 4.5). MUSKIDOL contiene lattosio I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

INTERAZIONI

Diverse sostanze sono coinvolte nelle interazioni a causa delle loro proprietà di inibire l’aggregazione piastrinica: Abciximab, acido acetilsalicilico, clopidogrel, epoprostenolo, eptifibatide, iloprost e iloprost trometamolo, ticlopidina e tirofiban L'uso di differenti inibitori dell'aggregazione piastrinica aumenta il rischio di sanguinamento, così come la loro combinazione con eparina o molecole affini, anticoagulanti orali o con altri trombolitici, e questa possibilità deve essere presa in considerazione, mantenendo un regolare monitoraggio clinico. Combinazioni controindicate (vedere paragrafo 4.3): • Metotrexato a dosi > 15 mg / settimana: a dosi antinfiammatorie (≥ 1g per dose e/o ≥ 3g die) o a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico (≥ 500 mg per dose e/o < 3g die): aumentata tossicità del metotrexato, in particolare tossicità ematologica (a causa della riduzione della clearance renale di metotrexato da parte dell’acido acetilsalicilico). • Anticoagulanti orali: a dosi antinfiammatorie (≥ 1g per dose e/o ≥ 3g die) o a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico (≥ 500 mg per dose e/o < 3g die) nei pazienti con storia di ulcera gastro-duodenale: aumentato rischio di emorragia. Associazioni non raccomandate: • Anticoagulanti: - anticoagulanti orali a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico (≥ 500 mg per dose e/o < 3g die) nei pazienti senza storia di ulcera gastro-duodenale: aumentato rischio di emorragia. In caso di associazione è necessario valutare il tempo di sanguinamento. - anticoagulanti orali a dosi di acido acetilsalicilico utilizzato per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica e nei pazienti con storia di ulcera gastroduodenale: aumentato rischio di emorragia. - eparine a basso peso molecolare (e molecole affini) e eparine non frazionate a dosi terapeutiche in pazienti anziani (≥ 65 anni), indipendentemente dalla dose di eparinae per le dosi antinfiammatorie di acido acetilsalicilico (≥ 1g per dose e/o ≥ 3g die) o per dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico (≥ 500 mg per dose e/o < 3g die): aumento del rischio di emorragia (inibizione dell’aggregazione piastrinica e lesione della mucosa gastroduodenale da parte dell’acido acetilsalicilico). Deve essere somministrato un altro medicinale antinfiammatorio o un altro analgesico o antipiretico. • Altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): - a dosi antinfiammatorie di acido acetilsalicilico (≥ 1 g per dose e/o ≥ 3 g die), o a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico (≥ 500 mg per dose e/o < 3 g die): aumento del rischio di ulcere ed emorragie gastrointestinali. • Levotiroxina: i salicilati, in particolare a dosi superiori a 2,0 g/die, possono inibire il legame degli ormoni tiroidei alle proteine di trasporto e quindi portare ad un iniziale aumento transitorio degli ormoni tiroidei liberi, seguito da una diminuzione complessiva dei livelli di ormoni tiroidei totali. Pertanto, i livelli degli ormoni tiroidei devono essere monitorati (vedere paragrafo 4.4). • Vaccino contro la varicella: si raccomanda di non somministrare salicilati ai pazienti che hanno ricevuto la vaccinazione contro la varicella per un periodo di sei settimane dopo la vaccinazione. Casi di sindrome di Reye si sono verificati a seguito dell'uso di salicilati durante l’infezione di varicella. • Clopidogrel (oltre alle indicazioni approvate per questa combinazione nei pazienti con sindrome coronarica acuta): aumento del rischio di emorragia. Se la co-somministrazione non può essere evitata, il monitoraggio clinico è raccomandato. • Uricosurici (benzbromarone, probenecid): la somministrazione concomitante di acido acetilsalicilico e uricosurici oltre alla riduzione dell'effetto uricosurico porta ad una diminuzione dell’escrezione di acido acetilsalicilico e ad un suo aumento dei livelli plasmatici. • Ticlopidina: aumento del rischio di emorragia. Se la co-somministrazione non può essere evitata, il monitoraggio clinico è raccomandato. • Glucocorticoidi (tranne la terapia sostitutiva con idrocortisone) per dosi antinfiammatorie dell'acido acetilsalicilico (≥ 1g per dose e/o ≥ 3g die): aumentato rischio di emorragia. • Pemetrexed: la somministrazione concomitante di FANS e pemetrexed può ridurre la clearance di pemetrexed. Usare cautela quando l’acido acetilsalicilico (a dosi antinfiammatorie) e pemetrexed vengono co-somministrati in pazienti con insufficienza renale lieve o moderata (clearance della creatinina compresa tra 45 ml/min e 80 ml/min). La tossicità di pemetrexed deve essere monitorata. • Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (citalopram, escitalopram, fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina, sertralina): se somministrati simultaneamente aumenta in generale il rischio di emorragia e in particolare l’emorragia del tratto digestivo superiore. Quindi, se possibile l’uso concomitante deve essere evitato. Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso: • Diuretici, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE inibitori) e antagonisti del recettore dell'angiotensina II a dosi antinfiammatorie (≥ 1g per dose e/o ≥ 3g die) o dosi analgesiche e antipiretiche (≥ 500 mg per dose e/o < 3g die) di acido acetilsalicilico: insufficienza renale acuta si può verificare in pazienti disidratati a causa della ridotta velocità di filtrazione glomerulare secondaria alla diminuzione della sintesi delle prostaglandine renali. Inoltre può verificarsi la riduzione dell’effetto antipertensivo. Assicurarsi che il paziente sia idratato e che la funzionalità renale sia controllata all'inizio del trattamento. • Metotrexato a dosaggi ≤ 15 mg / settimana a dosi antinfiammatorie (≥ 1g per dose e/o ≥ 3g die) o a dosi analgesiche o antipiretiche (≥ 500 mg per dose e/o < 3g die) di acido acetilsalicilico: aumento della tossicità del metotrexato, in particolare la tossicità ematologica (a causa della riduzione della clearance renale di metotrexato da parte dell’acido acetilsalicilico). La conta delle cellule ematiche deve essere controllata settimanalmente durante le prime settimane di somministrazione concomitante. Occorre un attento monitoraggio nei pazienti con insufficienza renale (anche lieve), così come nei pazienti anziani. • Metotrexato a dosi > 15 mg a dosi di acido acetilsalicilico utilizzato per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumento della tossicità del metotrexato, in particolare tossicità ematologica (a causa della riduzione della clearance renale di metotrexato da parte dell’acido acetilsalicilico). La conta delle cellule ematiche deve essere controllata settimanalmente durante le prime settimane di co-somministrazione. Occorre un attento monitoraggio nei pazienti con insufficienza renale (anche lieve), così come nei pazienti anziani. • Clopidogrel (nelle indicazioni approvate per questa combinazione nei pazienti con sindrome coronarica acuta): aumento del rischio di emorragia. Il monitoraggio clinico è raccomandato. • Topici gastrointestinali, antiacidi e adsorbenti: diminuzione dell’assorbimento gastrointestinale di acido acetilsalicilico. Si raccomanda di somministrare i topici gastrointestinali e gli antiacidi almeno a 2 ore di distanza dall’acido acetilsalicilico, se possibile. • Eparine a basso peso molecolare (e molecole affini) e eparine non frazionate, a dosi preventive in pazienti al di sotto dei 65 anni di età: la co-somministrazione di farmaci che agiscono a diversi livelli di emostasi aumenta il rischio di emorragia. Pertanto, nei pazienti con meno di 65 anni di età, la co-somministrazione di eparine a dosi preventive (o molecole affini), e di acido acetilsalicilico, a prescindere dalla dose, deve essere valutata, mantenendo il monitoraggio clinico e il monitoraggio di laboratorio, quando necessario. • Eparine a basso peso molecolare (e molecole affini) e eparine non frazionate a dosi terapeutiche o in pazienti anziani (≥ 65 anni), indipendentemente dalla dose di eparina, e per dosi di acido acetilsalicilico utilizzate per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumento del rischio di emorragia (inibizione dell'aggregazione piastrinica e lesione della mucosa gastroduodenale da parte dell’acido acetilsalicilico). • Trombolitici: aumentato rischio di emorragia. • Anticoagulanti orali a dosi di acido acetilsalicilico utilizzate per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica (da 50 mg a 375 mg/die): aumentato rischio di emorragia, specialmente in caso di precedenti di ulcera gastroduodenale. • Altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) con dosi di acido acetilsalicilico utilizzate per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica (da 50 mg a 375 mg/die): aumento del rischio di ulcere ed emorragie gastrointestinali. • Potenziale effetto additivo sull’aggregazione piastrinica: a causa di un aumentato rischio di sanguinamento dovuto al potenziale effetto additivo sull’aggregazione piastrinica, la somministrazione concomitante di farmaci associati a rischio di sanguinamento deve essere intrapresa con cautela, mantenendo un regolare monitoraggio clinico. • Glucocorticoidi (eccetto terapia sostitutiva con idrocortisone) e dosi analgesiche ed antipiretiche di acido acetilsalicilico (≥ 500 mg per dose e/o < 3g die): aumento del rischio di emorragia; ridotti livelli ematici di salicilati durante il trattamento con corticosteroidi e rischio di sovradosaggio di salicilato dopo la sospensione. • Acetazolamide: si raccomanda cautela in caso di somministrazione concomitante di salicilati e acetazolamide poiché esiste un maggior rischio di tossicità da salicilato (vomito, tachicardia, iperpnea, confusione mentale) o di tossicità da acetazolamide (affaticamento, letargia, sonnolenza, confusione, acidosi metabolica ipercloremica). • Acido valproico: la somministrazione concomitante di salicilati e acido valproico può determinare una riduzione del legame delle proteine dell’acido valproico e l’inibizione del metabolismo dell’acido valproico con conseguente aumento dei livelli sierici dell’acido valproico totale e libero. I livelli di valproato devono essere monitorati attentamente durante la somministrazione concomitante. • Tenofovir: la somministrazione concomitante di tenofovir disoproxil fumarato e FANS può aumentare il rischio di insufficienza renale in particolare in quei pazienti che presentano fattori di rischio di disfunzione renale. Pertanto se tenofovir disoproxil viene co-somministrato con un FANS, la funzionalità renale deve essere adeguatamente monitorata. • Antidiabetico (in particolare sulfoniluree) e insulina: c’ è un potenziamento dell’effetto ipoglicemizzante in caso di co-somministrazione con acido acetilsalicilico.• Nicorandil: nei pazienti che ricevono in concomitanza nicorandil e FANS, compreso acido acetilsalicilico, vi è un aumento del rischio di gravi complicanze quali ulcerazione, perforazione ed emorragie gastrointestinali (vedere paragrafo 4.4). Il medicinale può interagire con: - farmaci antirigetto (es. ciclosporina, tacrolimus). Dati sperimentali suggeriscono che ibuprofene può inibire l’effetto dell’acido acetilsalicilico a basse dosi sull’aggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati in concomitanza (vedere paragrafo 5.1) Tuttavia, i limiti di tali dati e le incertezze riguardanti l’estrapolazione dei dati ex vivo alla situazione clinica implicano che nessuna conclusione definitiva può essere fatta per l’uso continuativo di ibuprofene; sembra che non vi siano effetti clinicamente rilevanti dall’uso occasionale dell’ibuprofene. - Metamizolo: può ridurre l’effetto dell’acido acetilsalicilico sull’aggregazione piastrinica quando assunto in concomitanza. Pertanto, questa combinazione deve essere usata con cautela nei pazienti che assumono basse dosi di acido acetilsalicilico per la cardioprotezione.

EFFETTI INDESIDERATI

Le frequenze non possono essere definite sulla base dei dati disponibili. Pertanto le frequenze sono elencate come "non note". Patologie del sistema emolinfopoietico Sindromi emorragiche (ecchimosi, emorragia urogenitale, epistassi, sanguinamento delle gengive, porpora, ecc.) con un aumento del tempo di sanguinamento. Il rischio di sanguinamento può persistere per 4-8 giorni dopo l'interruzione di acido acetilsalicilico. Esso può causare un aumentato rischio di emorragia in caso di intervento chirurgico. Possono anche verificarsi emorragia intracranica e gastrointestinale. L’emorragia intracranica potrebbe essere fatale, specialmente quando il farmaco è somministrato agli anziani. Trombocitopenia. Anemia emolitica in pazienti affetti da deficit di glucosio 6 fosfato deidrogenasi (G6PD) (vedere paragrafo 4.4). Pancitopenia, bicitopenia, anemia aplastica, insufficienza midollare, agranulocitosi, neutropenia, leucopenia. Disturbi del sistema immunitario Reazioni di ipersensibilità, reazioni anafilattiche, angioedema. Patologie del sistema nervoso Mal di testa, vertigini e capogiri che possono presentarsi con alte dosi a lungo termine. Il trattamento deve essere interrotto immediatamente se il paziente manifesta episodi di capogiri. Emorragia intracranica che può essere fatale, specialmente negli anziani. Patologie dell’orecchio e del labirinto Tinnito e sordità possono presentarsi con alte dosi a lungo termine. Il trattamento deve essere interrotto immediatamente se il paziente manifesta questi episodi. Patologie gastrointestinali Dispepsia. Dolore addominale, ulcere gastriche e duodenali e perforazioni gastriche, emorragia gastrointestinale occulta o conclamata (ematemesi, melena, ecc) con conseguente anemia da carenza di ferro. Il rischio di sanguinamento è dose-dipendente. Queste reazioni possono verificarsi in pazienti con o senza segni premonitori o grave storia gastrointestinale. • Patologie del tratto gastrointestinale superiore: esofagiti, duodeniti erosive, gastriti erosive, ulcera esofagea, ulcere, perforazioni. • Patologie del tratto gastrointestinale inferiore: ulcere del piccolo (digiuno ed ileo) e del grande intestino (colon e retto), coliti e perforazioni intestinali. Queste reazioni possono o non possono essere associate ad emorragia e possono presentarsi con qualsiasi dose di acido acetilsalicilico e in pazienti con o senza sintomi predittivi e con o senza anamnesi di gravi eventi gastrointestinali. Pancreatite acuta nel contesto di una reazione di ipersensibilità all’acido acetilsalicilico. Patologie epatobiliari Aumento degli enzimi epatici, danno epatico, soprattutto epatocellulare, epatite cronica. Sindrome di Reye (vedere paragrafo 4.4). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Orticaria, reazioni cutanee, eruzioni fisse da farmaco. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Edema associato a dosi elevate di acido acetilsalicilico. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche L’uso cronico può causare edema polmonare non cardiogeno che può verificarsi anche nel contesto di una reazione di ipersensibilità all’acido acetilsalicilico. Broncospasmo e asma. Patologie renali e urinarie Insufficienza renale. Patologie vascolari Emorragia potenzialmente fatale, vasculite compresa la Porpora di Schönlein-Henoch. Patologie cardiache Sindrome di Kounis (angina allergica vasospastica/infarto miocardico allergico) nel contesto di una reazione di ipersensibilità all’acido acetilsalicilico. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Ematospermia. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

SOVRADOSAGGIO

Non sono stati segnalati casi di sovradosaggio. Per l'acido acetilsalicilico le dosi tossiche sono comprese tra 200 mg/kg e 300 mg/kg per os. Il rischio di sovradosaggio è importante nei soggetti anziani e in particolare nei bambini piccoli (sovradosaggio terapeutico o, più frequentemente, intossicazione accidentale), dove può essere fatale. In caso di sovradosaggio acuto e cronico di acido acetilsalicilico può verificarsi un edema polmonare non cardiogeno pericoloso per la vita (vedere paragrafo 4.8). Sintomi Avvelenamento moderato: ronzii auricolari, sensazione di riduzione dell’acutezza uditiva, cefalea, capogiri, vertigini, confusione e nausea sono indicativi di sovradosaggio e possono essere controllati da una riduzione del dosaggio. Avvelenamento grave: febbre, iperventilazione, chetosi, alcalosi respiratoria, acidosi metabolica, coma, collasso cardiovascolare, insufficienza respiratoria, grave ipoglicemia. Nei bambini, un sovradosaggio può essere fatale già a partire da un dosaggio di 100 mg / kg in una singola assunzione. Il sovradosaggio con salicilati è significativo negli anziani e in particolare nei bambini piccoli e può portare a grave ipoglicemia e ad intossicazione potenzialmente fatale. Gestione delle emergenze - Immediato trasferimento in una unità ospedaliera specializzata. - Lavanda gastrica e somministrazione di carbone attivo. - Controllo dell’equilibrio acido-base. - Alcalinizzazione delle urine con monitoraggio del pH delle urine. - Emodialisi nei casi di avvelenamento grave. - Trattamento sintomatico.

GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO

Gravidanza - Basse dosi inferiori a 100 mg/die Gli studi clinici indicano che l’acido acetilsalicilico a dosi inferiori a 100 mg/die sembra essere sicuro solo in casi estremamente limitati che richiedono un monitoraggio specialistico. - Dosi tra 100 e 500 mg/die Ci sono insufficienti dati clinici relativi all’uso di acido acetilsalicilico a dosi tra 100 mg/die e fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio (vedere paragrafo sottostante). - Dosi di 500 mg/die ed oltre L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. È stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante le prime 24 settimane di gravidanza, l’acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se l’acido acetilsalicilico è usato da una donna in attesa di concepimento o durante le prime 24 settimane di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili. Oltre le 24 settimane di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: - tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); - disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligoidroamnios. Alla fine della gravidanza, la madre e il neonato possono presentare: - prolungamento del tempo di sanguinamento a causa dell’inibizione dell'aggregazione piastrinica, che può manifestarsi anche dopo la somministrazione di dosi molto basse di acido acetilsalicilico - inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, l’acido acetilsalicilico è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (dopo le 24 settimane di gestazione) (vedere paragrafo 4.3). Nelle donne in stato di gravidanza od allattamento il prodotto va usato in caso di necessità e sotto il diretto controllo del medico. Allattamento L'acido acetilsalicilico passa nel latte materno: l'acido acetilsalicilico non è quindi raccomandato durante l'allattamento al seno per il rischio di effetti indesiderati al bambino (vedere paragrafo 4.4). Fertilità Ci sono evidenze che il farmaco, inibendo la sintesi di ciclo-ossigenasi/ prostaglandine, possa causare una riduzione della fertilità femminile attraverso un effetto sull’ovulazione. Questo effetto è reversibile alla sospensione del farmaco (vedere paragrafo 4.4). Di ciò devono essere informati i soggetti di sesso femminile ed in particolare le donne che hanno problemi di fertilità o che sono sottoposte ad indagini sulla fertilità.

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