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Vicks Flu Giorno Notte compresse rivestite con film<br> Paracetamolo, pseudoefedrina cloridrato e difenidramina cloridrato<br><b>Che cos’è e a che cosa serve</b><br>Vicks Flu Giorno Notte contiene paracetamolo, un analgesico e antipiretico; p

VICKS FLU GIORNO NOTTE 12+4CPR

Codice Prodotto (Minsan): 046545012
Classificazione: PARACETAMOLO, ASSOCIAZIONI ESCLUSI GLI PSICOLETTICI

Prezzo di listino: 12,60 €

- Prezzo

Special Price 11,34 €

- Prezzo promo

Vicks Flu Giorno Notte compresse rivestite con film
Paracetamolo, pseudoefedrina cloridrato e difenidramina cloridrato
Che cos’è e a che cosa serve
Vicks Flu Giorno Notte contiene paracetamolo, un analgesico e antipiretico; pseudoefedrina, un decongestionante nasale e difenidramina, un antistaminico che causa sonnolenza.
- Il paracetamolo allevia i dolori muscolari e altre manifestazioni dolorose, il mal di testa e la febbre;
- La pseudoefedrina agisce sui vasi sanguigni del naso per alleviare la congestione nasale;
- La difenidramina allevia i sintomi del naso che cola, degli starnuti, elimina il catarro ed è adatto per l’uso notturno;

Vicks Flu Giorno Notte è indicato per il trattamento sintomatico a breve termine della congestione nasale e sinusale associata a sintomi di raffreddore e influenza come dolore, mal di testa e/o febbre e solo in combinazione con sintomi di dolore notturno che causano difficoltà ad addormentarsi.

Vicks Flu Giorno Notte è indicato negli adulti e negli adolescenti a partire dai 15 anni di età.

La confezione contiene compresse di due colori differenti da utilizzare in diversi momenti della giornata.
Leggere attentamente il foglio illustrativo per prendere la compressa corretta al momento giusto della giornata.
- “Compresse giorno”: Le compresse gialle contengono paracetamolo e pseudoefedrina – per uso diurno.
- “Compresse notte”: Le compresse blu contengono paracetamolo e difenidramina – per uso notturno.

DEVE rivolgersi al medico se non si sente meglio o se si sente peggio dopo 4 giorni.

Spese di spedizione: 6€
Spedizione gratuita per ordini superiori a 60€

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Descrizione Prodotto

DENOMINAZIONE

Vicks Flu Giorno Notte compresse rivestite con film
Paracetamolo, pseudoefedrina cloridrato e difenidramina cloridrato

Che cos’è e a che cosa serve
Vicks Flu Giorno Notte contiene paracetamolo, un analgesico e antipiretico; pseudoefedrina, un decongestionante nasale e difenidramina, un antistaminico che causa sonnolenza.
- Il paracetamolo allevia i dolori muscolari e altre manifestazioni dolorose, il mal di testa e la febbre;
- La pseudoefedrina agisce sui vasi sanguigni del naso per alleviare la congestione nasale;
- La difenidramina allevia i sintomi del naso che cola, degli starnuti, elimina il catarro ed è adatto per l’uso notturno;

Vicks Flu Giorno Notte è indicato per il trattamento sintomatico a breve termine della congestione nasale e sinusale associata a sintomi di raffreddore e influenza come dolore, mal di testa e/o febbre e solo in combinazione con sintomi di dolore notturno che causano difficoltà ad addormentarsi.

Vicks Flu Giorno Notte è indicato negli adulti e negli adolescenti a partire dai 15 anni di età.

La confezione contiene compresse di due colori differenti da utilizzare in diversi momenti della giornata.
Leggere attentamente il foglio illustrativo per prendere la compressa corretta al momento giusto della giornata.
- “Compresse giorno”: Le compresse gialle contengono paracetamolo e pseudoefedrina – per uso diurno.
- “Compresse notte”: Le compresse blu contengono paracetamolo e difenidramina – per uso notturno.

DEVE rivolgersi al medico se non si sente meglio o se si sente peggio dopo 4 giorni.

CONTROINDICAZIONI

Cosa deve sapere prima di prendere il medicinale
Non prenda Vicks Flu Giorno Notte:
- se è allergico al paracetamolo, alla pseudoefedrina, alla difenidramina o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale (elencati al paragrafo 6);
- se la sua pressione sanguigna è molto alta o se soffre di una malattia cardiaca e sta assumendo betabloccanti;
- se sta prendendo gli inibitori della monoaminoossidasi (noti come IMAO, che sono usati per il trattamento del morbo di Parkinson o della depressione) oppure se li ha presi negli ultimi 14 giorni;
- se sta usando altri decongestionanti simpatomimetici (come i decongestionanti nasali);
- se soffre di diabete;
- se soffre di feocromocitoma (raro tumore che influisce sul ritmo cardiaco o sulla pressione del sangue);
- se soffre di glaucoma (aumento della pressione intraoculare);
- se soffre di una grave malattia renale;
- se ha difficoltà di evacuazione dell’urina (ritenzione urinaria);
- se la sua tiroide lavora troppo.

NON somministrare Vicks Flu Giorno Notte a bambini e adolescenti con meno di 15 anni.

Avvertenze e precauzioni
La difenidramina può causare sonnolenza. NON prendere la compressa blu per la notte durante il giorno!

Per evitare il sovradosaggio NON prenda altri prodotti contenenti paracetamolo, decongestionanti o antistaminici, inclusi gli antistaminici per uso topico e altri medicinali per la tosse e il raffreddore.

Dolore addominale improvviso o sanguinamento rettale possono verificarsi con l’assunzione di Vicks Flu Giorno Notte a causa di infiammazione del colon (colite ischemica). Se sviluppa questi sintomi gastrointestinali, interrompa l''assunzione di Vicks Flu Giorno Notte e contatti il medico o chieda immediatamente assistenza medica. Vedere la sezione 4.

Con Vicks Flu Giorno Notte potrebbe verificarsi una riduzione del flusso sanguigno al nervo ottico. Se si verifica un’improvvisa perdita della vista, interrompa l’assunzione di Vicks Flu Giorno Notte e si rivolga immediatamente al suo medico o a una struttura di assistenza sanitaria. Vedere paragrafo 4.

Si rivolga al medico o al farmacista prima di prendere Vicks Flu Giorno Notte:
- se sta prendendo antidepressivi (sedativi, analgesici oppioidi, antipsicotici e tranquillanti);
- se ha una malattia dei reni o del fegato (ad esempio La sindrome di Gilbert);
- se sta assumendo medicinali che influenzano la funzione del fegato;
- se soffre di una carenza dell’enzima glucosio-6-fosfatodeidrogenasi (condizione nota anche come favismo);
- se ha una carenza di glutatione (un antiossidante);
- se soffre di anemia;
- se è disidratato;
- se è cronicamente malnutrito;
- se ha un peso inferiore a 50 kg;
- se è una persona anziana;
- se soffre di diabete;
- se soffre di asma, tosse cronica o enfisema (malattia polmonare);
- se ha problemi alla prostata;
- se soffre di alcolismo;
- se soffre di psicosi;
- se le sue arterie o vene sono ostruite (malattia vascolare occlusiva).

Se sviluppa un eritema generalizzato febbrile associato a pustole, interrompa l''assunzione di Vicks Flu Giorno Notte e contatti il medico o chieda immediatamente assistenza medica. Vedere paragrafo 4 Possibili effetti indesiderati.

Bambini e adolescenti
Vicks Flu Giorno Notte NON DEVE essere somministrato a bambini con meno di 15 anni.

Interazioni con altri medicinali
Informi il medico o il farmacista se sta assumendo, ha recentemente assunto o potrebbe assumere qualsiasi altro medicinale.

In particolare informi il medico o il farmacista se sta prendendo i seguenti medicinali, poiché il loro effetto potrebbe risultare modificato:
- antidepressivi (ad esempio IMAO, inclusi moclobemide e brofaromina, antidepressivi triciclici, inclusa amitriptilina);
- medicinali per trattare la pressione alta, inclusi guanetidina, debrisochina, metildopa, reserpina, alfa e betabloccanti;
- medicinali che possono danneggiare il fegato, come i farmaci anticonvulsivanti usati contro l’epilessia (fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale, lamotrigina), medicinali per il trattamento della tubercolosi (isoniazide, rifampicina), medicinali per il trattamento dell’infezione da HIV (zidovudina, ritonavir) o antibiotici come cloramfenicolo, linezolide;
- medicinali usati per il trattamento della gotta, ad esempio probenecid;
- metoclopramide o domperidone (per il trattamento della nausea e del vomito);
- colestiramina (medicinale per abbassare i livelli di colesterolo);
- anticoagulanti (medicinale per fluidificare il sangue) come il warfarin;
- alcol e altri depressivi del SNC (ad esempio tranquillanti, ipnotici, analgesici oppioidi e ansiolitici);
- anticolinergici (medicinali con effetto sul sistema nervoso) come atropina;
- medicinali per il trattamento dell’emicrania come ergotamina e metisergide;
- glicosidi cardiaci (ad esempio digossina) per il trattamento di alcune condizioni cardiache;
- anestetici alogenati quali ciclopropano, alotano, enflurano, isoflurano;
- salicilati/acido acetilsalicilico (aspirina);
- inibitori dell’isoenzima CYP2D6 del citocromo P450 come metoprololo e venlafaxina;
- medicinali antiaritmici, anti-malarici o medicinali che possono causare una riduzione dei livelli di potassio nel sangue (ad esempio. alcuni diuretici);
- flucloxacillina (antibiotico), a causa di un grave rischio di alterazioni del sangue e dei liquidi (acidosi metabolica con gap anionico elevato) che deve essere trattata urgentemente e che può verificarsi in particolare in caso di grave compromissione renale, sepsi (quando i batteri e le loro tossine circolano nel sangue portando a danni d''organo), malnutrizione, alcolismo cronico e se vengono utilizzate le dosi massime giornaliere di paracetamolo.

Possibili effetti indesiderati
Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.

SMETTA DI PRENDERE Vicks Flu Giorno Notte e si rivolga immediatamente al medico al manifestarsi di una qualsiasi delle seguenti reazioni:
reazioni allergiche incluse reazioni anafilattiche, angioedema, sindrome di Steven Johnson e broncospasmo* eruzioni cutanee (che possono essere gravi e comprendere formazione di vesciche o desquamazione della pelle) e prurito. *Sono stati segnalati casi di broncospasmo con il paracetamolo, ma questi sono più probabili negli asmatici sensibili all’aspirina o ad altri FANS.
Molto raramente sono stati riportati casi di gravi reazioni cutanee.

SMETTA DI PRENDERE Vicks Flu Giorno Notte e si rivolga al medico se una delle seguenti situazioni la riguarda:
- alcune persone hanno sofferto di allucinazioni, ma questo è un evento raro;
- irrequietezza o disturbi del sonno;
- vi sono state rare segnalazioni di disturbi del sangue, sebbene non necessariamente correlate al paracetamolo;
- problemi al fegato;
- effetti sul ritmo cardiaco come accelerazione (tachicardia);
- aumento della pressione arteriosa;
- alcuni uomini, soprattutto in caso di problemi alla prostata, possono manifestare difficoltà a urinare.

Insorgenza improvvisa di febbre, arrossamento della pelle o di numerose piccole pustole (possibili sintomi di pustolosi esantematica acuta generalizzata - AGEP) può verificarsi entro i primi 2 giorni di trattamento con Vicks Flu Giorno Notte. Vedere la sezione 2 Avvertenze e precauzioni.

Altri possibili effetti collaterali:
- problemi ad addormentarsi;
- sonnolenza, capogiri, visione offuscata, mal di testa;
- bocca, naso e gola secca;
- fastidio allo stomaco, diarrea, nausea e vomito;
- sensazione di stanchezza;
- sensazione di confusione soprattutto negli anziani, irrequietezza, nervosismo;
- convulsioni, parestesia, discinesia;
- contrazioni muscolari;
- infiammazione del colon dovuta a insufficiente apporto di sangue (colite ischemica);
- riduzione del flusso sanguigno al nervo ottico (neuropatia ottica ischemica), frequenza non nota.

Segnalazione degli effetti indesiderati
Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazionireazioni-avverse.
Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

Monografia

046545012

DENOMINAZIONE

VICKS FLU GIORNO NOTTE COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

PRINCIPI ATTIVI

Compresse giorno (gialle): Una compressa contiene 500 mg di paracetamolo e 60 mg di pseudoefedrina cloridrato. Compresse notte (blu): Una compressa contiene 500 mg di paracetamolo e 25 mg di difenidramina cloridrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Compressa gialla (GIORNO): Nucleo della compressa: Cellulosa microcristallina, Croscarmellosa sodica, Copovidone, Diossido di silicio colloidale, Magnesio stearato. Rivestimento della compressa: Ipromellosio, Talco (E553b), Triacetina (E1518), Pigmento perlescente su base di mica (miscela di: Silicato di potassio e alluminio (E555)-[mica] e diossido di titanio (E171)), Ossido di ferro giallo (E172). Compressa blu (NOTTE): Nucleo della compressa: Cellulosa microcristallina, Croscarmellosa sodica, Copovidone, Diossido di silicio colloidale, Magnesio stearate. Rivestimento della compressa: Ipromellosio, Talco (E553b), Triacetina (E1518), Pigmento perlescente su base di mica (miscela di: Silicato di potassio e alluminio (E555)-[mica] e diossido di titanio (E171)), Indaco carminio (E132).

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Vicks Flu Giorno Notte è indicato per il trattamento sintomatico a breve termine della congestione nasale e sinusale associata a sintomi di raffreddore e influenza come dolore, mal di testa e/o febbre e solo in combinazione con sintomi di dolore notturno che causano difficoltà ad addormentarsi Vicks Flu Giorno Notte è indicato negli adulti e negli adolescenti a partire dai 15 anni di età.

CONTROINDICAZIONI/EFFET TI INDESIDERATI

Vicks Flu Giorno Notte è controindicato nei pazienti con:- Ipersensibilità al paracetamolo, alla pseudoefedrina, alla difenidramina o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. - Pazienti con meno di 15 anni a meno che non sia prescritto dal medico. - Uso concomitante di altri decongestionanti simpaticomimetici, beta-bloccanti o inibitori delle mono- aminossidasi (IMAO), o entro 14 giorni dall’interruzione del trattamento con IMAO (vedere paragrafo 4.5). L’uso concomitante di IMAO può causare un aumento della pressione sanguigna o delle crisi ipertensive. - Malattia cardiovascolare, inclusa l’ipertensione. - Diabete mellito. - Feocromocitoma. - Ipertiroidismo. - Glaucoma ad angolo chiuso. - Danno renale grave. - Ritenzione urinaria.

POSOLOGIA

Posologia. Adulti e adolescenti dai 15 anni di età in su: Quattro compresse al giorno. Uso diurno: Compressa giorno che non causa sonnolenza (gialla). Una compressa gialla da assumere ogni 4-6 ore nel corso della giornata (non prendere più di tre compresse gialle al giorno). Uso notturno: Compressa notte che causa sonnolenza (blu). Una compressa blu da assumere prima di coricarsi. Una compressa alla volta e solo nei tempi indicati sulla confezione. Non prendere la compressa blu per la notte durante il giorno. Il trattamento non deve proseguire oltre i 4 giorni. Consultare il medico se un paziente adulto o adolescente deve assumere il medicinale per oltre 4 giorni o se i sintomi si aggravano. Speciali gruppi di pazienti Pazienti anziani: Il prodotto non deve essere somministrato a pazienti anziani affetti da confusioni. Gli antistaminici sedativi possono causare confusioni ed eccitazione paradossa negli anziani. In base all’esperienza si è stabilito che il dosaggio normale di paracetamolo per gli adulti è adeguato. Tuttavia, nei soggetti anziani, fragili, immobilizzati, può essere appropriata una riduzione della dose o della frequenza di somministrazione del paracetamolo. Bambini sotto i 15 anni: Il prodotto non è raccomandato nei bambini con meno di 15 anni a meno che non venga prescritto dal medico. Compromissione epatica: I pazienti con ridotta funzionalità epatica devono consultare un medico prima di prendere questo prodotto. Quando si somministra paracetamolo a pazienti con funzionalità epatica compromessa o sindrome di Gilbert, potrebbe essere necessario ridurre la dose o prolungare l’intervallo di somministrazione (vedere paragrafo 4.4). Danno renale: I pazienti con ridotta funzionalità renale devono consultare un medico prima di prendere questo prodotto. Nei pazienti con danno renale, si raccomanda di ridurre la dose di paracetamolo e prolungare l’intervallo minimo tra ciascuna somministrazione ad almeno 6 ore. Adulti:

Velocità di filtrazione glomerulare Dose
10-50 ml/min 500 mg ogni 6 ore
<10ml/min 500 mg ogni 8 ore
La dose massima giornaliera di paracetamolo non deve superare i 2000 mg nei seguenti casi, a meno che non sia prescritto da un medico: - Adulti o adolescenti con peso inferiore a 50 kg; - Compromissione epatica; - Alcolismo cronico; - Disidratazione; - Malnutrizione cronica; Non superare la dose indicata. Modo di somministrazione: Per uso orale. Le compresse devono essere ingerite intere (non devono essere masticate) con sufficiente liquido.

CONSERVAZIONE

Il medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

Nei seguenti casi il paracetamolo deve essere somministrato solo con particolare cautela (vedere paragrafo 4.2, ove rilevante): - Compromissione epatica; - Alcolismo cronico; - Insufficienza renale (GFR≤50ml/min); - Sindrome di Gilbert (ittero non emolitico familiare), - Trattamento concomitante con medicinali che influenzano la funzionalità epatica; - Carenza di glucosio 6-fosfatodeidrogenasi; - Anemia emolitica; - Carenza di glutatione; - Disidratazione; - Malnutrizione cronica; - Peso inferiore a 50 kg; - Anziani. I pazienti non devono assumere contemporaneamente altri prodotti contenenti paracetamolo a causa del rischio di grave compromissione epatica in caso di sovradosaggio. In seguito a un utilizzo a lungo termine e ad alte dosi di analgesici, possono verificarsi mal di testa che non devono essere trattati con dosi più alte di analgesici. In generale, l’assunzione abituale di analgesici, in particolare una combinazione di diverse sostanze analgesiche, può portare a danni renali permanenti con rischio d’insufficienza renale. L’interruzione brusca dopo un uso prolungato e ad alte dosi di analgesici può portare a mal di testa, affaticamento, dolore muscolare, nervosismo e sintomi autonomici. Questi sintomi da sospensione si risolvono entro pochi giorni. Fino a quel momento, un’ulteriore assunzione di analgesici deve essere evitata e ricominciata solo dietro consiglio del medico. I pazienti non devono assumere altri prodotti simpaticomimetici in concomitanza, inclusi altri decongestionanti nasali o oculari. Durante il trattamento con questo medicinale si deve evitare l’assunzione di bevande alcoliche. Il paracetamolo deve essere utilizzato con cautela in soggetti dipendenti dall’alcol (vedere paragrafo 4.5). Il rischio di sovradosaggio è maggiore nei pazienti con epatopatia alcolica non-cirrotica. Questo medicinale deve essere usato con cautela nei pazienti con: - Malattia cardiovascolare, - Diabete, - Ipertrofia prostatica, in quanto possono essere soggetti a ritenzione urinaria e disuria, - Malattia vascolare occlusiva (ad esempio Fenomeno di Raynaud) - Psicosi, - Tosse cronica, asma o enfisema. I pazienti anziani possono essere particolarmente sensibili agli effetti della pseudoefedrina sul sistema nervoso centrale. Si raccomanda l’uso di questo medicinale solo quando i sintomi (dolore e/o febbre, congestione) sono presenti. Deve essere usato solo per pochi giorni. Se i sintomi persistono per oltre 3 giorni o peggiorano, i pazienti devono consultare il medico. In caso d’intervento chirurgico si consiglia d’interrompere il trattamento alcuni giorni prima. L’uso di anestetici alogenati può aumentare il rischio di crisi ipertensiva (vedere paragrafo 4.5). Si deve evitare l’uso in pazienti con sindrome del QT lungo congenita o altri disturbi cardiaci clinicamente rilevanti (in particolare cardiopatia coronarica, disturbi della conduzione cardiaca, aritmie). Deve inoltre essere evitato l’uso concomitante di medicinali, che a loro volta prolungano l’intervallo QT (ad esempio farmaci anti-aritmici di classe IA e III, alcuni antibiotici, farmaci antimalarici, neurolettici) o che provocano ipokaliemia (vedere anche paragrafi 4.5, 4.9 e 5.3). Popolazione pediatrica: Questo prodotto non deve essere somministrato ai bambini con meno di 15 anni di età. Avvertenza relativa all’uso improprio come agente dopante La pseudoefedrina può determinare positività a certi test anti-doping. Gravi reazioni cutanee: Reazioni cutanee gravi come la pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP) possono verificarsi con prodotti contenenti pseudoefedrina. Questa eruzione pustolosa acuta può verificarsi entro i primi 2 giorni di trattamento, con febbre e numerose, piccole pustole, per lo più non follicolari, derivanti da un eritema edematoso molto diffuso e localizzate principalmente sulle pieghe cutanee, sul tronco e sugli arti superiori. I pazienti devono essere attentamente monitorati. Se si osservano segni e sintomi come piressia, eritema o numerose piccole pustole, la somministrazione di Vicks Flu Giorno Notte deve essere interrotta e devono essere prese misure appropriate se necessario. Colite ischemica: Alcuni casi di colite ischemica sono stati riportati con pseudoefedrina. L’assunzione di pseudoefedrina deve essere interrotta e si deve consultare un medico se si sviluppano improvviso dolore addominale, sanguinamento rettale o altri sintomi di colite ischemica. Neuropatia ottica ischemica: Con la pseudoefedrina sono stati riportati casi di neuropatia ottica ischemica. La pseudoefedrina deve essere interrotta se dovesse verificarsi improvvisa perdita della vista o riduzione dell’acuità visiva, ad esempio in caso di scotoma. Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23mg) per compressa rivestita, che equivale a dire “priva di sodio”.

INTERAZIONI

Paracetamolo: L’effetto anticoagulante del warfarin e degli altri derivati cumarinici può essere potenziato dall’uso regolare prolungato del paracetamolo, con aumento del rischio di sanguinamento. L’assunzione occasionale di paracetamolo non ha effetti significativi. Metoclopramide o domperidone possono determinare un aumento della velocità di assorbimento del paracetamolo. L’epatotossicità del paracetamolo può essere potenziata dall’uso dei farmaci rifampicina e isoniazide, usati per il trattamento della tubercolosi. L’emivita del cloramfenicolo può essere prolungata dal paracetamolo. È comunque possibile l’uso concomitante del cloramfenicolo per via topica quando è usato per il trattamento delle infezioni oculari. Antiepilettici come fenitoina, fenobarbitale e carbamazepina (induttori enzimatici) possono aumentare il rischio di compromissione epatica. Il paracetamolo può ridurre la biodisponibilità della lamotrigina, con possibile riduzione del suo effetto, a causa di una possibile induzione del suo metabolismo nel fegato. La colestiramina può ridurre l’assorbimento del paracetamolo. La colestiramina non deve essere somministrata prima che sia trascorsa un’ora dalla somministrazione del paracetamolo. L’uso regolare di paracetamolo contemporaneamente a zidovudina può causare neutropenia e aumentare il rischio di compromissione epatica. Il trattamento per la gotta con probenecid riduce la clearance del paracetamolo; pertanto la dose di paracetamolo può essere ridotta in caso di trattamento concomitante. L’epatotossicità del paracetamolo può essere potenziata dall’eccessiva assunzione di alcool (vedere paragrafo 4.4) Il paracetamolo può interferire con la determinazione dell’uricemia (mediante il metodo dell’acido fosfotungstico) e della glicemia. I salicilati/acido acetilsalicilico possono prolungare l’emivita di eliminazione del paracetamolo. Sono state segnalate interazioni farmacologiche che coinvolgono paracetamolo e un certo numero di altri farmaci. Il significato clinico nell’uso acuto al regime posologico è ritenuto improbabile. Pseudoefedrina: La pseudoefedrina può potenziare l’azione degli inibitori delle mono-aminossidasi (IMAO, inclusi moclobemide e brofaromina) e può indurre crisi ipertensive. Il medicinale è pertanto controindicato in pazienti che stanno assumendo o hanno assunto IMAO nelle ultime due settimane (vedere paragrafo 4.3). L’uso concomitante di pseudoefedrina con altri simpaticomimetici o antidepressivi triciclici (ad esempio amitriptilina) può aumentare il rischio di effetti indesiderati cardiovascolari. La pseudoefedrina può ridurre l’effetto dei beta-bloccanti (vedere paragrafo 4.3) e di altri farmaci antipertensivi (ad esempio debrisochina, guanetidina, reserpina, metildopa). Il rischio d’ipertensione e di altri effetti indesiderati cardiovascolari può essere aumentato. La pseudoefedrina può interagire con gli anestetici alogenati quali ciclopropano, alotano, enflurano, isoflurano (vedere paragrafo 4.4). L’uso concomitante di pseudoefedrina con digossina e glicosidi cardiaci può aumentare il rischio di battito cardiaco irregolare o di attacco cardiaco. Alcaloidi della segale cornuta (ergotamina e metisergide): l’uso concomitante può causare un aumento del rischio di ergotismo. L’uso concomitante di linezolid può aumentare il rischio d’ipertensione. Difenidramina: La difenidramina può potenziare gli effetti sedativi dell’alcol e di altri depressivi del SNC (ad esempio tranquillanti, ipnotici, analgesici oppioidi e ansiolitici). Gli inibitori delle mono-aminossidasi possono prolungare e intensificare gli effetti anticolinergici della difenidramina. Siccome la difenidramina ha una certa attività anticolinergica, gli effetti di alcuni farmaci anticolinergici (ad esempio atropina, antidepressivi triciclici) possono essere potenziati.La difenidramina è un inibitore dell’isoenzima CYP2D6 del citocromo P450. Pertanto, può esserci un potenziale d’interazione con i farmaci che vengono metabolizzati principalmente da CYP2D6, come metoprololo e venlafaxina. Deve essere evitato l’uso concomitante di altri medicinali che prolungano l’intervallo QT (ad esempio farmaci antiaritmici di classe IA e III, alcuni antibiotici, farmaci antimalarici, neurolettici) o che provocano ipopotassiemia (ad esempio alcuni diuretici) (vedere anche i paragrafi 4.4, 4.9 e 5.3).

EFFETTI INDESIDERATI

Paracetamolo: Gli eventi avversi che emergono dai dati storici degli studi clinici sono entrambi infrequenti e relativi a casi di esposizione limitata del paziente. Di conseguenza, gli eventi segnalati durante una lunga esperienza post- commercializzazione con la dose terapeutica/raccomandata e considerati correlati sono indicati nella seguente tabella e suddivisi per sistemi e organi secondo MedDRA e per frequenza. A causa dei limitati dati derivanti da sperimentazioni cliniche, la frequenza di questi eventi avversi è sconosciuta (non può essere stimata sulla base dei dati disponibili), ma l’esperienza post-marketing indica che le reazioni avverse al paracetamolo sono rare (da 1/10.000 a <1/1.000) e che le reazioni gravi sono molto rare (<1/10.000).

Classificazione anatomica Frequenza/Effetti indesiderati
Patologie del sistema emolinfopoietico Non nota: trombocitopenia, agranulocitosi, pancitopenia, leucopenia, neutropenia. Questi effetti non sono necessariamente causalmente correlati al paracetamolo.
Disturbi del sistema immunitario Non nota: ipersensibilità, inclusi reazioni anafilattiche, angioedema, sindrome di Stevens-Johnson.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non nota: broncospasmo*.
Patologie epatobiliari Non nota: disfunzione epatica.
Patologie gastrointestinali Non nota: disturbi addominali, diarrea, nausea e vomito.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto raramente sono stati riportati casi di ipersensibilità, tra cui eruzioni cutanee, orticaria e gravi reazioni cutanee con il paracetamolo. Molto raramente sono stati riportati casi di reazioni cutanee severe con il paracetamolo.
* Ci sono stati casi di broncospasmo con paracetamolo, ma questi sono più probabili nei pazienti asmatici sensibili all’aspirina o ad altri FANS. Pseudoefedrina.
Classificazione anatomica Frequenza/Effetti indesiderati
Patologie del sistema nervoso Non nota: stimolazione del sistema nervoso centrale (ad esempio insonnia, raramente allucinazioni).
Patologie cardiache Non nota: effetti cardiaci (ad esempio tachicardia).
Patologie vascolari Non nota: aumento della pressione sanguigna, sebbene non in caso d’ipertensione controllata.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea, prurito, eritema, orticaria, dermatite allergica. Non nota: reazioni cutanee gravi, compresa la pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP).
Patologie renali e urinarie Non nota: ritenzione urinaria, soprattutto in pazienti con ipertrofia prostatica.
Disturbi gastrointestinali Non Nota: Colite ischemica
Patologie dell’occhio Non nota: Neuropatia ottica ischemica
Difenidramina: Di seguito sono elencate le reazioni avverse che sono state osservate negli studi clinici e sono considerate comuni o molto comuni in base alla Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA. La frequenza delle altre reazioni avverse identificate durante l’uso post-commercializzazione è non nota, ma queste reazioni sono verosimilmente non comuni o rare.
Classificazione anatomica Frequenza/Effetti indesiderati
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comuni: Affaticamento.
Disturbi del sistema immunitario Non noti: Reazioni d’ipersensibilità, tra cui rash, orticaria, dispnea e angioedema.
Disturbi psichiatrici Non noti: Stato confusionale*, eccitazione paradossa* (ad esempio iperattività, irrequietezza, nervosismo) * Gli anziani hanno maggior rischio di stato confusionale ed eccitazione paradossa.
Patologie del sistema nervoso Comuni: Sedazione, sonnolenza, disturbi dell’attenzione, instabilità, capogiri.
Non noti: Convulsioni, cefalea, parestesia, discinesia.
Patologie dell’occhio Non noti: Visione offuscata.
Patologie cardiache Non noti: Tachicardia, palpitazioni.
Disturbi dell’apparato respiratorio, del torace e del mediastino Non noti: Ispessimento delle secrezioni bronchiali.
Patologie gastrointestinali Comuni: Bocca secca.
Non noti: Disturbi gastrointestinali inclusi nausea e vomito.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non noti: Contrazioni muscolari.
Patologie renali e urinarie Non noti: Difficoltà nella minzione, ritenzione urinaria.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.

SOVRADOSAGGIO

Paracetamolo: Fare riferimento alle linee guida locali per il trattamento del sovradosaggio di paracetamolo. Il danno epatico è probabile negli adulti e negli adolescenti (≥12 anni) che hanno assunto quantità di paracetamolo più elevate 7,5 - 10 g. Si ritiene che quantità in eccesso di un metabolita tossico (di solito adeguatamente detossificate dal glutatione quando vengono ingerite dosi normali di paracetamolo), si leghino irreversibilmente al tessuto epatico. L’ingestione di 5 g o più di paracetamolo può portare a danno epatico in pazienti che presentano fattori di rischio (vedere di seguito). Il paracetamolo comporta un rischio di avvelenamento in particolare in soggetti anziani, bambini, pazienti con epatopatia, nei casi di alcolismo cronico e nei pazienti con malnutrizione cronica. Il sovradosaggio può essere fatale in questi casi. Il rischio è maggiore se il paziente (fattori di rischio): - è in trattamento a lungo termine con carbamazepina, fenobarbitale, fenitoina, primidone, rifampicina, Erba di San Giovanni o altri farmaci che sono induttori degli enzimi epatici, - assume regolarmente etanolo in eccesso rispetto alle quantità raccomandate, - ha probabilmente un apporto ridotto di glutatione, ad esempio in caso di disturbi alimentari, fibrosi cistica, infezione da HIV, inedia, cachessia. Sintomi I sintomi del sovradosaggio di paracetamolo che compaiono nelle prime 24 ore sono pallore, iperidrosi, malessere, nausea, vomito, anoressia e dolore addominale. Il danno epatico può non comparire fino a 48-72 ore dall’ingestione. Questa sintomatologia può includere epatomegalia, dolenzia del fegato, ittero, insufficienza epatica acuta e necrosi epatica. È possibile un aumento di bilirubina ematica, enzimi epatici, INR, tempo di protrombina, fosfato ematico e lattato ematico. Questi eventi clinici associati a sovradosaggio di paracetamolo sono attesi, e tra questi si includono eventi fatali dovuti a insufficienza epatica fulminante o alle sue sequele. Le seguenti sequele di una compromissione epatica acuta possono essere osservate in seguito a sovradosaggio con paracetamolo: sono considerate attese e possono essere fatali.

Classificazione per sistemi e organi Evento avverso
Infezioni ed infestazioni Infezione batterica Infezione micotica Sepsi
Patologie del sistema emolinfopoietico Coagulazione intravascolare disseminata Coagulopatia Trombocitopenia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ipoglicemia Ipofosfatemia Acidosi lattica Acidosi metabolica
Patologie del sistema nervoso Edema cerebrale Coma (in seguito a massivo sovradosaggio di paracetamolo o a sovradosaggio multifarmaco) Encefalopatia
Patologie cardiache Cardiomiopatia Aritmie cardiache
Patologie vascolari Ipotensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Insufficienza respiratoria
Patologie gastrointestinali Emorragia gastrointestinale Pancreatite
Patologie renali e urinarie Insufficienza renale acuta*
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Insufficienza multiorgano
*L’insufficienza renale acuta con necrosi tubulare acuta, della quale dolore lombare, ematuria e proteinuria sono forti indicatori, può svilupparsi anche in assenza di grave compromissione epatica. Trattamento Il trattamento immediato è essenziale nella gestione del sovradosaggio di paracetamolo. Nonostante la mancanza di significativa e di precoce sintomatologia, il paziente deve essere trasferito urgentemente in ospedale per immediati controlli medici. I sintomi possono limitarsi a nausea o vomito e non riflettere quindi la gravità del sovradosaggio o il rischio di danno d’organo. Il trattamento deve avvenire in accordo alle linee guida stabilite; vedere la sezione sovradosaggio del British National Formulary (BNF). Si consideri la somministrazione di carbone attivo entro 1 ora dall’avvenuto sovradosaggio. La concentrazione plasmatica di paracetamolo deve essere misurata 4 ore dopo l’ingestione (le concentrazioni precedenti non sono affidabili). È possibile somministrare N-acetilcisteina entro massimo 24 ore dall’ingestione di paracetamolo, benché il massimo effetto protettivo sia ottenibile entro 8 ore dall’ingestione. L’efficacia dell’antidoto si riduce drasticamente dopo questo lasso di tempo. Se necessario, l’antidoto N-acetilcisteina deve essere somministrato al paziente per via endovenosa in conformità con il regime posologico stabilito. Se vomitare non è un problema, la metionina orale può essere un’alternativa adeguata in caso di trattamento lontano dall’ospedale. Il trattamento di pazienti che manifestano una grave disfunzione epatica oltre 24 ore dall’ingestione deve essere discussa con il centro antiveleni National Poisons Information Service (NPIS) o con il reparto epatobiliare.Pseudoefedrina: A causa della natura di questo agente simpaticomimetico, il sovradosaggio porta a una stimolazione del sistema nervoso centrale. I sintomi sono irritabilità, irrequietezza, eccitazione, tremore, convulsioni, palpitazioni, ipertensione e difficoltà nella minzione. Gli effetti non sono correlati alla dose assunta a causa della sensibilità interindividuale alle proprietà simpaticomimetiche. I sintomi di un effetto simpatomimetico sono: Depressione del Sistema Nervoso Centrale (SNC); ad esempio sedazione, apnea, cianosi, coma. Stimolazione del SNC (più probabile nei bambini): ad esempio insonnia, allucinazioni, convulsioni, tremori. Oltre ai sintomi già citati come effetti indesiderati è possibile la comparsa anche dei seguenti sintomi: crisi ipertensiva, aritmie cardiache, debolezza e tensione muscolare, euforia, eccitazione, sete, dolore al torace, capogiri, tinnito, atassia, visione offuscata, ipotensione. In caso di un sovradosaggio molto grave, occorre intervenire per controllare le convulsioni; diazepam può essere utilizzato come anticonvulsivante e sedativo. Occorre adottare misure per sostenere la respirazione. I beta-bloccanti possono essere utilizzati per limitare i possibili effetti indesiderati come tachicardia, aritmia e ipokaliemia. Se necessario, si può tentare di rimuovere il farmaco eseguendo una lavanda gastrica. Per accelerare l’eliminazione di pseudoefedrina, può essere utilizzata la dialisi o la diuresi acida. Può essere necessaria la cateterizzazione della vescica. Trattamento Devono essere adottate le misure necessarie per mantenere e sostenere la respirazione e per controllare le convulsioni. Nel caso eseguire una lavanda gastrica. Può essere necessaria la cateterizzazione della vescica. Se lo si desidera, l’eliminazione della pseudoefedrina può essere accelerata dalla diuresi acida o dalla dialisi. Difenidramina: In seguito al sovradosaggio negli adulti, i sintomi moderati sono stati associati a ingestione superiore a 300- 500 mg, mentre i sintomi gravi sono stati associati a dosi superiori a 1 g di difenidramina. I bambini possono essere maggiormente sensibili agli effetti di un sovradosaggio. I sintomi da lievi a moderati di un sovradosaggio possono consistere in sonnolenza, iperpiressia, effetti anticolinergici (midriasi, bocca secca e arrossamento), tachicardia, ipertensione, nausea e vomito. Un’intossicazione moderata può causare la comparsa di agitazione, confusione e allucinazioni. Un sovradosaggio con dosi più elevate e soprattutto nei bambini può causare la comparsa di sintomi di eccitazione del SNC tra cui insonnia, nervosismo, tremori e convulsioni epilettiformi. I sintomi gravi possono consistere in delirio, psicosi, attacchi epilettici, coma, ipotensione, intervallo QRS largo all’ECG e disritmie ventricolari, incluse torsioni di punta. Essi vengono in genere segnalati solo negli adulti in seguito a ingestione di grandi quantità. Rabdomiolisi e insufficienza renale possono raramente svilupparsi in pazienti con agitazione prolungata, coma o convulsioni. Possono verificarsi decessi in seguito a insufficienza respiratoria o a collasso circolatorio. Trattamento Il trattamento del sovradosaggio deve essere sintomatico e di supporto. Devono essere adottate misure per svuotare rapidamente lo stomaco (ad esempio una lavanda gastrica) e nei casi d’intossicazione acuta può essere utile la somministrazione di carbone attivo.

GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO

Gravidanza: Questo medicinale, come nel caso della maggior parte dei medicinali, non deve essere usato durante la gravidanza a meno che il potenziale beneficio del trattamento per la madre superi qualsiasi possibile rischio per il feto in via di sviluppo. Paracetamolo: Numerosi dati su donne in gravidanza non indicano né malformazioni, né tossicità fetale/neonatale causate dal paracetamolo. Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Il paracetamolo può essere utilizzato durante la gravidanza se clinicamente necessario; tuttavia deve essere usato alla dose minima efficace per il minor tempo possibile e con la frequenza più bassa possibile. Pseudoefedrina: Studi su animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). L’uso di pseudoefedrina cloridrato diminuisce il flusso ematico uterino nella madre, ma i dati clinici sono insufficienti per delineare gli effetti sulla gravidanza. Difenidramina: Sulla base degli studi sugli animali non si ritiene che la difenidramina aumenti il rischio di anomalie congenite (vedere paragrafo 5.3). Tuttavia, non esistono studi adeguati e ben controllati sulle donne in gravidanza. È noto che la difenidramina attraversa la placenta. L’utilizzo di antistaminici sedativi durante il terzo trimestre può causare reazioni avverse sul neonato. La sicurezza della pseudoefedrina durante la gravidanza non è stata stabilita. È noto che la difenidramina attraversa la placenta e deve pertanto essere usata durante la gravidanza solo se ritenuta essenziale dal medico. Allattamento: In considerazione dei potenziali effetti cardiovascolari e neurologici della pseudoefedrina, si sconsiglia l’assunzione di questo medicinale durante l’allattamento. Il paracetamolo viene escreto nel latte materno ma non in quantità clinicamente rilevanti. I dati disponibili pubblicati non controindicano l’allattamento al seno. Uno studio di farmacocinetica sul paracetamolo condotto su 12 madri in allattamento ha rivelato che meno dell’1% di una dose orale di 650 mg di paracetamolo è comparso nel latte materno. Risultati simili sono stati riportati in altri studi, pertanto l’ingestione da parte della madre di dosi terapeutiche di paracetamolo non sembra rappresentare un rischio per il bambino. La pseudoefedrina passa nel latte materno e può influenzare il neonato allattato al seno (irritabilità, pianto eccessivo e alterazione del ritmo sonno-veglia). È stato stimato che circa 0,4-0,7% di una singola dose da 60 mg di pseudoefedrina ingerita da una madre che allatta viene escreto nel latte materno nell’arco delle 24 ore. La difenidramina viene escreta nel latte materno, ma in concentrazioni non quantificate. Sebbene non si ritenga che in seguito alla somministrazione di dosi terapeutiche i livelli di difenidramina siano sufficientemente alti da influenzare il bambino, si sconsiglia l’uso di difenidramina durante l’allattamento. I neonati o i neonati prematuri mostrano un aumento della sensibilità agli antistaminici. Fertilità: Non ci sono dati disponibili sull’effetto di paracetamolo, pseudoefedrina cloridrato o difenidramina cloridrato sulla fertilità.

PARACETAMOLO, ASSOCIAZIONI ESCLUSI GLI PSICOLETTICI

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